In via del Collegio ci sono due bar, un macellaio, un paio di studi notarili, uno di avvocati, uno studio medico, una cartoleria e, naturalmente, diverse abitazioni. Sulla carta era come cercare un ago in un pagliaio e anche la pratica confermava tale supposizione. A parte l'illuminazione del mattino precedente riguardo la via citata da Graziosi, non c'era nulla che potesse condurre all'ipotesi di trovare un quaderno e, soprattutto, non c'era nulla che potesse legare quella via a quella maledetta serie di numeri: uno zero sette quattro quattro cinque. Inizialmente avevo pensato che potesse esserci un ufficio postale o una banca, qualcosa, insomma, che facesse pensare ad una sorta di deposito, una cassetta di sicurezza o un qualunque tipo di ufficio atto alla conservazione di documenti importanti. E gestibile con un codice. A prima vista non c'era nulla di tutto questo. In più la faccenda del numero magico mi stava facendo ammattire. Graziosi era sicuramente fuori di sé quando tentò di uccidermi, ma il fatto che quella serie di cifre fosse importante, a mio parere era fuori di ogni dubbio. Non altrettanto per i miei amici, come scoprii più tardi.
- E adesso che siamo qui che facciamo? I miei pensano che stiamo andando a colloquio dagli psicologi. -
- Anche i miei Andre, e anche la madre di Beppe. E anche i genitori di Arianna, non appena arriverà. Gli psicologi nominati dalla scuola vogliono farci vivere un mattino spensierato, senza problemi, senza costrizioni. Giusto? -
- Che cazzata! Tanto ci sgamano... -
- E gli diciamo che era una balla e che volevamo stare un po' tra di noi. Siamo sconvolti, ricordi? -
- Ah, tu di sicuro, Jac. - concluse Andre.
Beppe si guardò intorno.
- Cosa suggerisci? Guardiamo i campanelli come l'ultima volta? -
- Aspettiamo Ari e poi vediamo come muoverci. -
- Grande piano, Jac. A te come stratega non ti batte nessuno. -
- Eh come sei polemico, Andre. -
- Quando sono minacciato di morte divento nervoso, pedante, loquace e anche polemico, sì. -
Nel frattempo Arianna arrivò camminando da dietro l'angolo. In lontananza vidi la Audi del padre allontanarsi lentamente.
- Ciao. Non so come ho fatto a convincere i miei. Sono terrorizzati. Ciao Jacopo. Come va? -
- Ciao. Bene, grazie. E tu? -
Non sapevo come comportarmi. Probabilmente ero rosso bordeaux in viso. Ari risolse il problema. Si avvicinò e mi stampò un bacio sulle labbra. Mi voltai imbarazzato verso Andrea e Beppe. Andre aveva la bocca aperta con il mento penzolante, Beppe sogghignava.
- Che facciamo? Come ci muoviamo? - chiese Ari.
- Non lo so chiedilo allo stratega, qui... Patton, illuminaci. -
Riflettei qualche secondo, poi guardai Arianna. Lei ricambiò lo sguardo. Anche lei era indecisa e cercava di leggere in me quale poteva essere la soluzione. Mi sosteneva e mi dava forza e tanto mi bastava per farmi sentire sicuro.
- Percorriamo la strada e guardiamo a destra e sinistra. I muri, le scritte, le tabelle. Tutto. Cerchiamo il numero. Sono sicuro che quel numero è importante. -
- Io sono sicuro che Graziosi era fuori di testa. -
- No, Andre. Era disperato. Era minacciato. Il Lupo voleva la mia testa o quella di Graziosi. Il Lupo voleva un quaderno che, in realtà, solo Graziosi sapeva dov'era. Era la sua assicurazione sulla vita. Quando ho chiamato la polizia ha capito che tutto era perduto e mi ha dato la traccia per trovare il quaderno. Perché era l'unico a sapere che lo avevo visto. Lo ha preso lui quel giorno a scuola e lo ha nascosto in un posto più che sicuro. Non ha lasciato nient'altro. Nulla se non un paio di video con lui e Bendini. Ma nessun legame con il Lupo, a quanto pare. -
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IL BUIO INTORNO ALLA LUNA di Mau Trifiba
Mystery / ThrillerJacopo vive a Ivrea e non se la sta passando troppo bene: ha quindici anni, due soli amici, una madre sull'orlo dell'alcolismo e un amore non corrisposto per Arianna. Non è un bel periodo, insomma. A peggiorare le cose, la cronaca locale registra l'...