Sincerità

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Durante la pausa pranzo, Wendy mi aveva chiesto di accompagnarla in un negozio del centro per acquistare alcuni dvd, così ora ero di fronte all'entrata del parcheggio nord ad aspettarla.

Mi sentivo un po' a disagio all'idea di trascorrere del tempo sola con lei. In fondo c'eravamo conosciute il giorno prima e aveva dimostrato chiaramente di odiarmi, poi aveva palesemente cambiato opinione su di me notando che io e Jason ci tenevamo alla larga l'uno dall'altra durante la serata dai cugini.

Cosa dovevo aspettarmi da quel giro di shopping? Da una parte ero contenta che avesse accantonato così facilmente il senso di rivalità, ma dall'altra ero preoccupata perché a me Jason piaceva. Nonostante non lo avrei mai ammesso e non avrei mai cercato qualcosa più dell'amicizia, mi sentivo in colpa nei confronti di Wendy e iniziavo a chiedermi se non sarebbe stato meglio essere sincera al cento per cento.

La valanga di pensieri fu interrotta proprio da lei, che mi si avventò contro euforica e mi strinse in un abbraccio. Era la stessa ragazza del giorno precedente? Cominciavo ad avere paura... Wendy era davvero una mina vagante, su questo non avevo dubbi, quindi dovevo stare attenta e sondare il territorio per non cacciarmi nei guai.

«Ehi, come sei pimpante!»

Si staccò e batté le mani come una bimba. «Jason mi ha invitato a cena! Ha detto che deve parlarmi!»

Deglutii e sentii un nodo alla gola, ma non per gelosia ma perché sapevo che lui non era interessato e quindi il discorso che le avrebbe fatto non sarebbe stato quello voluto da lei. Ci sarebbe rimasta malissimo.

«Che vorrà dirti?» chiesi, cercando di risultare ignara.

«Non lo so, ma a cena da soli non ci siamo mai andati. Forse vuole dichiararsi! Magari ha capito di essere cotto di me quanto io lo sono di lui.» Il suo sorriso si faceva sempre più largo, il mio cuore si stringeva sempre di più.

«Ascolta, è meglio che non ti faccia troppe illusioni.»

Aggrottò la fronte. «Credi che non possa piacergli? Che non sia abbastanza per lui?»

«No, ovviamente. Sei una ragazza carinissima e con lui sei dolce e tenera, ma prendi in considerazione anche l'altra opzione. Solo per non stare troppo male se non dovesse andare come speri.»

«Sei una di quelle che pensa al peggio per non soffrire come un cane se le cose si mettono male?»

In realtà ero una piuttosto ottimista, ma dovevo mentire. «Solo se si tratta di amore.»

Sospirò. «Mhm... Grazie per avermi riportato con i piedi per terra.»

«Non fare quella faccia da morta, però!»

Ridacchiò e mi prese sottobraccio. «Andiamo, ho bisogno di un sacco di dvd!»

Passeggiando tra i negozi, decisi di chiederle ciò che m'incuriosiva dall'una di quel pomeriggio: «Perché hai chiesto a me di accompagnarti? Insomma... credevo di non piacerti poi molto.»

«Oh, Luce! Tu sei una ragazza in gamba ed io mi sono comportata da stronza. Ho capito il mio errore e voglio rimediare.»

L'afferrai per un braccio e la feci fermare per poter avere la sua completa attenzione. «Ascolta, se dobbiamo iniziare un'amicizia vera, ho bisogno di dirti una cosa. Tu però non dare di matto e non saltare subito alle conclusioni, va bene?»

«È chiaro come il sole che ti piace Jason, ed è altrettanto chiaro che non ci proverai con lui e che non hai intenzione di dirlo ad anima viva per paura di tuo fratello.»

Sgranai gli occhi. «N-non è solo per Brian. Non dipendo da lui!»

«Hai paura che quei due si uccidano se succedesse qualcosa tra te e Jas.»

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