Insieme

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Non riuscivo a calmarmi nonostante Jason mi stesse abbracciando e cullando dolcemente.

«Luce, ascolta: non è giusto rinunciare a noi. Non ci abbiamo neanche provato.»

«Che intendi?»

«Voglio stare con te. Uscire come una coppia; baciarci come una coppia; fare l'amore come una coppia.»

«I-io, non...» non sapevo che dire. Il cuore stava per uscirmi dal petto.

«L'unico ostacolo è stato sempre e solo Brian, giusto?» Feci sì con la testa. «Allora, per il momento, terremo per noi la nostra relazione.»

Presi un bel respiro e sciolsi l'abbraccio. Mi asciugai gli occhi. «Dici di metterci insieme e tenerlo nascosto?»

«Quando sarai pronta, lo diremo a Brian.»

Un singhiozzo mi scosse. «Non accetterà mai la situazione.»

«Se ne farà una ragione.»

«Non voglio farlo star male.»

«Quindi preferisci far del male a te stessa e a me?»

Sospirai. «No.»

Col pollice asciugò le ultime lacrime che ancora bagnavano le mie guance. «Vuoi metterti con me?» Mi morsi il labbro. «Non resteremo amici, quindi ti prego: dim-» Lo zittii azzerando la distanza e baciandolo con la disperazione di non volerlo perdere.

Mi prese il viso tra le mani e approfondì il bacio invitandomi a dischiudere le labbra. La sua lingua cercò la mia e si unirono in una danza che seguiva il ritmo dei nostri cuori.

Si allontanò dalla mia bocca solo quando fummo a corto di fiato. Restò con la fronte poggiata alla mia mentre mi accarezzava le guance con i pollici.

«Jas, cosa succederà adesso?»

«Non lo so, ma viviamoci giorno per giorno. Senza paure.»

Gli sorrisi cercando di convincermi che sarebbe andato tutto bene. «Non voglio mentire a Brian.»

«Tecnicamente è omettere.»

Sbuffai. «Ci ucciderà.»

«Se dobbiamo iniziare una storia, dobbiamo essere sicuri entrambi al cento per cento di volerla. Dobbiamo avere la forza di superare gli ostacoli che incontreremo. È così per tutti, solo che noi partiamo svantaggiati.»

Mi scappò un sorriso. «M'impegnerò al massimo.»

«Andrà tutto bene, vedrai!» Le sue labbra si posarono sulle mie dolcemente. «Mi è venuta fame. Ci fermiamo al fast-food a cena?»

Feci sì con la testa e rimise in moto, mentre io ripensavo alle sue labbra morbide sulle mie sentendone già la mancanza.


Stavamo insieme già da una settimana; un'intera settimana e nessuno sospettava niente perché, diciamocelo: avevamo gli stessi atteggiamenti di sempre, solo che di nascosto ci baciavamo. Mi sembrava di essere tornata una dodicenne che nasconde il suo primo fidanzatino perché si vergogna. Però, sinceramente, era divertente. Jason sapeva rendere tutto un gioco spassoso. Probabilmente se si fosse trattato di qualcun altro, avrei dato di matto, ma con lui era diventata una gara a chi si sarebbe fatto scoprire per prima.

Era il quindici Marzo ed eravamo a casa dei cugini per festeggiare il compleanno di Patrick. Dato che era un ragazzo che non amava le feste, aveva deciso di offrirci la pizza e continuare con la maratona di Supernatural, quasi giunta al termine. In pratica era come un normale venerdì sera, ma con più schifezze da mangiare, regali da aprire, e una torta con candeline da spegnere a fine serata.

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