Parte senza titolo 23

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You're Too Kind.
I Love This Part Of You
It's Really You're An Angel.
My Pretty Angel.


La gente in strada ci guardava mentre ci tenevamo per mano oppure ci baciavamo, a lui non interessava se ci guardvano se ne importava delle regole.
Non sapevo dove mi stava portando, ma di sicuro qualcuno a cui tiene se continua a tenermi così forte la mano, arrivammo davanti a un fioraio, qui a Seul non ce ne sono tanti, anzi si potrebbero contare in un palmo di una mano, entrammo e una signora anziana appena lo vide si avvicinò e li prese le mani scostando la mia malamente
"Figliolo come stai? Tutto bene? Sei qui per Shin Hye-ah?" disse la donna tutta felice, e subito urlò il nome di una ragazza, si sentirono i passi di qualcuno.
"Grazie, sto bene, e no non sono qui per sua nipote, sono qui con la mia ragazza per prendere dei fiori" rispose Jiho prendendomi per mano e a quel punto una ragazza che pareva più grande di me apparve, aveva i capelli più corti dei miei, rossi, le arrivavano fino alle spalle, le frangia le copriva un po' gli occhi, neri, aveva un sorriso da bambina, e un corpo da adulta, si e no poteva portare una quarta abbondante, mi sentì piatta, e forse anche molte ragazze come me, aveva un vestitino corto bu scuro con delle calze azzurre e delle ballerine nere con dei fiocchi enormi.
"Zico-oppa!" esultò al vederlo buttandosi addosso a Jiho, che la fermò delicatamente mettendole del mani sulle spalle.
"Oppa perché fai così?" domandò "noi dobbiamo sposarci, ricordi?" continuò, in quel momento mi strozzai con la mia stessa saliva e cercai di farlo nel modo meno evidente possibile mettendomi una mano sulla bocca, ma Jiho si voltò, ugualemente, verso di me e mi guardò,mi sorrise con malizia e mi prese per i fianci e disse "Lei è la mia ragazza, e sarà lei che sposerò".
La ragazza mi guardò con sommo odio e disse
"Lei non è bella quanto me! Io sono divina! Lei è una stracciona" disse, era vero in confronto a lei io ero una caccola bella e buona, abbassai la testa.
"No, infatti, lei è un angelo e non si vanta come qualcun'altro" rispose Jiho al mio porto e abbracciandomi da dietro, tutto ciò con voce acida e dura, mi guidò verso dei tulipani viola, i staccò da me e ne prese alcuni, e me li fece vedere
"Quale ti sembra il più bello?" mi chiese
Li guardai tutti apparentemente erano tutti uguali, ma io mi concentrai sui colori e di come parevano in vita, presi quello al centro e lui sorrise come se avesse vinto alla lotteria, rimise a posto il resto dei tulipani che aveva preso e ne ripescò altri tre.
"Abbiamo fatto, signora Jung, quanto viene?" domandò Jiho
"4560 won" detto questo la signora li mise per bene in un bel bouque ( scusate la mia stupidità ma realmente non so se è scritto per bene) , poi Zico pagò e ce ne andammo salutando la signora e la ragazza.
"Ignora quello che ti ha detto quella rompipalle, ogni anno cerca di portarmi a letto e il bello che io con quella non ci voglio andare a letto" mi disse con un ghignò malizioso Jiho
"Perché?" domandai
"Perché aspettavo te" mi rispose e io lo guardai male,notai che in questa è una parte di Seul molto affollata, si fa molta fatica a caminare senza far male alle persone, per sbaglio lasciai la mano di Jiho e con tutte le persone che mi davano spallate, oppure mi spingevano da tutte le parti.
Sentì una mano prendermi il braccio mi voltai e la ragazza che mi aveva preso mi guardò e mi disse
"Scusa pensavo fossi una mia amica l'ho persa di vista"
"Fa niente" risposi per poi continuare a cercare Zico tuffandomi nel mezzo di persone, iniziai a chiamarlo, ma non lo vedevo, arrivai davanti a un semaforo e mi fermai, poi vidi una testolina bionda-arancio, attraversai la strada per constatare se fosse davvero lui.
Quando gli fui davanti notai che non era Jiho allora ricominciai la mia ricerca.
"Zico!" lo chiamai per la biolionesima volta, ma niente, nient, nothing, nada. Una lacrima solcò il mio volto.
"Hyuna. Finalmente!" esclamò qualcuno dietro di me, mi volai e lo vidi con il fiatone, si teneva sulle ginocchia e mi guardava, si mise per bene e si avvicinò a me, ma fui più veloce e corsi verso di lui stritolandolo il più possibile.
"ah.. Komawoo, komawoo, komawoo per avermi trovata, avevo tanta paura di non vederti più Zico" dissi sul suo orecchio.
"La prossima volta che scompari giuro ti faccio fuori nanerottola combina guai" mi disse duro, penso era spaventato... Può essere? No.. non credo, ma è bello vederlo così gentile nei miei confronti. "Tieniti alla mia giacca intelligenza sotto la media" farugliò, annuii e a testa bassa mi tenetti a un pezzo della sua giacca, notai vari sguardi su di me, la cosa è imbarazzante, ringrazio che i miei capelli siano così lunghi e che mi coprono tutto il mio viso.
Jiho si fermò e mi disse
"Hyuna, non ti spaventare, lei vive qui per i suoi problemi, è fuori di testa capisci? Oggi è il suo compleanno. Volevo farle gli auguri"
"La tua omma?" domandai in modo innocente, lui annuii con i suoi vitrei quando parlò anche la sua voce pareva vuota e senza emozioni, forse l'argomeno 'omma' non era uno da toccare con lui.
"Bene. Allora andiamo a farle gli auguri!" esclamai con un sorriso prendendolo per mano ed entrando in quella casa di riposo per le persone malate, non mi piace chiamarlo manicomio, è brutto, anche perché è l'unico in tutta la Corea, o forse del mondo non saprei e non ha bisogno di dispregiativi dato che ci stanno delle persone con dei sentimenti lì.
"Woo Jiho, salve, sua madre è nella stessa stanza di sempre. Lei chi è?" chiese una infermiera
"La mia ragazza, Park Hyuna" mi presentò, feci un inchino in segno di rispetto, Jiho mi prese per mano e iniziammo a camminare tra i vari corridoi finché non si fermò davanti ad una porta, mi fece segno di rimanere sulla soglia, entrò e chiuse la porta, dopo un po' la aprì e mi fece entrare, feci un piccolo inchino
"Anneyoseong, piacere Park Hyuna" mi presenntai e la donna mi si avvicinò mi prese per le spalle e mi scosse in modo grossolano, Jiho la prese per le spalle e io scossi il capo, ci guardamo per un po' mentre sua madre testava il mio corpo (?) tirandomi le braccia, dandomi dei colpetti sulle gambe, tirandomi i capelli, palpandomi, e quando finì mi prese il collo con entrambe le mani, strinse la presa, e mi strinse finché non riuscì più a trattenere il respiro e iniziai a tossire mentre la donna stringeva di più la presa, a quel punto Jiho che cercava di staccare sua madre dal mio collo chiamò un infermiera.
Che le diede un tranquillante e la signora Woo si addormentò, la guardai in modo triste e le scostai una ciocca dai capelli grigi dal viso, guardai Jiho che aveva una faccia sconvolta, mi avvicinai a lui che mi abbracciò, mi baciò tutto il collo chiedendomi mille volte scusa, pareva disperato, non sapeva cosa fare, cercavo di capire anche se era impossibile, quel dolore che provava io non sarei mai riuscita a colmare, non sarei mai riuscita nemmeno a toccare, perché solo la sua omma può farlo, io rispondevo sempre che era tutto apposto, sentì qualcosa di caldo scivolare dal mio collo fino sopra il seno guardai Jiho, piangeva in silenzio, è la prima volta che lo vedo piangere, da un lato sono triste, ha dovuto affrontare tutto ciò da solo, senza aiuto e non si è mai lamentato, e da una parte sono felice che si stia sfogando con me, dall'altra no perché non volgio che soffra più di quanto non lo faccia già, lo strinsi a me cercando di fargli capire che c'ero, perché lui deve capire che per lui ci sarò per sempre, sempre e comunque, non solo per il fatto che lo amo, anche perché lui è anche un'amico, perché noi siamo tutto e nulla, siamo fidanzati e non lo siamo, siamo amici e non lo siamo, siamo di più...
"Sei veramente un angelo, chiunque al tuo posto l'avrebbe scostata oppure sarebbe corsa via, invece tu sei rimasta ferma a subire tutto quello che faceva, avresti potuto morire, ma a te è importato di più farle piacere, sei troppo buona e carina ragazzina" mi disse, ci staccammo, lui si sedette sulla sedia che era collocata accanto al letto.
Rimasi dietro di lui, non perché avessi paura, anzi! Stavo dietro alla sedia par lasciare più 'intimità' ai due.
La porta si aprì, mi voltai e vidi il preside della scuola, che si sorprese a vedermi lì.
"Jiho perché la signorina Park è qui?" chiese
"Sono venuto per presentarla alla umma, ma penso sia stata una scelta poco saggia, l'ha quasi strangolata, ma lei non si è opposta, è rimasta ferma a subire" raccontò Zico, abbassai la testa e il preside mi guardò, non so cosa pensasse di me, che ero pazza? Che volevo uccidermi? Che volevo accontentare una povera malata? Non lo so..
"Perché hai assecondato Miryo-ah?" mi chiese con voce insicura.
"Perché mi sembrava la cosa giusta da fare, se la scostavo o altro avrebbe potuto prenderla a male" dissi guardando la donna che si muoveva dal sonno.
"Zico poso parlarti in privato?" chiese il preside, feci per andarmene, ma l'uomo mi fermò e uscì con Jiho, la donna si mosse ancora, mi sedetti sulla sedia dov'era seduto prima Jiho e mi avvicinai a lei, lei presi una mano e mi misi a cantare 'Winter Child'.


Kyeoure taeenoan areumdaun dangsineun
Nuncheoreom kkaekkeuthan namanui dangsin.
(Nato in inverno, questo tu sei
bello pulito* come la neve che appartiene a me.
Nato in inverno il mio amante chiaro come la neve, che
mi appartiene.)
Gyeoure taeeononan sarangseureon dangsineun
Nuncheoreom kkaekkeuthan namanui dangsin
(Nato in inverno il mio amante pulito
come la neve che mi appartiene)
Hajiman bom, yeoreumgwa gaeul, kyeoul
Eonjena malgo kkaekkeuthan namanui dangsin
Saengil chukhahamnida. Dangsinui saengireul.
(Indipendentemente che si tratti di
Primavera, Estate, Autunno o Inverno
Nato in inverno questo tu sei
bello pulito come la neve che appartiene a me.)
Happy birthday to you
(Happy Birthday to you)
(Tanti auguri a te
[Tanti auguri a te])
Happy birthday to you
(Happy Birthday to you)
(Tanti auguri a te
[Tanti auguri a te])
Happy birthday to you
(Happy Birthday to you)
(Tanti auguri a te
[Tanti auguri a te])

Quando finì di cantare notai che la donna era sveglia e mi sorrideva, nei primi secondi lo trovai inquitante, dati gli occhi rossi e dilatati, i modi di fare che per alcuni sarebbe risultato spaventoso e macabro, e il sorriso tirato insieme faceva tanto spaventare, ma dopo ricambiai il sorriso con gentilezza.
La porta si aprì e ritornarono Jiho e il signor preside, ci guardarono un attimo e poi l'uomo disse
"Ritiro tutto ciò che ho detto Zico"
"Fai bene" rispose quello che dovrebbe essere il mio tutto e niente per sempre;
Li guardai curiosa,ma Jiho non aprì bocca così mi misi l'anima in pace, il signor preside porse alla signora Woo un pacchetto che scartò come se fosse una bambina, ma poi si rabbuiò quando vide che era solo una maglietta che a quanto pare non potrà usare.
"Jiho, la tua umma può uscire a fare passeggiate qui dentro ?" chiesi
"Penso di no" mi rispose il biondo, allora, uscì dalla stanza e chiesi all'infermiera che si prende cura della umma di Jiho e mi disse che se facevamo attenzione si poteva fare.
Tornai in stanza felicemente e chiesi se gentilmente i due potessero uscire e aiutai la signora Woo a mettersi qualcosa di caldo, quando ebbi fatto a braccetto uscimmo dalla stanza e andammo a fare un giro per tutto l'edificio, sembrava felice, anche se avvolte, quando vedeva un dottore andava in tilt, e quindi mi mettevo a cantare una ninna nanna.
Tornammo nella sua stanza e notai che il signor preside non c'era più.
"Umma, il nonno è andato a casa" informò Jiho, ma la donna pareva pù concentrata a guardare il maglione ricevuto, pareva felice proprio come una bimba.
"Umma, noi dobbiamo andare l'orario delle visite finisce proprio ora, ok?" disse Zio e la donna fece il broncio e si mise a bisbigliare qualcosa, non capivo cosa dicesse, ma penso che lo facesse sempre dato che Jiho le accarezzò i capelli, e mi prese per mano, ma sua madre non voleva lasciarmi anzì mi spintonò verso di lei e caddi per terra.
"Hyuna" mi chiamò Zico
"é tutto ok" dissi sorridendo, mi alzai facendo attenzione a non farmi male e far del male alla donna chemi teneva ancora per il polso, aveva una forza micidiale.
Portò il mio polso accanto alla bocca e me lo morse facendo uscire il sangue, mi scappò un urletto di dolore, ma mi tappai la bocca mente Jiho chiamava un infermiera, che la calmò , subito dopo un'altra mi disinfettò il polso e me lo fasciò accuratamente.
Notai in uno specchio che avevo le impronte delle mani della madre di Jiho sul collo.
Zico si tolse la sciarpa e me la mise per coprire il tutto, mi prese per mano e uscì dall'edificio, e come fulmini tornammo a casa dove guardò la ferita, andò in camera sua e tornò poco dopo, mi tolse la sciarpa, mi legò i capelli e mi mise al collo una cosa pastosa.
"Cos'è?" domandai
"Farà scomparire i segni" mi disse non guardandomi nemmeno, ci rimasi male.

* in questo caso pulito vuole dire trasparente, dato che in corea le due
parole equivalgono piu o meno alla stessa cosa l'ho tradotta così

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