Capitolo 9

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Niall continua a fissarmi ma il suo sguardo sembra spento, freddo, vuoto. Sembra un'altra persona, quasi non lo riconosco. – scusami- dice all'improvviso.

- Stavo solo cercando un posto in cui mandare un messaggio, qui non c'è campo.- gli rispondo acida.

- Siamo in quartier generale della CIA Jen, è normale che non puoi mandare messaggi. Utilizziamo una rete satellitare protetta per non fare scoprire la base .- dice sarcastico.

- Beh scusa se non sono mai stata nella CIA!- sbotto.

- Di solito sei più sveglia- mi toglie una ciocca da davanti al viso. Mi ha fatto un complimento? se è il suo modo di scusarsi...

- Ascolta Jen, so che sei arrabbiata.. ma vedi..- si blocca e alza la testa guardando indietro. Sento dei passi avvicinarsi. –Vieni con me.- mi prende la mano e inizia a correre. Passiamo velocemente in uno dei corridoi stretti, c'è qualcosa di elettrizzante in tutto questo. Arriviamo a un portone blindato come quello da cui siamo entrati con Will e da quel momento saliamo un infinità di gradini. Non faccio domande perché so che lo urtano, ma sono davvero curiosa di sapere dove mi stia portando. Una volta in cima, c'è una piccola porta marrone, lui la apre e ci ritroviamo sul tetto del palazzo. Non siamo eccessivamente in alto ma la vista è stupenda comunque.

- Qui staremo un po' tranquilli.- mi dice. Io resto in silenzio aspettando che sia lui a parlare. Dopo qualche minuto rompe il ghiaccio – Come stai?- mi chiede

- Come sto?! Sto male, sono frastornata e arrabbiata. Mi trasferisco in una nuova città per incominciare i miei studi e invece vengo arruolata nella Cia per non so quale motivo....Scopro che le uniche persone con cui ho fatto amicizia in realtà non sono chi dicono di essere. Sai come mi sento? Presa per il culo, ecco come sto!- esplodo.

- Calmati- mi prende le mani, io lo guardo stupita ma la rabbia mi ribolle ancora dentro.- Hai ragione, è successo tutto in fretta, ma se sei qui è perché hai del potenziale. Sei una ragazza intelligente, scaltra, determinata, servono persone come te alla Cia .- continua a guardami negli occhi. – mi dispiace non averti detto nulla, ma non potevo.. e poi non ho mentito sulla mia persona, in fondo ti ho detto molto più di quanto dovessi.- penso alluda alla frase "ci sono cose di me che non puoi capire".

- Con questo cosa vuoi dire?- non vorrei tirare fuori l'accaduto di domenica sera ma ho bisogno di sapere cosa avrebbe fatto.

- Lo sai cosa voglio dire Jen.-

- No, non lo so!- sbotto - So solo che domenica sono stata bene, mi sono divertita.. ma a quanto pare non è stato lo stesso per te, visto che poi ti sei tirato indietro e non ti sei fatto vivo per una settimana.- incrocio le braccia.

- Non ci arriv... – si blocca senza concludere la frase. Mi accorgo che contrae la mascella e stringe i pugni. – Senti, so che sei abbastanza intelligente da capire certe cose. Siamo delle spie, dobbiamo solamente eseguire gli ordini per servire il nostro paese.-

Lo guardo attonita, non posso credere a quello che ha appena detto. – Quindi mi stai dicendo che sei stato con me solo perché dovevi eseguire degli ordini?- urlo.

- Esattamente!- ringhia lui. Rimango senza parole. Non me lo aspettavo. Sento un dolore nel petto. Mi sento ferita, non so per quale motivo quel giorno avevo creduto di essere stata con il vero Niall, nonostante sapessi che mi stava nascondendo qualcosa. Mi sono illusa. Di nuovo. Odio tutto questo.

- Bene! È tutto chiaro ora, grazie per queste delucidazioni- faccio un passo indietro. La rabbia pervade il mio corpo, vorrei spaccare tutto,prenderlo a pugni.. non sopporto di sentirmi così..così vulnerabile. Mi volto e con passo svelto e sicuro vado verso la porta da cui siamo arrivati, ma poi Niall mi prende per un braccio e mi blocca.

ICEBERGDove le storie prendono vita. Scoprilo ora