Torno velocemente dentro casa. Non capisco. Che cavolo ci faceva Niall con quella donna? Perché l'ha chiamato colonnello, ma soprattutto di che cosa stavano parlando? Troppe domande. Chissà se Liam sa cosa nasconde il suo amico o chissà se è coinvolto anche lui. Devo agire con molta cautela se voglio scoprire qualcosa. Faccio finta di niente e inizio a cercare Meg, ma qualcuno mi prende per un braccio tirandomi indietro. Quando mi volto vedo Niall. Rimango attonita, ma cerco di non darlo a vedere. Merda! cosa vuole? Mi ha forse vista prima?
-Ehi scusami se prima me ne sono andato senza dire nulla, ma ... avevo bisogno di una boccata d'aria.- So che sta mentendo ma decido di far finta di nulla.
- Non ti preoccupare, anche io mi sto stufando di questa festa. - rispondo.
- Che ne dici di andare a fare una passeggiata, così cerco di rimediare. Sono stato un po' scortese prima- . Sembra sincero perciò annuisco e accetto l'invito. Magari scoprirò qualcosa.
Ci dirigiamo verso il portone della confraternita, usciamo e iniziamo a camminare lungo il marciapiede che la costeggia. - Ti piacciono i parchi?- mi chiede.
- Amo i parchi!-
- Bene allora ti porterò nel mio preferito.-
- Ok, sono curiosa.- dico e lui sorride. - Sei di New York?- chiedo.
- Vivo qui da un po di tempo, diciamo così..-
- Ah quindi non sei newyorkese- cosa gli costava dirlo? In effetti ha un accento strano, simile a quello inglese, ma non troppo, non riesco a capirlo.
- No - mi sorride. Queste risposte sbrigative mi danno hai nervi. Mi continuo a chiedere cosa stia nascondendo. Vorrei sapere di più di lui, ma non voglio essere troppo invasiva, almeno, non subito. - Allora, cosa ci fai a New York?- mi domanda.
- Mi sono trasferita per studiare alla NYU-
- Anche io studio lì...- sto per chiedergli cosa, ma non mi da neanche il tempo di formulare la domanda -.. e da dove arrivi?-
- Chicago ... a dire la verità dalla periferia di Chicago. -
- Oh, ora capisco perché tu te ne sia voluta andare. Immagino non ci sia nulla di interessante per i ragazzi, a meno che tu non sia "un mecenate dell'economia statunitense". - dice sarcastico.
In effetti ha ragione. Chicago è la capitale economica del paese e questa è l'unica cosa che so per via del lavoro di mio padre. Lui era un uomo d'affari molto importante. Non ho mai capito bene in che campo trattasse, ma poco importa visto che ero una bambina e avevo altri problemi di cui occuparmi. Questo è tutto quello che so riguardo il suo lavoro.
- .. e ovviamente non lo sono.- rispondo alla sua battuta - Non capisco niente di economia, per fortuna ho altri interessi- ridacchio.
- E quali sarebbero?- chiede incuriosito.
- Beh ad esempio l'arte.. o la storia, la scienza.. tutte quelle cose insomma che richiedono un'indagine o come dico io "un pizzico di curiosità". Sono un'estimatrice del mistero.- affermo. Guardo Niall negli occhi. Non mi ero accorta che fossero azzurri. Sono così intensi. Non riesco a capirlo, ed è strano, perché di solito le persone per me sono come dei libri aperti, invece lui è così enigmatico. Distolgo lo sguardo, sono rimasta in silenzio troppo a lungo e non mi sono resa conto che ha detto qualcosa.
- Cosa scusa?- gli chiedo un po' imbarazzata.
- Anche a me piace molto la storia.- ripete.
- Ah davvero? Ti metto alla prova allora. È una piccola curiosità sulla nostra università, vediamo se ne sei a conoscenza.-
STAI LEGGENDO
ICEBERG
FanficJennifer è una diciottenne di Chicago. Si trasferisce a New York per incominciare una nuova "normale" vita da studentessa universitaria cercando di dimenticare il trascorso doloroso della sua infanzia. Marionetta di un progetto più grande di lei, se...