Posiziono l'ultima microspia sotto la scrivania dell'ufficio di Harry. Devo sbrigarmi a tornare sulla poltrona, rientrerà a minuti. Mi siedo composta come se nulla fosse e proprio in quell'istante arriva con la bottiglia di champagne. È molto premuroso e gentile, non sembra affatto la persona che ho visto questa mattina con Farrah. Dopo il pranzo di oggi devo ammettere che sono rimasta sorpresa della persona che si è rivelata.
- Mi sembra doveroso concludere la giornata con la ciliegina sulla torta. Oggi, cara Ashley hai fruttato tanti quattrini alla National Gallery!- esulta mentre mi passa uno dei due bicchieri a coda che ha in mano.
- Non esagerare.. non ho fatto niente di che- sorrido mentre lui stappa la costosissima bottiglia e mi riempie il bicchiere.
- Niente di chè?! Avremo una collezione di Raffaello al Museo e questo lo reputi niente?! L'autostima dove l'hai lasciata, sotto il cuscino?!- dice sarcastico. Io arrossisco al complimento, a volte è dura riconoscere che non è altro che la mia missione... per di più fa parte dei "cattivi". È un ragazzo così sensibile e intelligente, mi chiedo se sia realmente così o se invece la sua, sia solo una copertura... ma d'altronde sarei un'ipocrita a giudicarlo.
- A cosa brindiamo?- domanda distogliendomi da miei pensieri.
- Ad altre mille donazioni?- ridacchio. Lui annuisce e porta il bicchiere contro il mio. Sorseggiamo lo champagne in silenzio, i suoi occhi mi fissano come una calamita. Non riesco a capire, ma sembra che cerchino qualcosa. Talvolta mi fanno sentire in soggezione.
- Hai da fare domani sera?- spezza il silenzio.
- No perche?- domando e mando giù un altro sorso di champagne.
- Pensavo che potevamo cenare insieme.. nel mio attico.. per festeggiare la donazione.- al suono dell'invito mi va di traverso lo champagne, quasi mi strozzo! Oh cazzo. Mi sta invitando a casa sua. E ora che faccio?! Non me lo aspettavo.
- Perché non è bastato oggi?- dico sarcastica cercando di far finta di nulla.
- Non è mai abbastanza il tempo insieme a te.- la sua voce calda che pronuncia queste parole mi provoca un brivido per la schiena. "Jen! Sveglia" mi richiama la mia coscienza.
- Tutto bene Ashley?- mi domanda divertito e io torno a concentrarmi. Domani sera ci sarà il fatidico incontro.. come faremo? Mi schiarisco la voce e gli rispondo.
- A dire la verità mi sono appena ricordata di avere un impegno..- non posso credere di aver detto questa frase! Sto rifiutando un invito di Harry?
La missione prima di tutto. Devo parlare con Niall e vedere come ci organizzeremo. Ma come farebbe ad andare all'incontro se uscisse con me? E poi tutti questi inviti iniziano a insospettirmi.. se mi avesse scoperta? Se in realtà il suo fosse solo un modo per avvicinarmi e poi uccidermi? "siete soli la maggior parte del tempo, se avesse voluto ucciderti lo avrebbe già fatto" suggerisce il mio subconscio calmandomi.
- Ok, tranquilla.- risponde. I suoi occhi perdono l'entusiasmo, sembra che ci sia rimasto male... Stupida Jen! È un ragazzo stupendo che stai facendo?! "è la mia missione. è la mia missione. calma e sangue freddo" continuo a ripetermi.
- Magari un'altra volta- gli sorrido rassicurandolo. Poi in fretta mi alzo dalla poltrona e raccolgo le mie cose. Devo andare via, devo assolutamente parlare con Niall.
- Ora devo proprio andare..- mi affretto a dire per tentare di scappare all'imbarazzo. Si alza dalla poltrona anche lui e per una frazione di secondo ci ritroviamo l'uno di fronte all'altro. Mi blocca per un braccio, avvicinandomi a se ancora un pò. Sento i battiti del mio cuore accelerare.

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ICEBERG
FanfictionJennifer è una diciottenne di Chicago. Si trasferisce a New York per incominciare una nuova "normale" vita da studentessa universitaria cercando di dimenticare il trascorso doloroso della sua infanzia. Marionetta di un progetto più grande di lei, se...