Capitolo 12

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Sono le otto di mattina quando entro al quartiere generale. Ammetto di essere abbastanza agitata. Mi sudano le mani e ho un nodo allo stomaco. Sono riuscita a riposare poche ore questa notte, come al solito d'altra parte. Mi sono finalmente alzata dal letto alle sei, ho fatto una doccia per calmarmi ma non è servito a molto. Meg dormiva ancora quando sono uscita e forse è meglio così, almeno ho evitato altre domande invadenti.

- Stai calma- si avvicina Liam da dietro, poggiandomi le mani sulle spalle. Non l'ho neanche sentito entrare negli spogliatoi.

- Sono calmissima.- mento, cercando di mantenere il controllo.

- Si certo, e io sono la fata turchina.- risponde sarcastico, riuscendo a strapparmi un sorriso.

- E se non lo passo? Cosa farete, mi ucciderete?- domando preoccupata.

- Si! ti faremo a pezzettini e ti getteremo nell'Hudson.- mi prende in giro.

- Ah ah ah... non sei divertente.- ribatto acida

- Dai Jen lo sai che scherzo, è per sdrammatizzare- si giustifica

- Lo so.. però seriamente che succede se qualcuno non supera il test? Lo fate fuori..- non ci avevo pensato in effetti. Ora sono ancora più agitata.

- Andrà tutto bene!- si siede accanto a me sulla panca dello spogliatoi. -Il test è una formalità, voi siete già dentro. Questa prova serve solamente a certificare se siete in grado o no di essere operativi.- nel sentire queste parole tiro un sospiro di sollievo. Non morirò. Almeno non per ora.

- Vuoi dire che se lo passiamo partiremo subito per una missione?- dico elettrizzata, in fondo per me è tutto nuovo e ho voglia di vivere la vita all'estremo, per amarla davvero come non ho mai fatto. Tanto non ho nulla da perdere.

- Penso di si... ad ogni modo ora concentrati e pensa a superare la prova!- mi riprende lui severo.

- Si certo ma che succede se uno non la supera?-

- Deve rifarla ovviamente, questo però non accade mai. La Cia sa scegliere bene i suoi soldati.- mi fa un occhiolino.

- Leighton! Sei la prima a iniziare, andiamo!- entra il maggiore Burton e mi fa cenno di seguirlo.

Mi alzo dalla panca dello spogliatoio, Liam mi sussurra ancora una volta che andrà tutto bene. Io sono comunque tesa come una corda di violino. Voglio superare questa prova. Devo a tutti i costi. Prendo tutta la preoccupazione e la canalizzo. Voglio che sia energia. Sento così l'adrenalina attraversarmi il corpo: sono carica, sono pronta. Sento di poter conquistare il mondo; prendo tutto la rabbia che provo verso mio padre, e per una volta nella mia vita non mi sento più fragile. Poi svuoto la mente da ogni pensiero e mi concentro, la prova è la mia missione, non sono ammessi sbagli, almeno non per me.

Ci stiamo dirigendo alla solita stanza in cui per questi due mesi e mezzo abbiamo fatto le simulazioni. Davanti alla porta c'è Kim e un'altra donna. Man mano che mi avvicino la riconosco; è la stessa che vidi con Niall quella sera alla confraternita. Sta sull'attenti di fronte a me, ha occhi di ghiaccio apatici, il volto irrigidito e la schiena perfettamente eretta. Il suo sguardo mi inquieta, sembra quasi inumana. Finalmente però, saprò chi è.

- Soldato Leighton le presento il Generale Pierce - incomincia Kim indicando la donna bionda in divisa. – il Generale è a capo della nostra divisione e oggi è qui per la tua valutazione.- conclude. Che gioia, ci mancava pure questa.. giusto perché non ero abbastanza agitata.

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