in fondo sei un killer

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Jack mi guardò abbastanza sorpreso dalla mia risposta, beh che si aspettava?
Incrociai le gambe sul letto urtando involontariamente la gamba di Jack che a quel contatto si irrigidì leggermente.
Io:- hum... scusa...-.
Mi feci piccola piccola portando le gambe al petto, odiavo essere guardata da ragazzi... perché tutti pensavano "che sfigata", ed io non la ero.
Mi venne in mente il diario di Jack e delle varie pagine strappate, dei disegni macabri e del 2 Gennaio.
Insomma non ero mai stata una persona curiosa, ma questa faccenda aveva scatenato in me una curiosità primordiale.
Io:- J...Jack cos'è successo dopo il 2 Gennaio?-.
Jack mi guardò dritto negli occhi, non era arrabbiato ma semplicemente sorpreso. Come se nessuno gli avesse mai chiesto una domanda che a me sembrava così semplice.
Io:- scusa è che quando ho letto il 2 Gennaio... quelle due semplici parole 'ti odio' mi hanno colpita... e quei disegni così dettagliati ma pieni di disprezzo, tristezza e forse anche ammirazione verso qualcosa di nuovo... non so è stata una sensazione così strana e nuova...-.
Jack era letteralmente stupido, la sua bocca era leggermente schiusa e gli occhi sgranati.
Jack:- ma tu come.... -.
Mi feci ancora più piccola stringendomi ancora di più le gambe al petto, tanto da farmele dolere.
Jack:- ero solo... preso da quello che faceva il mio migliore amico. Sceglieva le sue vittime le torturava e le squoiava vive... per prima è stata una donna.... e dopo tanti altri... vederlo uccidere mi ha fatto solo che piacere perché inconsciamente mi stava insegnando come poter venticarmi di lui. Lui che mi ha abbandonato, lui che mi ha fatto soffrire... lui che mi ha portato ad odiare tutto -.
Si girò verso di me, sorridendo. Un sorriso inquietante, che faceva trapelare mille emozioni contrastanti che mi portarono a provare una delle sensazione più antiche e temute: la paura.
Paura in quel momento di morire in quel posto, morire senza essere ricordata da qualcuno. Morire restando sola.
Jack:- queste cose però... non le dovrei dire a te...- si avvicinò a me prendendomi violentemente il collo -shhh -.
La vista si fece sfocata e il buio mi avvolse.

Laughing Jack's pove

La presi per la vita a mo di sposa, era davvero bella: la sua pelle candida, le labbra rosee e i capelli biondo cenere. Era un peccato sprecare tale bellezza, ma l'idea di torturarla mi eccitava davvero tanto.
E poi mi dovevo vendicare: non doveva leggere il mio diario, lo aveva letto anche Vicky ma lei era tutta un'altra cosa.
Uscii dalla stanza ed entrai in una poco vicina, era la mia stanza preferita: la camera delle torture.
Entrai e mi inebriai di quell'odore di umido e di legno, qui potevo esprimere la mia arte.
Adagiai Sam sul tavolo in legno e le legai mani e piedi con una corda, ora dovevo solo aspettare che si risvegliasse.
Intanto l'osservai attentamente dalla testa ai piedi: ogni suo piccolo difetto e pregio.
Dal seno ne troppo grande ne troppo piccolo, dai fianchi leggermente larghi a delle gambe perfette.
Mi riscossi quando dalla sua bocca uscì un leggero gemito di dolore.

Sam's pove

Mi risvegliai in una stanza completamente diversa da quella di prima. Il collo mi faceva male ed avevo ancora la sensazione di avere la mano di Jack stretta al collo... dov'era Jack?
Cercai di alzarmi ma ero legata a mani e piedi e le corde erano troppo strette.
Jack:- ohoh ti sei risvegliata vedo benvenuta nella mia stanza delle torture! -.
Una luce accecante si accese proprio quando incontrai gli occhi di Jack.
Realizzai dopo poco quello che aveva detto Jack, nono non volevo essere torturata!
Cercai di dimenarmi ma le corde erano davvero troppo strette e piano piano sentivo che i miei arti perdevano lentamente sensibilità e forza.
Jack:- shhh stai calma... un po' di dolore non è niente vero? -.
Mi accarezzò una guancia con la punta di un suo artiglio provocandomi tanti piccoli brividi lungo tutta la schiena: era una strana sensazione.
Jack:- ohoh -.
Scese ed arrivò alla mia maglietta che tagliò con un semplice gesto. Mi dimenai ancora ma l'artiglio di Jack mi graffiò il petto provocandomi un grande dolore.
Non volevo essere vista da lui, non dovevo essere vista da nessuno. Mi calmai respirando molto velocemente per non pensare al dolore che quel graffio mi stava procurando.
Sentivo il sangue colarmi fino alla spallina del mio reggiseno.
Jack:- hai davvero un bel corpo lo sai? -.
Io:- fottiti -.
Jack:- che hai detto ragazzina? -.
Io:- FOTTITI -.
Jack:- oh beh, ti avevo solo fatto un complimento... -.
Io:- non è vero!! Me lo dici solo per compassione!!! -.
Cercai ancora una volta di liberarmi fallendo ancora e ancora.
La risata di Jack interruppe il silenzio che si era creato, volevo solo andarmene da li....
Jack:- lo sai che sei molto divertente? -.
Il viso di Jack avvicinò pericolosamente al mio facendomi arrossire di colpo.
Jack:- adesso però...- mi tolse quello che era rimasto della maglietta, cavolo no - mi spieghi cosa sono questi lividi... -.
Diventai pallida a quella domanda... non erano affari suoi del perché avevo quei dannati lividi.
Jack:- dimmelo -.
Restai zitta.
Jack:- DIMMELO -.
Mi spaventai davvero tanto quando il suo tono di voce crebbe. Ero fregata.
Io:- sono caduta... e come vedi ho questi lividi-. Mentii.
Jack sbuffò leggermente e mi prese una delle mie guance con forza.
Jack:- la verità -.
Schiusi leggermente la bocca per dire qualcosa ma la paura mi bloccò.
Tirò ancora di più la guancia facendomi gemere dal dolore.
Io:- m...mio padre... -.
Mi lasciò la guancia e si rivolse verso il mio ventre nudo, era una sensazione strana, troppo strana.
Jack:- capisco -.
Passò un artiglio sui lividi guardandoli con tanto dispiacere. Perché si comportava così? Perché si interessava a me?
Io:- perché.... -.
Jack si allontanò dal tavolo e ritornò poco dopo con in mano una siringa contenente un liquido color blu chiaro.
Mi slegò una mano che era ormai intorpidita e passo sulla vena del disinfettante.
Io:- aspetta che vuoi fare.... -.
Jack non rispose e iniettò il liquido nel mio corpo.
La testa incominciò a girare e presto il buio mi invase di nuovo.

Oltre la follia // Laughing Jack \\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora