Laughing Jack's pove
Mi voltai e vidi Rob avvinghiato ad una prostituta che gli rivolgeva risate e sguardi provocanti, ma a me sembrava solo una stupida oca.
Mi venne in contro dandomi leggere pacche sulla spalla. Sembrava felice, mentre io assomigliavo al solito cadavere emo. Cosa che ero.
Rob:- allora come va? -.
Mandai giù l'ultimo sorso di vodka che avevo nel bicchierino e lo guardai torvo.
Io:- potrebbe andare meglio -. Dissi semplicemente.
Lui si scurì in viso e ordinò qualcosa al bancone, Fred gli allungò un boccale di birra. Rob si gettò su quel boccale tingendosi i baffi di schiuma.
Rob:- c'entra quella ragazzina? -.
Quasi non mi strozzai a quella domanda, mi pulii la bocca con la manica della giacca.
Io:- N..no! -.
Lui mi rivolse uno sguardo leggermente sorpreso, poi ritornò sul suo boccale di birra guardando un punto indefinito davanti a lui.
Rob:- Beh secondo me si. È lei la causa del tuo stato d'umore -.
Lo guardai glaciale, Sam era l'ultimo dei miei problemi.
Rob:- quella ragazzina umana... -.
Aveva capito che non era un'assassina, sorrisi: Rob da sempre aveva un ottimo intuito. Cosa che volevo io. Però purtroppo non mi era stata donata nel momento della nascita, non sapevo neanche come fossi nato. Risi tra me e me poggiando la fronte sul bicchiere. Era una situazione strana, era come se fossi l'imputato e Rob il giudice. Che mi scrutava dall'alto osservando ogni mio movimento. Lui però era superiore ad un giudice, non si limita a esporre sentenze, sa anche capirti.
Io:- l'hai capito eh? -.
Annuì leggermente pulendosi i baffi con il braccio. Poi mi mise una mano sulla spalla guardandomi severo e allo stesso tempo dolcemente.
Rob:- io non la lascerei andare tanto facilmente se fossi in te. Magari sarà lei a spazzare via la forte malinconia che ti porti dentro -. Detto questo scomparve ritornando dai suoi amici che lo acclamavano con boccali di birra e sigarette.
Lo guardai un'ultima volta per poi voltarmi di nuovo verso il bicchiere. Percorsi la sua circonferenza con il dito.
Lasciai i soldi sul bancone e mi diressi fuori da quella taverna maledetta.
Mi strinsi nella giacca e vidi che era appena piovuto. Beh andava di meglio in peggio.Camminavo lungo la periferia della città guardando il marciapiede. Era quasi buffa quella situazione.
Mi fermai in un parchetto abbandonato fissando il riflesso della luna nelle pozzanghere che erano presenti.
Com'era pura e libera la luna. Mentre io no.
Mi venne in mente il volto felice di Rob e mi sentii quasi invidioso nei suoi confronti.
Lui era un killer, ma era comunque felice. Perché? Come poteva?
Anche io ero un killer, e allora perché non potevo essere felice? Perché non potevo essere una persona normale?
Tornai al mio aspetto normale osservando le bende che erano avvolte intorno alla mia mano, e che molte volte si erano imbrattate di sangue.
Ripensai al tempo in cui ero pieno di colori e la fantasia era la medicina che mi teneva in vita. Perché non potevo ritornare a quei tempi? Perché Isaac era impazzito? Perché avevo dato ascolto a quella pazzia?
Mi accasciai al suolo guardandomi riflesso in una pozzanghera. Vidi di nuovo il vecchio me sorridermi.
Tirai un pugno alla pozzanghera iniziando a piangere.
Io:- PERCHÉ NON POSSO ESSERE FELICE!? -.Sam's pove
Mi svegliai con un forte mal di testa. Mi guardai bene intorno, ero da sola ed era buio.
Sinceramente questo mi rese leggermente triste. Poggiai una mano sulla fronte notando di avere ancora la febbre. Sbuffai per poi girarmi di nuovo da un lato.
Chissà dov'era andato Jack. Guardai per qualche minuto il vuoto pensando a quel maledetto clown in bianco e nero. Scossi la testa. Ma a me che importava?
Insomma lui era un killer ed io non potevo affezzionarmici... perché... perché non dovrei?
Sospirai pesantemente. Che cos'era per me Jack?Cercai di riaddormentarmi ma la sensazione di essere osservata me lo impedì. Mi voltai e fissai il buio muta, senza muovere un muscolo. Sentivo la presenza di qualcuno.
Io:- bambini... siete voi? -.
Dissi leggermente intimorita.
Nessuna risposta.
Io:- allora? -.
Silenzio.
Io:- chi- -.
X:- ti avevo avvertito... dovevi stare lontana da lui -.
Una voce a me famigliare si fece largo nelle mie orecchie.
Mi voltai e vidi una figura che mi stava osservando. Potevo distinguere i capelli lunghi e la corporatura leggermente mascolina.
Mi alzai dal letto fissando quella figura, avevo paura. Molta paura. X:- chi non muore si rivede -.
Andai verso la porta accendendo la luce: era Vicky. La ragazza che, in teoria, era stata uccisa da Jack tanto tempo fa. Come faceva ad essere li?
Deglutii leggermente riordinando tutti i pensieri che mi affollavano la mente.
Magari era solo una ragazza che le somigliava... magari era solo una mia illusione.
Si forse era tutta opera della mia mente. Forse era un suo inganno per dirmi che non dovevo affezzionarmi a Jack, che lui apparteneva ad un'altra donna.
Ma che stavo pensando? Non era di certo il momento di riflettere su certe cose.
Io:- sei reale?- .
Lei rise provocando in me tanti piccoli brividi lungo la schiena. Mi guardò asciugandosi le ultime lacrime che le contornavano gli occhi.
X:- certo... haha... certo che sono reale. Dopo tanto tempo! -.
Rise ancora. Non riuscivo a capire. Tastai con la mano una qualsiasi cosa con cui potermi difendere. Ma niente.
Pregai in qualche dio.
Mi tremavano le gambe, mai nella mia vita avevo paura di una persona: ma lei aveva uno sguardo così intenso che metteva i brividi. Che ti faceva rivivere le peggiori paure. Che tu faceva sentire un verme.
X:- e ora muori -.
Lo disse in un modo che mi fece rivoltare le budella. Da non so dove estrasse un coltello e cercò di colpirmi. Mi spostai, miracolosamente, di lato schivando così il suo colpo. Mi rialzai in piedi e lei tornò all'attacco. Cercai di colpirla ma lei era troppo veloce e agile e con un gesto fulmineo mi procurò un profondo taglio sulla spalla. Urlai leggermente portandomi una mano sulla spalla.
Io:- merda! -.
Lei sorrise sadicamente e mi fissò?
X:- allora? Cosa si prova a soffrire? -.
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Oltre la follia // Laughing Jack \\
Fanfictionuna casa abbandonata, entrarci è stata la mia più grande fortuna, oltre ad essere un clown spietato sei una persona dolcissima.