Sam's pove
Perché ero in quella situazione? Quando Jack sarebbe ritornato lo avrei fatto a fettine, quel maledetto clown a strisce bianche e nere.
Scansai un altro colpo della ragazza ed uscii dalla stanza correndo più forte che potevo. Dei bambini mi vennero in contro e appena videro Vicky le loro espressioni divennero cupe e minacciose. Cercarono di fermarla, ma la sua marcia non accennava a vacillare.
Beh sei messa bene
Cercai di non pensare alla mia coscenza e in lontananza vidi quella che assomigliava ad un'uscita. Aprii i tendoni davanti a me, ma lo spazio che mi ritrovai davanti era tutt'altro che il mondo esterno: era un immenso spazio bianco. Indietreggiai e ritornai indietro, Vicky era lì che mi stava aspettando, la scansai con una spinta e ritornai nella sala principale.
Respirai profondamente e guardai in alto, vi erano ancora i bambini orribilmente appesi da caviglie e interiora. Non vidi niente che mi potesse aiutare a sconfiggere quella psicopatica.
Poi guardai le tribune e dei bambini che mi urlavano di andare in quella che direzione.
Non esitai e presi la loro mano, mi portarono sulle tribune più alte e mi nascosi dietro le schiene dei ragazzi.
Quando vicky arrivò esattamente al centro della sala, si accesero delle luci azzurre e tutte le luci intorno alle tribune si spensero.
X:- signori e signore, bambini e bambine vi diamo il benvenuto al fantastico circo di Laughing Jack!! E la qui presente signorina- dal soffitto cadde una marionetta a forma di presentatore e puntò Vicky - ci lusingherà di bellissimi trucchi e magie. Da coltelli ai trapezi, da incantatrice di serpenti a giocogliere!-.
Sullo schermo comparve la scritta "applausi" e i bambini lo fecero.
Vicky tagliò i fili che sostenevano la marionetta, che cadde rovinosamente a terra.
Vicky:- sentite brutti idioti o tirate fuori Sam Lawrence o giuro che vi uccido tutti! -.
Saltò sulle tribune con il suo coltello in bocca ed incominciò a guardare tutte le file delle tribune. I bambini restavano fermi ed immobili anche se dalle loro facce volevano reagire per cacciarla. Strisciai lentamente via e arrivai nella fila prima, mi portai una mano sulla bocca per non far sentire il mio respiro, anche perché tutti gli altri bambini erano morti e di certo a loro non serviva poi a molto respirare.
Mi rilassai leggermente e quando mi voltai per vedere dove fosse quella psicopatica impallidii.
Lei era lì che mi stava fissando divertita.
Vicky:- hmm? Ti ho trovata stronzetta! -. Mi prese per i capelli facendomi stringere i denti. Con la lama del coltello percorse il mio profilo per poi arrivare allo sterno e infine fermarsi allo stomaco.
Vicky:- vediamo da dove partire... allora se incominciassimo dalle unghie? Che ne dici? Oppure dallo stomaco. Ti piace -.
Io:- da fare tutti i giorni -. Le sputai sul viso.
Sul suo volto comparve un ghigno di rabbia e con la manica della felpa si pulì la guancia.
Vicky:- abbiamo del coraggio da vendere eh? HAHA MI PIACE -.
Prese il coltello e me lo puntò al collo facendo entrare in contatto la mia pelle con la lama fredda del coltello provando mille brividi che percorsero la mia schiena.
Vicky:- credo che dovrò ucciderti normalmente, senza torurarti. Che peccato -. Fece un piccolo taglio nel mio collo ridendo sadicamente, poi alzò l'arma in aria e prese la spinta per conficcarmi l'arma nel collo.
Ripensai alla mia vita, all'incontro di Jack a quello che ne era derivato... sorrisi.
Jack...
Qualcuno spinse via Vicky che andò a spattere contro il tendone. Riaprii gli occhi e vidi la bimba di prima.
X:- non toccare la mia nuova mamma!! -.
Mamma... era una parola che metteva i brividi. Cavolo.
Vicky:- hahahaha vedo che avremmo un'altra vittima! -.
La presi in braccio e scesi dalle tribune. Alcuni bambini le bloccarono la strada avvinghiandosi sul suo corpo e mordendola come potevano. Vidi solo che alcuni di loro furono colpiti dalla lama di Vicky. Distolsi lo sguardo, perché ero così maledettamente fifona!?
Io:- scusate... scusate tanto... -.
Strinsi di più a me la bambina e mi fiondai in una stanza a caso chiudendo a chiave la porta. Indietreggiai e andai a sbattere contro qualcosa: un letto. Era la stanza di Jack.
Io:- Oi.... ora tu ti nascondi sotto il letto e non esci chiaro!?-.
La bambina annuì leggermente. Sui suoi occhi comparvero delle lacrime e strisciò sotto il letto. Sorrisi e mi sedetti sul letto aspettando quella maledetta ragazzina che rappresentava la morte. Una morte dolorosa e brutta.
Risi leggermente, di certo non avrei mai immaginato di morire così... almeno Jack faceva meno paura, più o meno.
Mi portai una mano sulla fronte ripensando ai bambini che avevo lasciato la fuori in balia di quella pazza.
Io:- come ti chiami? -.
X:- Rose... -.
Era davvero un bel nome...
Io:- hai un bel nome... sai?-.
Anche se non riuscivo a vederla, sapevo che stava sorridendo e la cosa mi rese felice, dopo tanto tempo.
Io:- com'è Jack? -.
Rose:- veh vedi... quando eravamo ancora vivi ci diceva che se fossimo andati con lui ci saremo divertiti.. e quando mi sono svegliata mi sono ritrovata in questo bellissimo circo! Jack è davvero un buon padre...-.
Mi immaginai Jack che teneva in braccio quei bambini. Sorrisi, ma rinvenni. Quello non era il momento di pensare a quelle cose.
Io:- se ci riusciamo... parleremo dopo... ora nasconditi e non uscire da questa stanza -.
Mi diressi verso la porta e la aprii lentamente per poi richiuderla alle mie spalle a chiave. Guardai un po' prima di decidere che cosa fare.
Camminai lentamente. Quella maledetta psicopatica voleva me, non i bambini. Speravo con tutto il mio cuore che i bambini sulle tribune stessero bene.
Da in fondo il corridoio sentii dei passi, lenti ma decisi. Ripresi a correre e aprii una porta a caso. Era una stanza piena di scatoloni, chiusi la porta a chiave e rovistai tra le varie scatole. Trovai una mazza da baseball con su scritto Tim. La impugnai saldamente, ero pronta a difendermi in qualsiasi modo.
Mi mancò il fiato quando la maniglia della porta girò e la chiave cadde a terra con un rumore stridulo e spaventoso.
Ero finita.
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Oltre la follia // Laughing Jack \\
Fanfictionuna casa abbandonata, entrarci è stata la mia più grande fortuna, oltre ad essere un clown spietato sei una persona dolcissima.