Solo un bacio

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Il giorno successivo Naruto chiamò Sakura come si era ripromesso.
La ragazza appena vide il nome sul display si sentì come un'adolescente alla sua prima cotta. Si sistemò i capelli come se lui potesse vederla e poi rispose con voce innocente.
"Moshi, moshi"
"Ciao sono il ragazzo che ieri è letteralmente caduto ai tuoi piedi ..."
Sakura sorrise "Ciao Naruto"
"Sono lusingato che ti ricordi il mio nome, quindi posso sperare che mi farai compagnia anche oggi per una pausa? Sto strippando ho avuto tre ore di giapponese antico ... il mio cervello sta chiedendo asilo politico a Kiba che se ne sta tranquillamente dormendo sul banco, tanto il suo è un pezzo che ha traslocato..."
Sakura si lasciò andare a una risata, poi rispose tutta contenta "Va bene ci vediamo allo stesso bar di ieri fra dieci minuti?"
È fatta pensò Naruto "Sei la mia salvatrice".

Sasuke era seduto al tavolino interno di un bar vicino alla facoltà di medicina. Si era incontrato lì con Neji per prendere un caffè insieme, poi il suo amico era scappato per l'inizio della sua lezione mentre Sasuke, avendo ancora un po' di tempo, ne aveva approfittato per sfogliare i quotidiani.
Mentre leggeva distrattamente le notizie la sua mente ritornò alla sera prima.

Sakura era particolarmente su di giri sembrava gli fosse capitato qualcosa di bello, ma lui non le aveva chiesto niente avevano fatto sesso e poi si erano salutati. Niente di particolare in effetti però c'era qualcosa nel suo atteggiamento che lo aveva insospettito e adesso gli ritornava stranamente in mente il suo incontro con il ragazzo biondo e le sue parole.
Che fosse così allegra per il suo incontro con quell'idiota?
Lui non l'amava, ma non avrebbe permesso a nessuno di batterlo o di sottrargli qualcosa che era suo.

Chissà se l'aveva già tradito? Le parole del biondo gli suonavano come una presa in giro, forse quel dobe glielo aveva voluto far intuire perché voleva sfidarlo?
Doveva tenerlo d'occhio per capire i suoi punti deboli per poi affondare il colpo e sconfiggerlo.
Il problema era che non sapeva niente di lui a parte il nome e il suo luogo di lavoro.
Non aveva idea né della facoltà né dell'anno. Non sapeva come poterlo incontrare nuovamente, forse poteva chiedere a Sakura. Troppo sospetto, l'avrebbe messa in allarme ...
L'occasione giusta poteva essere la festa che si sarebbe tenuta da lì a qualche giorno per l'inizio dell'anno accademico, anche se l'anno era già iniziato da diversi mesi...
Una cosa era certa non si sarebbe fatto fregare da un dobe.


Sakura si avviò al bar tutta contenta si sentiva elettrizzata.
Naruto era già lì che la aspettava.
Si sedettero ad un tavolino esterno e presero a chiacchierare allegramente.

Sasuke si alzò e si diresse al bancone per pagare quando guardando attraverso il vetro vide Sakura seduta ad un tavolino con quel dannato biondo.
Aveva visto giusto.
Ghignò sarebbe uscito e si sarebbe goduto il loro imbarazzo per essere stati beccati ...
Pagò il conto, uscì e si avvicinò al loro tavolo.

Sakura appena lo vide si sentì gelare, la sua bolla di felicità andò in frantumi. Fu invasa dal terrore che Sasuke potesse lasciarla pensando che lei lo stesse tradendo con un altro.
Il suo gioco gli si stava ritorcendo contro.
Cercò di dissimilare il suo terrore "Sasuke ciao. Che bello incontrarti qui"
Naruto sorrise "Ci incontriamo di nuovo"
L'arrivo di Sasuke gli rovinava i piani, ma non aveva nessuna fretta poteva aspettare la prossima volta per concludere ...

Sasuke rivolse a Sakura un sguardo indecifrabile "Ciao Sakura." Poi si girò verso Naruto e proseguì "È un tuo amico?"
Sakura cercò di togliere importanza al loro rapporto "Ci siamo conosciuti ieri. Naruto per poco mi investiva con lo skateboard."
Naruto rise e decise di assecondarla, non aveva senso far arrabbiare il suo fidanzato "Sì, e per colpa sua ho perso la mia scommessa."
Sakura ringraziò mentalmente Naruto per non aver detto niente di compromettente e sperò che continuasse a reggerle il gioco "Pochi minuti fa ci siamo incontrati qui davanti per caso e ci siamo fermati per fare due chiacchiere."
Sasuke non credeva alla fatalità dell'incontro, però non fece una piega.
Per il momento poteva bastare, aveva fatto capire loro che lui sapeva e Sakura sembrava essersi presa un bello spavento. Decise di buttare lì l'esca
"Io adesso devo andare, spero di rivederti domani sera alla festa dell'università. Mi farebbe piacere conoscerti meglio."

Una piega imprevistaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora