CAPITOLO XIII-L'ALTRA FACCIA DEGLI URGALI

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Presa finalmente una decisione riguardo la situazione di Eragon, giunse il momento di organizzare il contrattacco nei confronti degli Wivern. Poiché la flotta non era ancora completa, in quanto le navi urgali e quelle dei Varden dovevano ancora salpare da Teirm, e gli Eldunari non consideravano i novizi sufficientemente pronti per delle battaglie vere e proprie, la partenza venne posticipata per almeno un mese.

Si incontrarono il pomeriggio del giorno seguente, i Cavalieri veterani e i giovani novizi, contando gli allievi provenienti dal resto di Alagaesia e quelli salvati da Aiedail erano in tutto 37 ragazzi dai 10 ai 25 anni. Furono subito messi alla prova, per testare la loro prestanza fisica e le loro conoscenze sull'Antica Lingua. I problemi furono subito evidenti: oltre a loro infatti, che essendo stati allenati dai metodi malsani di Murtag avevano imparato presto a cavarsela da soli, pochi altri novizi avevano i mezzi anche solo per reggere pochi minuti piena battaglia. Non che fossero di molto superiori agli altri, semplicemente, se la media nei novizi avrebbe retto solo per pochi minuti loro avevano speranze di combattere senza venire ammazzati per poco più di una mezz'ora. In fondo, se non fosse stato per l'appoggio dei loro draghi, Alian e gli altri sarebbero certamente stati ammazzati durante il salvataggio di Eragon, e in un certo senso Varamyr ci era pure andato vicino. Oltre a loro spiccava un piccolo gruppetto di novizi Urgali, senza ombra di dubbio molto superiori a loro nel corpo a corpo, gli elfi d'altra parte avevano quasi tutti una maggiore conoscenza della magia e solo gli umani e i nani parevano fermi al loro livello. Furono divisi a gruppi di cinque e ognuno di loro venne assegnato a una maestro differente: con sommo dispiacere sia di Alian che di Hypnos, Murtag era troppo impegnato con i preparativi per la partenza per occuparsi di loro, per cui l'incarico venne delegato a Magmaar, che con un ghigno derisorio si presentò a loro il giorno successivo come insegnante.

Giunse all'alba, sulla groppa di Jarkaal, imponente e terribile come sempre: il solo odore di sangue e zolfo che proveniva da quel drago fece quasi rivoltare le budella ad Alian, mentre Hypnos la fissava ostile, pronto a saltarle alla gola al minimo accenno di pericolo. Il Cavaliere le scese dalla groppa tutto contento, un sorriso perverso che gli deturpava la faccia facendola assomigliare a un'inquietante maschera tribale: "Bene bene, cosa abbiamo qui? Tanti piccoli topolini da addestrare. Sarà molto divertente, spero proprio che andremo d'accordo!"

Ci prende per il culo? E' sicuro come la luce del sole che quel bastardo farà di tutto per renderci l'allenamento impossibile! Hypnos fissava storto l'Urgali, storcendo lievemente il naso di fronte al suo fortissimo odore si sabbia, fango e sudore.

Secondo voi da quanto tempo non si lava quel bestione? Chiese divertito Nithring, che non avendolo mai incontrato stentava a credere alla sua fama di carogna e al contrario non sembrava per nulla turbato dalla sua presenza.

Chi lo sa? Due anni, forse cinque? Varamyr fissava palesemente disgustato il nuovo venuto, per nulla felice di dover sottostare ai suoi insegnamenti.

E vi preoccupate di questo voi? Intervenne a quel punto Azura, facendo arrossire (si fa per dire) Nithring, che già da tempo provava una certa attrazione per la dragonessa dalle squame di ghiaccio.

Azura ha ragione, chissene frega del suo odore. La cosa che ci deve far preoccupare è la fama che si porta dietro. Lo sanno tutti che non si fa scrupoli quando si tratta di menare le mani. Doran, solitamente silenzioso e calmo, appariva particolarmente turbato.

"Allora, da dove preferite cominciare? Per me va bene tutto, tanto vi farò sgobbare comunque!" una scintilla d'ilarità gelida attraversò per un secondi gli occhi della sua compagna, per poi scomparire in un secondo.

I ragazzi si osservarono incerti. La cosa non si prospettava per nulla bene.

Passarono il pomeriggio faticando come muli, Magmaar, che in quanto Urgali era abituato all'atmosfera dei campi di combattimento, considerava la resistenza fisica e il sangue freddo come delle facoltà di basi per cavarsela: li fece scontrare con i suoi uomini, che non ci andarono per nulla leggeri. Era un insegnante intransigente e severo, e provava un piacere quasi diabolico nel perseguitarli con compiti persino più impossibili di quelli che dava loro Murtag prima che Alian gli parlasse. Comunque la situazione dei giovani Cavalieri era nulla se paragonato a quello che dovevano sopportare i loro draghi: Jarkaal si rivelò infatti un insegnante persino peggiore del suo compagno. Se con Magmaar bastava seguire alla lettera i suoi suggerimenti per cavarsela, la dragonessa spettrale non insegnava nulla, sbatteva i giovani draghi nel pieno di terribili tempeste marittime e li lasciava al loro destino: o imparavano in fretta o sarebbero morti.

Eragon: Alian and the New GenerationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora