Erano giunti di notte, con la protezione delle tenebre.
Passati due giorni dalla fine dell'addestramento, la situazione era in stallo, Umaroth, nuovo comandante dell'esercito elfico, insisteva per attendere l'arrivo dei supporti da parte degli umani, dei nani e degli Urgali. Inoltre sosteneva che, con un Cavaliere avvelenato e Castigo in fin di vita, ben poche sarebbero state le loro speranze di vittoria se fossero partiti.
Così Alian aveva deciso di chiedere aiuto a loro. Era uscita in silenzio, senza avvisare nemmeno Hypnos, e fuori dall'accampamento aveva espanso la propria coscienza, come loro le avevano insegnato. Il suo spirito si era unito alla terra, e percorrendo in pochi secondi leghe e leghe di distanza era giunto fino a loro, chiedendo aiuto.
Non ci avevano messo molto. Addormentando con il loro potere gli elfi dell'accampamento, erano giunti la notte del giorno seguente.
In quel momento erano nell'infermeria, e volteggiavano silenziosi attorno ai corpi esanimi di Varamyr, Castigo ed Eragon.
Le loro condizioni non erano buone. Varamyr era pallido e respirava appena, la ferita al braccio circondata da vene violacee e lividi scuri. Castigo aveva le ali lacerate e ogni tanto grugniva di dolore nel sonno. Ma quello messo peggio era Eragon: della bellezza di un tempo non rimaneva più molto, i capelli avevano iniziato a sbiancarsi e la pelle pallida emanava odore di morte, la gamba grondava di pus giallognolo e malsano, e la sua mente pareva instabile anche senza doverla sfiorare con la propria coscienza.
Il veleno è potente, piccola Alian. Possiamo guarirli, ma se rimarranno feriti di nuovo non ci sarà più nulla che potremo fare per loro...
Non importa, ma fateli rinvenire. Abbiamo bisogno di loro!
Come desideri, Prescelta. Ma non possiamo garantirti nulla.
Gli spiriti iniziarono a pulsare, emanando una luce tale che Alian fu costretta a socchiudere gli occhi, parevano come danzare attorno ai feriti, mentre da loro una sottile polvere brillantinosa pioveva gentile sui corpi dei Cavalieri e del drago. Fu un secondo. Quando aprì gli occhi, Alian rimase senza fiato.
Castigo, sano e possente, torreggiava su di lei, le ali completamente guarite e le squame nuovamente lucenti e purpuree. Varamyr, nel frattempo, si stava stiracchiando insonnolito.
Castigo fissò basito gli spiriti.
E questi cosi cosa sono?
Cosi a chi scusa?
Alian arrossì: "Come dire, sai, sono quelli che ti hanno salvato le chiappe!"
Oh...beh, in tal caso. Suppongo di dovervi ringraziare...ma perché Eragon è ancora ferito?
Lo sguardo di Alian si spostò sul Cavaliere, effettivamente, al contrario di Castigo e Varamyr, le sue condizioni non apparivano per nulla migliorate.
Gli spiriti, leggermente più piccoli e fiochi a causa dello sforzo, parvero sospirare dispiaciuti.
Per il vostro compagno, temiamo di non potervi dare buone notizie.
Che gli è successo? Chiese allarmato Castigo.
Non rischia di morire, almeno non per ora. Ma la nostra magia non può nulla con lui, la sua anima è stata strappata dal corpo, e viene tenuta prigioniera dagli Wivern. Ci è impossibile guarire un corpo senz'anima. Se volete rivederlo vivo, dovrete recuperarla.
"E dove l'avrebbero rinchiusa?" chiese a quel punto Varamyr, per nulla contento di dover affrontare un'altra missione di salvataggio.
Nella Fortezza Nera...il centro militare dell'Impero Wivern.
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Eragon: Alian and the New Generation
Fiksi PenggemarSono passati 250 anni dalla partenza di Eragon da Alagaesia. 250 anni di pace. 250 in cui i rapporti tra le razze si sono rinsaldati. E in sui sono comparsi i mezz'elfi. Alian è una mezz'elfa. Biasimata. Evitata. Ma un giorno le cose cambiano,perchè...