CAPITOLO XV-L'ABISSO SI TINGE DI ROSSO

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La battaglia si era trasformata presto in un inferno. Dalle retrovie, Alian era costretta ad assistere impotente agli attacchi delle viverne, che piombavano dal cielo ancora scuro per la tempesta appena passata per poi dileguarsi in pochi secondi. Fortunatamente lo scontro non li aveva ancora raggiunti e, con l'aiuto delle catapulte costruite sulle navi urgali riuscivano più o meno a reggere l'assalto nemico, eppure era evidente che non ce l'avrebbero fatta ancora per molto: sorprendentemente, infatti, il liquido pestilenziale che sputavano le viverne pareva in grado di liquefare la materia, per cui erano già molte le navi danneggiate o in parziale affondamento. I Cavalieri faticavano non poco a tenere i nemici lontani dalle galee, ma era difficile, poiché erano visibilmente superiori a loro sia per forza che per numero.

Murtag e Castigo stavano combattendo ormai da un paio di ore, decisi a impedire ai nemici di avvicinarsi ai novizi, loro, Neyrna e Pyras erano riusciti ad attirarne alcuni lontani dal centro dello scontro ma la pioggia, sebbene lieve, e la nebbia non contribuivano per nulla a facilitare le cose. Nonostante tutto parevano cavarsela, e sia Castigo che Pyras mietevano vittime secondo dopo secondo, bruciando le piccole viverne e riducendole a un mucchio di ceneri.

Ottantasette per me! Esultò improvvisamente la giovane elfa nella sua mente.

Fanculo, adesso mi rifaccio! Sbottò Murtag, iniziando a chiedersi seriamente quando si sarebbero esauriti i nemici. La cosa iniziava a farsi stancante e gli incantesimi che aveva imposto a se stesso e a Castigo cominciavano a dileguarsi.

Non è il momento per entrare in competizione! Fece il suo compagno, azzannando la coda di uno dei loro avversari e strappandogliela di netto, mentre un scroscio di sangue gli imperlava le zanne di porpora.

Come se non lo sapessi! Solo non sopporto proprio tutte le arie che si da da quando mi ha aiutato...

...salvato vorrai dire...

...con Thrain-coso! Murtag si scansò di lato mentre un giovane Wivern dai capelli violetti saltava sulla groppa di Castigo e tentava un affondo al fianco destro. In un nanosecondo infuse Zar'oc del suo potere magico e mentre la lama brillava animata da inquietanti saette vermiglie colpì lo scudo avversario: come fosse burro la lama lo perforò fino a superare le difese del nemico e immergersi nelle carni. Il giovane fece appena in tempo ad accorgersi dell'accaduto che Murtag gli diede un calcio e lo spedì a farsi una spiacevole nuotata nel mare sotto di loro.

Si guardò intorno. Niente nemici, eppure non vi era traccia nemmeno dell'elfetta birichina. Fece per dire a Castigo di tornare alle navi quando un ruggito impossibile da dimenticare scuotè come un tuono l'aria circostante.

"Eccoti finalmente! Ero certo che ti avrei ritrovato!" gli occhi da rettile di Thraingeer lo fissavano derisori da sopra di lui, dove era giunto in groppa alla sua viverna da battaglia. Indossava una spessa armatura nera, decorata qua e la da piccoli teschi biancastri, Murtag preferì non immaginare a chi dovessero essere appartenuti, fissò rabbioso il nuovo arrivato, ricordando l'umiliazione ricevuta nell'ultimo scontro e il modo in cui aveva ridotto il suo compagno.

"E tu chi saresti? Sei talmente insignificante che non ricordo il tuo nome!" ribattè stizzito, e in effetti era anche vero, perché il nome di quel tipo era decisamente troppo lungo perché potesse impegnarsi a ricordarlo.

Una scintilla di ira a stento repressa attraversò le iridi purpuree del comandante nemico: "Il mio nome è Thraingeer, piccolo infame, figlio dell'ex Imperatore e comandante della seconda legione del grande Kraiss. Faresti meglio a ricordartelo nanerottolo, perché oggi ti ucciderò!"

"Mi sa che ti stai sopravvalutando un pochetto lucertolina!"

Thraingeer digrignò i denti, furioso, poi spronò la sua viverna e gli si gettò contro. La forza dell'impatto fece quasi tremare i denti a Murtag ed ebbe appena il tempo per riprendersi quando il comandante balzò sulla sella di Castigo e iniziò il combattimento. Colto alla sprovvista, Murtag non potè che arretrare di fronte ai colpi sempre più micidiali e potenti dell'avversario, umiliato, non riusciva a credere che in quel tempo le sue forze non fossero nemmeno sufficienti per tenergli testa. Fu con suo sommo sollievo che con un lampo rosso Pyras comparve tra le nubi, sbalzando via la viverna del nemico e permettendo a Murtag di rimontare, nel frattempo però anche Neyrna era balzata sulla groppa di Castigo, che furioso faticava a volare, combattere e non farli cadere allo stesso tempo. Neyrna e Murtag si fissarono, non ci vollero parole. Lo fecero e basta. Si gettarono assieme allo Wivern, attutendo la caduta sulle navi sotto di loro con la magia e permettendo a Castigo di correre in soccorso di Pyras senza troppi problemi. Atterrarono su una delle navi urgali che stava quasi per affondare, ma non fecero in tempo a cambiare posizione che Thraingeer, per nulla ferito dalla caduta, balzò loro addosso. I movimenti dell'avversario erano selvaggi, precisi e potenti, le sue spade armi per tranciare e recidere, ma in un certo senso riuscivano a reggere i suoi assalti, combinando le loro doti e compensando l'uno le mancanze dell'altra: per la prima volta Murtag sentiva di avere qualche possibilità di vincere. Neyrna dal canto suo si muoveva rapida, fungendo da scudo ai fendenti che il Cavaliere non era abbastanza svelto per parare e aprendogli varchi affinchè, con la sua maggiore forza fisica, ferisse l'avversario. Nonostante l'inizio precario, notarono presto che i movimenti del nemico si facevano più impacciati e prevedibili, anche se la sua potenza pareva rimanere inalterata, dall'alto, il combattimento dei loro draghi pareva essere invece a un punto morto. Ogni secondo che passava Murtag e Neyrna erano sempre più preoccupati: dovevano finire in fretta, se non volevano perdere i loro compagni. Decisero di spingere il combattimento a livelli più alti, letteralmente, e condussero l'avversario su per l'albero maestro fino a duellare sui pali che reggevano le vele. Infine, sfinito, Thraingeer fece un passo falso: senza esitazione Murtag si gettò in avanti, tranciandogli un braccio di netto, ma si era staccato troppo dall'elfa, e il comandante riuscì a bloccarlo con il braccio rimanente.

Eragon: Alian and the New GenerationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora