CHAPTER 1-The departure

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Canzone del capitolo: Locked Away -R.City feat. Adam Levine

È tutto buio, non vedo niente. Sento una mano posarsi sulla mia spalla, provo a voltarmi, ma la presa si fa più forte impedendomelo. Sento il suo fiato caldo vicino all'orecchio.
<<Ciao Cate, è da tanto che non ci si vede, non trovi?>> È la sua voce. Sto tremando, non può essere lui.
<<Come sta la mia bambina?>> Chiede con tono mieloso.
<<Lasciami>> Ringhio in risposta. Lui ride. Una risata amara, che sa di morte.
<<Come siamo acidi>> Dice, mentre gioca con una ciocca dei miei capelli.
Ad un certo punto lo vedo prendere qualcosa dalla tasca, per poi passarmelo, avanti e indietro, davanti agli occhi.
<<D-dove lo hai preso?>> Chiedo, con voce strozzata, portando una mano al collo. Non c'è più, il medaglione di mia madre, uno dei pochi ricordi che mi sono rimasti di lei. Alzo lo sguardo verso l'uomo che ha rovinato la mia vita. <<Figlio di puttana! Ti ho chiesto dove lo ha-...>> Non riesco a finire la frase che un dolore acuto alla guancia mi fa irrigidire. Mi ha colpito al viso.
<<COME OSI!? Piccola bastarda, ora ti faccio vedere io>> Dice colpendomi ripetutamente al viso e allo stomaco. Il dolore aumenta fino a farmi urlare. <<È questa la fine che devi fare. Ti sto aiutando a raggiungere la tua tanto amata madre, non sei felice?>>

<<Cate! Svegliati>>Apro gli occhi confusa, trovando il viso di Marco a qualche centimetro dal mio.
<<Marco...?>>Provo a dire, ma la mia voce viene spezzata dai singhiozzi che si fanno sempre più forti. Comincio a piangere ininterrottamente, mentre mio fratello mi guarda confuso e preoccupato.
<<Un altro incubo?>> Chiede asciugandomi le lacrime.
<<S-Si>> Rispondo scoppiando di nuovo a piangere.
<<Vieni qui>> Dice allargando le braccia. Non me lo faccio ripetere due volte, e mi fiondo in braccio a lui, continuando a singhiozzare contro il suo petto mentre Marco mi accarezza i capelli <<Non potrà farti nulla, ci sarò io a proteggerti da quel bastardo di nostro padre, non ho più tredici anni, non resterò più a guardare. Se solo oserà toccarti con un dit...>> Si blocca non appena sente la mia presa stringersi sulla sua felpa.
<<Lo so Marco>> Dico, stringendomi a lui il più possibile. Lui fa lo stesso e ci addormentiamo abbracciati, come da bambini.

"DRIIIN DRIIIN......DRIIIN DRIIIN"

Maledetta sveglia. Provo a spegnerla, ma al posto del comodino trovo la testa di Marco. Come fa a non svegliarsi con questo casino, non lo scoprirò mai.
<<Marco?>> Dico scuotendolo delicatamente per la spalla.
<<Uhm?>>Mi chiede sbadigliando.
<<La sveglia, spegnila>>
Lui annuisce e la spegne per poi girarsi verso di me.
<<Come stai?>>Mi chiede stroppicciandosi gli occhi.
<<Meglio, grazie>>Rispondo accennando un sorriso.
<<Ragazzi scendete la colazione è pronta!>> Sentiamo gridare nostra zia dalla cucina.
<<Arriviamo!>>Urliamo noi in risposta.
<<Bene, penso sia ora di alzarci>> Dice mio fratello facendo per alzarsi, ma io lo fermo, e lo abbraccio di slancio. Sento i suoi muscoli irrigidirsi sotto il mio tocco, ma dura solo qualche secondo.
<<Ti voglio bene, Cate. Sei la persona di cui mi importa di più>> Dice stringendomi a se. Comincio di nuovo a piangere, come una bambina, tra le sue braccia.
<<Anchio ti voglio bene>> Dico tra i singhiozzi. Lui scioglie l'abbraccio, e prima di andarsene mi bacia la fronte.

Dopo aver asciugato le lacrime e essermi sistemata i capelli con una crocchia disordinata, scendo in cucina dove trovo mio fratello e il mio cuginetto intenti a fare colazione. <<Buongiorno>> Esclamo scompigliando i capelli a Mattia.
<<Buongiorno cara, dormito bene?>> Chiede entrando mia zia.
<<Molto>> Rispondo guardando in direzione di Marco, che mi sorride.
<<Bene, ma ora dovete sbrigarvi a fare colazione se volete prendere l'aereo>> Dice cercando di rimproverarci, ma non ci riesce molto bene perché mentre si volta noto che le scappa un sorriso.

Siamo in auto diretti verso l'aeroporto, non posso credere che tra qualche ora sarò in America e che rivedrò mia zia e il mio cuginetto solo a Natale penso mentre sto ascoltando musica e quando parte una delle mie canzoni preferite inizio a cantarla a squarciagola:

<<If I got locked away
And we lost it all today
Tell me honestly would you still love me the same?

If I showed you my flaws
If I couldn't be strong
Tell me honestly would you still love me the same?

Right about now
If I judge for life, man, would you stay by my side?
Or is you gonna say goodbye?
Can you tell me right now?
If I couldn't buy you the fancy things in life
Shawty, would it be alright
Come on show me that you down
Now tell me would you really ride for me
Baby tell me would you die for me
Would you spend your whole life with me
Would you be there to always hold me down
Tell me would you really cry for me
Baby don't lie to me
If I didn't have anything
I wanna know would you stick around...>> A metà si è unito anche mio fratello, siamo un duo affiatato.

<<Siamo arrivati>> Annuncia nostra zia parcheggiando.
Scendiamo dalla macchina e io vado ad abbracciare la donna che mi ha sostenuto nei momenti peggiori della mia vita.
<<Ti voglio bene zia, mi mancherai tanto. Grazie di tutto>> Dico con la voce rotta, tra i suoi capelli. Lei sospira, mi prende il mento tra le dita, spostando il mio viso all'altezza del suo.
<<Le somigli così tanto>> Dice, quasi con le lacrime agli occhi, ma si ricompone subito e torna ad essere la donna forte su cui ho fatto affidamento per andare avanti <<Ci rivedremo a Natale no?>> Chiede accennando un sorriso.
<<Certo>> Rispondo entusiasta. Poi qualcuno mi tira un lembo della camicia a scacchi rossa.
<<E a me non mi saluti?>> Dice il mio cuginetto, tristemente.
<<Ma certo ometto, come puoi pensare che possa dimenticarmi di te?>> Chiedo dopo averlo preso in braccio, mentre provo ad abbassargli il cappellino da baseball che ha in testa. Mattia mi abbraccia e io lo stringo a me <<Mi mancherai Mattia>>
<<Anche tu Cate>> Mi dice, gli schiocco un bacio sulla guancia, per poi metterlo giù.
<<Beh è ora>> Esclama mio fratello.
<<Già andate, prima che perdiate il volo>> Mia zia ci abbraccia l'ultima volta, per poi lasciarci andare.

Siamo in aereo già da due ore e Marco ha preso sonno. Mi alzo e faccio un giro fino al bagno per sgranchirmi le gambe.
<<Hei>> Sento una voce dietro di me. Mi volto e mi trovo faccia a faccia con un ragazzo. Avrà più o meno la mia età.
<<Si?>> Chiedo.
<<Ti sono cadute queste>> Afferma porgendomi le mie cuffiette.
<<Ah. Grazie>>Dico prendendole. Per sbaglio sfioro la sua mano e mille brividi mi attraversano il corpo.
<<Non c'è di che>> Dice strizzandomi l'occhio, io sbuffo e lo sorpasso per tornare al mio posto. Non ho neanche fatto tre passi che la sua mano mi stringe il polso impedendomi di avanzare. Mi volto verso di lui furiosa.
<<Toglimi le mani di dosso. Certo, mi hai restituito le cuffiette e te ne sono grata, ma questo non ti dà il permesso di toccarmi>> Dico e strattono il braccio facendo tornare libero il mio polso. Non sto urlando solo perché non voglio attirare l'attenzione visto che sono chiusa in questa scatola di metallo. Per tutto il tempo ho tenuto il mio sguardo di ghiaccio sui suoi occhi, ma lui non mi è sembrato per nulla intimorito, per certi versi mi ricorda mio fratello, anche lui non ha paura di me. Mi volto tornando al mio posto e questa volta nessuno mi ferma.
Mi siedo e per il resto del viaggio ascolto musica a volume altissimo, lasciando fuori il resto del mondo.

Angolo scrittrice

Come prima cosa: ho deciso di cambiare l'età della protagonista e di conseguenza quella del fratello.

Secondo: come vi è sembrato il 1° Capitolo? Be secondo me avrei potuto fare di meglio, ma ahimè non si può essere perfetti.

Terzo: la canzone che cantano in auto si intitola "Locked Away" .

Quarto, ma non meno importante: Grazie a tutti voi che state leggendo la mia storia.

A presto.

JUST LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora