CHAPTER 12-My comfort

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Canzone del capitolo: Fino a farmi male - Benji e Fede feat. Irama

<<Eh!? Mia!? E sentiamo, che avrei fatto io!?>> Come fa a essere colpa mia se lui ha gli ormoni esagitati?
<<Nulla, non hai fatto niente, ma vedi quando ti sto vicino sento come se non potessi respirare, e di riuscire a farlo solo annullando la distanza tra di noi. Non so che mi prende quando ci sei tu di mezzo, non mi è mai capitato nulla del genere prima, ma da quando ti ho conosciuta è come se non potessi starti lontano>> Lo dice tutto d'un fiato come se dovesse liberarsi da un peso.

Non so se credergli o meno, so che è sincero, ma allo stesso tempo non riesco a fidarmi di lui, mi sembra come se le stesse identiche parole possa averle dette ad un sacco di gente prima di me.
Sappiamo tutti che con"gente" intendi "ragazze". Esclama sprezzante come sempre la mia vocina.
Mentre sto pensando, il suo fiato caldo mi solletica il collo facendomi rabbrividire.
<<Che stai dicendo Seth?>> Non ci riesco a fidarmi di lui è inutile.
Lo sento mollare la presa sui miei fianchi e alzare il viso dal mio collo per riuscire a guardarmi negli occhi, fissa il suo sguardo nel mio, rimaniamo così per qualche minuto poi senza neanche una parola Seth mi lascia definitivamente andare dirigendosi verso la porta che si chiude alle spalle dopo essere uscito. Resto imbambolata a fissare la porta chiusa fino a quando il rumore di qualcuno che bussa mi riscuote dai miei pensieri. Quando apro mi trovo davanti una Ashley iperagitata.
<<Oh, fortuna che ti ho trovata!>> Strilla <<Mi hanno detto che ti sei sentita male in mensa e sono venuta subito a cercarti, stavo morendo dalla preoccupazione>> prosegue parlando velocemente, poi mi abbraccia di slancio stringendomi tra le braccia <<Stai bene?>> Chiede ed io annuisco in risposta. Non so esattamente come sto, mi sento un po confusa e spaventata, perché anche se non lo voglio ammettere la vicinanza di Seth e le sue attenzioni mi sono piaciute e mi sto odiando per questo e anche perché non riesco a credere a quello che con la sua sola presenza riesce a farmi provare e porca puttana davvero non lo capisco come sia possibile, come sia possibile che il mio corpo reagisca così tanto al suo tocco...
<<Hei, mi stai ascoltando?>> Esclama la ragazza che mi sta davanti mentre mi passa una mano avanti e indietro davanti agli occhi per vedere se sono incantata. Non mi ricordavo nemmeno della sua presenza nella stanza.
<<No, scusa puoi ripetere?>> Chiedo con una smorfia, la testa mi pulsa e gli occhi mi bruciano per le troppe ore senza occhiali. Mi premo leggermente le tempie con le dita prima di cercare un elastico e gli occhiali sulla mia scrivania. Ashley chiude la porta e va a sedersi tranquillamente sul mio letto, mentre riprende a parlare.
<<Stavo dicendo, che mentre venivo nella tua stanza mi sono scontrata con Seth, stava camminando veloce e a testa bassa, per poco non finivo con il sedere sul pavimento ma lui non mi ha nemmeno chiesto scusa>> Racconta mentre strizza gli occhi come se volesse incenerire Seth con la forza del pensiero. <<Sembrava frastornato, come se la sua mente stesse viaggiando da tutt'altra parte>> Prosegue poi con tono grave.
Mi faccio più attenta sperando che la mia amica si sia accorta di qualche altro particolare.
<<Tu ne sai qualcosa?>> Chiede poi.
<<Eh? Perché dovrei?>> Rispondo con un tono che mi esce più stridulo di quanto volessi, comincio ad agitarmi sulla sedia a disagio. Perché ha collegato Seth a me?
Perché ti ha portato in braccio mentre eri svenuta fino alla tua camera forse?
Risponde logicamente la mia vocina. Qualche volta mi verrebbe da strozzarmi da sola.
<<Hei perché te la prendi tanto? Era solo una domanda come un'altra>> Si difende.
<<Scusami non volevo prendermela con te, ma ho i nervi a fior di pelle e qualsiasi cosa mi fa sbottare>> Non so che mi prende, dovrei restare calma come faccio sempre, ma il solo sentire il suo nome mi fa ammattire.
<<Va bene, va bene. Che ne dici se stasera andassimo solo io e te in un posticino tranquillo a cenare?>> Mi propone con un tale faccino da cane bastonato che non me la sento di dirle di no così annuisco con un sorriso.
<<Perché no? Mi farà bene sviarmi un po>> Esclamo alzandomi in piedi e facendomi una coda alla ben e meglio.
<<Bene allora ti lascio ci vediamo stasera al cancello del college ok? Facciamo alle sette e un quarto?>> Chiede.
Le faccio un "Okay" con le dita e lei sorride felice poi si alza e prima di andarsene mi bacia una guancia per salutarmi. Quando Ashley se n'è andata recupero il mio cellulare e quando sblocco lo schermo trovo cinque chiamate perse da mio fratello e e vari messaggi sempre da lui più un messaggio da parte di Frederic in cui chiede come sto. Rispondo subito al messaggio di Frederic dicendogli che sto bene e di non preoccuparsi e decido di chiamare Marco.

CHIAMATA:
Marco: Pronto Cate? Come ti senti?
Caterina: Si si, sto bene tranquillo, ma ti andrebbe di passare con del gelato?
Marco: Mmh non saprei...
Cate: Marco! Invece di pensarci dovresti essere già qui, stronzo.
Marco: Ma sentila, stupida ho già le scarpe in mano ci vediamo tra una decina di minuti a dopo mocciosa.
Cate: Ciao a dopo.

Dico mettendo giù, sono contenta di poter passare un po di tempo con il mio fratellino. Dopo una quindicina di minuti sento qualcuno bussare.
<<Apri Cate, che mi si sta squagliando il gelato!>> Lo sento gridare da dietro la porta. Sorrido divertita e vado ad aprirgli. Marco entra in camera e dopo aver appoggiato il gelato, si posiziona davanti a me fissandomi. Non serve che dica nulla so già cosa vuole sapere.
<<Si è stato un attacco di panico, ma in qualche modo è passato subito>> Dico mentre lo sorpasso per recuperare il gelato.
<<Cate, penso che dovresti prendere sul serio questo attacco, se significa che il trasferimento è troppo difficile da affrontare per te, possiamo sempre tornare indietro...>>
<<Ma Marco...>> Lo interrompo, ma lui non si fa scoraggiare e continua imperterrito per la sua strada.
<<'Ma Marco' nulla. Sto parlando seriamente, se tutto questo rischia di farti tornare a come eri qualche anno fa, preferisco di gran lunga tornare a casa. Non mi importa della scuola, voglio solo che tu stia bene e sono sicuro che mamma vorrebbe lo stesso>> Dice ed è tremendamente serio. Lo guardo con la bocca socchiusa senza sapere cosa rispondere esattamente, non posso mentirgli perché in questo momento lo capirebbe, ma non voglio neanche dirgli degli incubi se no torneremmo casa in un batter d'occhio.
<<Mi trovo bene qui quindi non me ne voglio andare, è ovvio che per i prossimi mesi sarà difficile, ma voglio provarci Marco. Voglio provare ad avere una vita normale per una volta da quando è morta mamma. Puoi fare questo per me? Eh fratellone?>> Mentre parlavo mi sono avvicinata a lui, che subito mia ha stretta tra le braccia poggiando il mento sui miei capelli.
<<Certo che posso, sai che farei di tutto per renderti felice>> Mi dice con un sospiro.
<<Lo so, grazie>> Dico stringendomi più forte alla sua t-shirt.
Per il resto del pomeriggio mangiamo gelato e parliamo del più e del meno, poi quando è ora di lasciarmi mi abbraccia un'ultima volta e mi bacia la fronte e mentre esce dalla porta mi sorride dicendomi che mi vuole bene, rispondo che anche io gliene voglio e sorrido.
Verso le sei e mezza vado a fare una doccia, e quando torno in camera scelgo di indossare un paio di blue jeans attillati e una camicetta nera che abbino a un paio di décolleté nere ed una giacca in jeans, poi sistemo i capelli in due chignon laterali. Infine sistemo il trucco e indosso i piercing.

Alle sette e un quarto sono davanti al cancello mentre di Ashley non c'è traccia, di fatto arriva in ritardo di una quindicina di minuti di corsa e con il fiatone.
<<Scusa il ritardo Cate>> Dice riprendendo fiato.
<<Tranquilla. Andiamo che sto morendo di fame>> Le sorrido indicandole con la mano di stare tranquilla. Lei annuisce e insieme ci avviamo verso il ristorante.
Una volta lì ci sediamo ad un tavolo abbastanza appartato dove poter parlare tranquillamente. Ordiniamo due costate ben cotte e mente aspettiamo l'ordine Ashley mi racconta di Michael e di come sono diventati una coppia a tutti gli effetti.
<<Ma lo conosci da solo tre giorni>> Esclamo sorpresa.
Lei mi sorride con gli occhi sognanti e capisco che ormai l'ho persa.
<<Lo so, ma è così carino e dolce. E lui mi fa sentire bene>>Dice e mi sorride di nuovo, vedo le sue guance arrossire <<Ahh è così imbarazzante parlarne>> Esclama nascondendo il viso dietro alle mani. Sorrido divertita.
<<Sono contenta per te Ashley>> Le parlo sinceramente, se lei si sente bene io ne sono felice.
Dopo qualche minuto arriva il nostro ordine così cominciamo a mangiare continuando a parlare.

Era tutto buonissimo e questa serata tranquilla con Ashley mi è proprio servita, ora mi sento rilassata. Ci salutiamo davanti alla sua camera mentre io proseguo verso la mia. Una volta dentro indosso il pigiama e mi infilo subito a letto, mentre dalle mie cuffiette fuoriesce la musica della mia playlist mi addormento ripensando allo strano comportamento di Seth di questo pomeriggio.

Angolo autrice

Scusate il ritardo...Mi farò perdonare

Alla prossima

JUST LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora