CHAPTER 10-The drunk

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Canzone del capitolo: Love never felt so good -Michael Jackson

Dopo aver ricordato tutto il pomeriggio con Frederic si è fatto tardi, così metto le cuffie, faccio partire la playlist e mi addormentò da sola con il sorriso stampato in faccia e il pensiero di un ragazzo dai capelli verdi nella mente.

La mattina dopo mi sveglio di soprassalto sentendo un frastuono provenire da fuori. Mi alzo in fretta e di corsa raggiungo l'entrata seguita da Opal.
<<Che succede?>> Mi domanda preoccupata.
<<Non lo so. Sembra che qualcuno abbia sbattuto contro la nostra porta>> Le rispondo velocemente. Apro la porta cercando con lo sguardo il colpevole, ma non riesco a vedere nulla perché ancor prima di varcare la soglia vengo schiacciata a terra da un peso morto. Nella caduta ho sbattuto la schiena e sinceramente la scuola è iniziata da un giorno e io sono già finita con il culo all'aria ben due volte, un nuovo record devo dire.
Sono ancora a terra mentre Opal guarda la scena con occhi sgranati.
<<Immagino che quello che vedi sia molto divertente, ma ti posso assicurare che questo tizio pesa una cifra, quindi me lo potresti levare di dosso?>> Le chiedo leggermente scazzata.
<<Oh subito!>> Esclama svegliandosi.
Si china affianco a noi e cerca di tirare il ragazzo per un braccio, ma è troppo pesante e quindi lo lascia ricadere sulla mia pancia provocandomi un mugolio di dolore.
<<Oddio scusami Cate, ma è davvero troppo pesante per me>> Esclama dispiaciuta Opal.
<<Tranquilla non è colpa tua, ma di sto coglione ubriaco>> Esclamo sempre più irritata. Comincio a stancarmi veramente così spingo con le ginocchia il ragazzo che ricade di schiena affianco a me, ed è così che scopriamo che il ragazzo in questione non è altri che Seth e che è davvero ubriaco fradicio, talmente ubriaco che si sente puzza di alcool standogli anche a due metri di distanza. Seth non sembra aver intenzione di riprendersi molto in fretta perciò Opal propone di vestirci ai bagni e poi di andare a fare colazione lasciandolo in camera nostra a dormire, annuisco convinta. Insieme tiriamo su da terra Seth e cerchiamo di metterlo nel letto di Opal, ma appena in piedi perdiamo l'equilibrio e ricadiamo tutti e tre sul letto più vicino: il mio.
<<Senti Opal, lascialo li>> Acconsento sempre più incazzata. Certo che cominciare la giornata così, Dio mio. La mia compagna di stanza mi sorride comprensiva e si occupa di sistemare Seth al meglio possibile, dovrebbe ringraziare il celo di avere un'amica del genere, fossi stata io lo avrei lasciato a terra ad aspirare la polvere.
Dopodiché prendiamo le nostre uniformi e le varie cose che ci servono ed andiamo a prepararci. Indosso l'uniforme con le solite calze nere di cotone e decido di indossare le mie converse nere ed i soliti bracciali, polsino nero compreso, poi mi trucco mettendo più correttore del solito, visto le enormi occhiaie nere sotto gli occhi, aggiungo una linea ben marcata di eyeliner e un po di mascara e completo il tutto con un rossetto scuro che risalta sulla mia pelle chiara, infine sistemo i capelli lasciandoli sciolti e facendo la linea in mezzo. Appena finisco esco e trovo Opal ad aspettarmi con fare ansioso.
<<Hei, sei in ritardo per caso?>> Le domando vista la sua agitazione. Lei mi guarda dispiaciuta.
<<In verità si, mi ero scordata di dover vedere la prof. di espressione teatrale>> Esclama agitata.
<<Non agitarti, se vuoi riporto io le tue cose in camera. Vai tranquilla>> Dico con un sorriso mentre le prendo la trousse e il pigiama dalle mani. La mia compagna mi sorride grata, e prima che me ne accorga mi sta già abbracciando, non ricambio l'abbraccio, ma me ne sto ferma lì con in mano la trousse e i pigiami. Quando Opal si stacca mi sorride e mentre corre verso gli edifici scolastici mi saluta con la mano. Io mi dirigo dal lato opposto e raggiungo la nostra stanza. Quando sono dentro sistemo le cose di Opal sul suo letto, mentre per colpa di Seth che sta russando sul mio, metto le mie sulla mensola dei libri, ricordandomi di dover andare in ferramenta a comperarne un'altra. Mentre sto sistemando le mie cose nello zaino sento Seth mugulare da sotto la coperta, scuoto la testa e decido di fargli un dispetto; prendo la mia sveglia, che ha un suono orrendo, e la imposto in modo che suoni tra pochi minuti, ma invece di Seth sono io a spaventarmi quando ad un certo punto, dal nulla, si mette ad urlare.
<<NORRIE NON ANDARE!>> Sussulto dalla sorpresa. Forse sta avendo un incubo penso tra me e me, così, sentendomi stranamente vicina a questo ragazzo dagli occhi cristallini decido di avvicinarmi, ma proprio in quel momento la stramaledetta sveglia suona spaventadomi, e ovviamente inciampo su non so cosa finendo così stesa sul letto proprio sopra a Seth, che preso alla sprovvista dall'impatto serra le mani sui miei polsi bloccandomi. Mi ritrovo con il viso a qualche centimetro da quello di lui, che mi guarda sorpreso e con una punta di malizia negli occhi, senza possibilità di movimento.
<<Buongiorno>> Sorride maliziosamente.
<<Senti, mi dispiace di esserti piombata addosso così, ma ora potresti mollarmi? Così che io possa tornare a fare quello che stavo facendo ed andare in classe>> Esclamo agitata mentre cerco di divincolarmi dalla sua presa. Sinceramente cominciano a bruciarmi i tagli e ho paura che si riaprano macchiando l'uniforme.
<<Ok ok. Ora ti lascio basta che la finisci di muoverti>> Esclama divertito. Finalmente mi lascia andare, io mi metto subito in piedi, ma come un imbecille inciampo ancora finendo di nuovi sopra a Seth, ma stavolta nella caduta vado a sbattere la fronte con quella di lui, da cui proviene un gemito di dolore.
<<Ops>> Esclamo imbarazzata massaggiandomi la fronte <<Sono un po imbranata>> Dico diventato fucsia.
<<Beh signorina imbranata, preferirei che la prossima volta che avremmo un contatto sia con le labbra e non con la fronte>> Esclama maliziosamente, provocandomi uno scatto d'ira che va trasformandosi in un pugno diretto verso il suo petto.
<<Ahia!>> Esclama massaggiandosi la spalla <<Ci vai giù pensante. Perché non provi ad andare al corso di kickboxing?>> Domanda poi prendendomi in giro.
<<Questo è il frutto di sei anni di kickboxing>> Esclamo fiera di me.
<<Oooooh capisco. Ricordami di non farti incazzare di nuovo>> Dice con un sorriso strafottente.
<<Il solo vedere il tuo bel visino mi fa incazzare, quindi vedi un po te>> Esclamo con voce smielata e facendogli la linguaccia. Seth scoppia a ridere e finalmente decide che è ora di scendere dal mio letto.
<<Le tue scarpe sono vicino alla porta>> Dico indicandogliele.
Mi giro verso lo specchio accorgendomi di aver rovinato il rossetto che ora è sbavato in alcuni punti. Così mi metto a sistemarlo prima di uscire. Sono così concentrata sulle mie labbra che non mi accorgo neanche che Seth è alle mie spalle, e per questo non riesco ad evitare il momento in cui mi cinge i fianchi e mi lascia un bacio sulla guancia. Resto sorpresa fino a quando lui appoggia il mento sulla mia spalla sorridendo al nostro riflesso nello specchio. Volto il viso verso il suo, mantenendo una certa distanza di sicurezza e lo guardo in tralice.
<<Grazie per stamattina e scusami per ieri, mi sono comportato come un coglione>> Si scusa e il mio sguardo si ammorbidisce per qualche istante.
<<Almeno lo sai>> Rispondo ricordando il suo atteggiamento del giorno prima <<Potresti mollare la presa?>> Domando poi sempre più irritata.
<<Ancora un po, restiamo cosi ancora un po, va bene?>> Mi supplica stringendo un po di più la presa e avvicinando il mio corpo al suo, la mia schiena sta aderendo perfettamente al suo petto e il mio sedere sta perfettamente sul cavallo dei suoi pantaloni, arrossisco leggermente e decido di accontentarlo solo per qualche minuto, ma quando ad un certo punto la mia mano comincia ad acarezzargli lentamente i capelli, mi stacco bruscamente dall'abbraccio e mi fermo alla giusta distanza da lui.
<<Che c'è?>> Chiede sorpreso.
Mi limito a guardarlo indecisa se cacciarlo a calci o se invece andare via io. Opto per la seconda, perciò prendo lo zaino e mi dirigo verso l'entrata, fermandomi davanti alla porta mi giro verso Seth un'ultima volta.
<<Io vado, fai come se fosse camera tua, ma evita di farti trovare ancora qui dopo le lezioni>> Dico e dopodiché esco senza sentire la sua risposta. Sento le guance in fiamme e le ginocchia che mi tremano, mi appoggio con la schiena al muro e tiro un sospiro di sollievo, mi schiaffeggio le guance sperando di tornare ad avere il controllo del mio corpo. Alla fine riesco a riprendersi dopo qualche istante, cosi mi staccò dal muro e comincio a camminare in direzione della caffetteria. Controllo che ore sono e scopro che manca ancora mezz'ora alla prima lezione, perciò avrò abbastanza tempo per fare una buona colazione. Spero di trovarci mio fratello e magari anche Frederic al chiosco, Frederic ha detto che mi avrebbe accompagnato in classe anche oggi, quindi spero sia li. Arrivata alla caffetteria noto subito Marco seduto ad un tavolo con alcuni dei ragazzi e Whitney, lui mi nota subito e mi fa segno con la mano, gli sorrido di rimando e prima di raggiungerlo ordino un cappuccino e una brioche alla crema. Vado da loro e schiocco un bacio sulla guancia a mio fratello e mi siedo al suo fianco mentre mi sorride divertito.
<<Sei di buon umore oggi>> Dice una volta che mi sono seduta. In effetti non me ne ero accorta, ma sono davvero di buon umore.
<<Bah, può essere>> dico sorridendogli enigmatica. Mentre inizio la mia colazione decido di mandare un messaggio a Frederic per sapere dove ci incontreremo. Durante la colazione parlo con mio fratello e scambio qualche monosillabo con Sean e Whitney poi, quando ho ormai finito di mangiare, mi arriva un messaggio con la risposta di Frederic che dice di trovarci ai giardini, così mi alzo dal tavolo, saluto i ragazzi e lo raggiungo di corsa. Quando arrivo ai giardini però di Frederic non c'è traccia così comincio a guardarmi attorno in cerca di un ciuffo verde. Sto ancora cercando quando due mani si posano sui miei occhi e un corpo maschile aderisce al mio. Senza pensarci due volte con una mossa di autodifesa, imparata durante uno dei corsi che mia zia ha voluto che frequentassi, strattono il braccio del ragazzo piegandogli il gomito dietro la schiena. Lo sento gemere di dolore e solo allora mi accorgo che il ragazzo in questione è proprio Frederic che ora mi guarda con una smorfia di dolore.
<<Oddio oddio oddio che faccio?>> Dico mollando subito la presa. <<Oddio perdonami, pensavo fossi...>> Cerco di scusarmi lasciando però la frase a metà. Mi stringo i capelli tra le mani imbarazzatissima mentre Frederic si massaggia l'avambraccio e mi fissa con sguardo divertito.
<<Oddio, mi dispiace davvero un casino. Stai bene? Ti ho fatto tanto male?>> Mi scuso di nuovo.
<<Non so davvero se sentirmi arrabbiato, divertito o offeso da tutto questo>> Dice poi sorridendo. <<Ora andiamo o faremo tardi>> Esclama dandomi una leggera spinta sulla schiena con la mano. Gli sorrido anche io, questo ragazzo è fantastico.
<<Che cos'hai ora?>> Chiede mentre ci dirigiamo verso le classi.
<<Illustrazione>>Rispondo con un sorriso.

Angolo Autrice

Grazie a tutti voi che leggete la mia storia. Spero che vi sia piaciuto anche questo capitolo.

Alla prossima...

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