CHAPTER 16-Let's stop this

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Canzone del capitolo: Mine - BAZZI

Dopo aver sistemato tutto mi prende per mano e mi trascina letteralmente verso il suo banco, lasciando così Seth da solo.

<<Grazie>> Sussurro alla ragazza al mio fianco quando la lezione è appena iniziata.
<<Non c'è di che. Non mi piacciono gli stronzi perciò sono sempre pronta ad andare contro persone del genere>> Dice scoccando un'occhiataccia al ragazzo dietro di noi, che appena se ne accorge distoglie lo sguardo.
Le sorrido grata per poi tornare a guardare il libro cercando di concentrarmi sulle parole dell'insegnante, ma senza riuscirci. Quando la campanella suona sistemo le mie cose così velocemente che Flash levati proprio, e dopo aver salutato la mia nuova compagna di disavventure esco dalla classe quasi correndo cercando di evitare Seth. La corsa non porta a nulla perché un minuto dopo Seth è già al mio fianco, cerco di camminare più veloce ma due passi miei sono uno solo dei suoi, perciò mi ritrovo subito sfinita. Mi piego sulle ginocchia per riprendere fiato.
<<Avresti dovuto fermarti e basta>> Esclama lui guardandomi con un mezzo sorriso stampato in faccia.
<<"Avresti dovuto" un cazzo Seth>> Gli grido addosso mettendomi in piedi <<Tu dovresti smettere di fare il coglione e poi venire a scusarti, invece>> Continuo puntandogli un dito contro il petto.
<<Caterina>> Sussurra portandosi la mano sul punto in cui lo avevo toccato qualche secondo prima.
<<Cosa Seth? Vuoi dirmi che non volevi ferirmi? Che non l'hai fatto apposta? Che non pensi davvero che io sia una puttana? Beh notizia del giorno, non me ne frega un cazzo di ciò che pensi. Non mi interessa di andarti a genio. E sicuramemte non mi potrebbero importare di memo le tue scuse. Quindi grazie mille per le belle cose di oggi e per favore quando ci vedremo di nuovo evita di rivolgermi la parola>> Butto fuori, tutto d'un fiato, guardandolo negli occhi.
La gente attorno a noi ci fissa perciò decido di finirla lì e di andarmene, ma quando mi volto la sua mano mi stringe il polso impedendomi di allontanarmi, strattono il braccio in cerca di libertà senza però ricevere il risultato aspettato.
<<Mollami finché te lo chiedo gentilmente Seth>> Sputo fuori rabbiosamente.
<<Vieni con me>> Dice strattonandomi in direzione dei dormitori maschili.
<<Seth, devi finirla di fare sempre ciò che vuoi>> Punto i piedi a terra.
Lui si ferma, si volta e guardandomi negli occhi mi si avvicina fino ad essere solo a qualche millimetro da me, cerco di allontanarmi ma le sua presa sui miei fianchi non me lo permette.
<<Seth, lasciami. Stai seriamente iniziando a darmi sui nervi>> Ripeto.
Dal canto suo lui non mi lascia andare, anzi rafforza la presa e mi solleva da terra issandomi sulla spalla e tornando a camminare spedito verso i dormitori.
<<Mettimi giù, immediatamente. Cazzo Seth ogni volta che ci incontriamo va a finire con te che mi trascini da qualche parte senza il mio volere o con te che mi urli addosso. Capisci che non c'è nulla di normale in questo vero?>> Lo colpisco ripetutamente sulla schiena senza suscitare però alcuna reazione.
Arrivati ormai ai dormitori Seth mi fa scendere ma continua a trascinarmi verso una camera, presumo sia la sua.
<<Almeno dì qualcosa, cazzo>> Esplodo quando lui sta aprendo la porta.
Ovviamente neanche questo tentativo va a segno e finiamo per essere chiusi dentro una camera con tre letti singoli, siamo uno davanti all'altra e lui mi sta fissando restando in silenzio. Strattono il braccio liberando finalmente la mano che subito utilizzo per tirargli uno schiaffo, lui attuttisce il colpo e non muove un muscolo.
<<Si questo penso di essermelo meritato>> Sussurra lui portandosi una mano sulla guancia arrossata.
<<Oh ma quindi puoi parlare>> Rispondo arrabbiata portandomi la mano al petto, attorno al polso ci sono i segni delle sue dita.
I suoi occhi si posano proprio su quei segni e per un momento il suo viso sbianca, ma si riprende subito e ricomincia a parlare.
<<Caterina>> Comincia con sguardo assente <<Non mi piace>> Finisce abbassando lo sguardo.
<<Cosa non ti piace Seth?>> Ribatto spazientita <<Vedi di arrivare al punto, in fretta perché non mi va di perdere altre ore di lezione per i tuoi capricci>>
Lui fa un passo verso di me, la sua vicinanza diventa improvvisamente pericolosa. I nostri visi sono a qualche centimetro l'uno dall'altro, ed il suo fiato mi solletica la fronte, si il mio viso arriva alla sua spalla, ma quanto cazzo è alto?
<<Tu e lui...non mi piacete>> Ripete non più chiaramente di prima.
<<Io e chi? E sopratutto come può essere questo qualcosa che ti possa interessare?>> Appoggio la mano sul suo petto per spingerlo lontano da me.
Lui non si muove, al contrario si avvicina di più. Le sue mani si posano sulla mia schiena e mi premono verso di lui.
Finisco per appoggiarmi a lui, il suo cuore sembra impazzito.
Lui avvicina il suo viso al mio, la sua guancia preme sulla mia fronte.
<<Lo senti?>> Mi sussurra all'orecchio.

Per un momento ho paura stia parlando del mio cuore e non del suo, ma lui continua a parlare senza aspettare una risposta.
<<Fa così ogni volta che i miei occhi incontrano i tuoi>>
La voce così bassa e calda che potrei ascoltarla tutto il giorno.
<<E questo dovrebbe interessarmi perché?>>
Lui fa un passo indietro colto di sorpresa dalla mia risposta.
Finalmente libera dalla sua presa mi sistemo i capelli e faccio un respiro profondo poi alzo lo sguardo pronta ad affrontarlo.
<<Sai Seth, io non sono una bambina alle prime armi come tu pensi che io sia. E sicuramente non vado a letto con un ragazzo che conosco da poco. Ah e non mi fraintendere, non è che io ti stia dicendo tutto questo perché me lo hai chiesto o perché mi interessi la tua opinione è che il fatto che tu possa continuare ad importunarmi chiedendomi se mi sono scopata Frederic o altro mi da abbastanza fastidio>>
Gli sorrido freddamente, puntando gli occhi nei suoi.
<<E tanto per essere chiara, non mi importa di come ti faccio sentire o se il tuo cuore batte o meno perciò evita di trascinarmi nella tua stanza solo per farmelo sentire>>
Finisco per poi uscire dalla stanza.
Appena fuori le mie gambe cedono facendomi finire a terra.
<<Caterina tutto bene?>>
Alzo lo sguardo ed incontro il suo sguardo preoccupato.
<<Frederic?>>
<<Si sono io. Stai bene?>> Domanda per la seconda volta mentre mi aiuta a rimettermi in piedi.
Annuisco alla domanda e mi appoggio a lui finché non riprendo l'equilibrio.
<<Che ci facevi nei dormitori maschili?>>
<<Cercavo di andare a lezione, ma penso di essermi persa>>
Gli sorrido sperando che mi creda.
<<Ancora non sai come girare per il campus?>>
Mi prende in giro colpendomi la fronte con il dito.
<<Ahia!>>
Esclamo scoppiando a ridere.
<<Mi piace come il tuo viso si illumina quando ridi>>
Dice mentre mi porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Smetto subito di ridere colta di sorpresa, i miei occhi si spostano subito sui suoi. Mi sta guardando con un'espressione dolcissima, come se fossi una cosa davvero preziosa. Il suo viso si avvicina sempre di più e mi soprendo quando noto che anche il mio si sta avvicinando, le nostre labbra stanno per toccarsi quando Frederic si allontana di colpo rovinando il momento.
<<Mi sono ricordato di avere la febbre, non voglio passartela>>
<<Stai scherzando?>>
Esclamo incredula. È così dolce. Gli sorrido per poi prenderlo per il colletto della felpa e annullare la distanza tra di noi. Le sue labbra sono morbide e sanno di arancia, il contatto con il piercing freddo mi fa rabbrividire rendendo tutto più eccitante. Le sue mani si appoggiano sui miei fianchi spingendomi più vicino a lui, incrocio le braccia dietro il suo collo approfondendo il bacio.
Quando a corto di ossigeno faccio per allontanarmi le sue labbra seguono le mie e riniziano il bacio. Gli mordo leggermente il labbro inferiore e subito lo sento gemere di piacere. Allontano il viso dal suo e mi godo la vista, le sue guance velate di rosa e le labbra arrossate per il bacio, il suo petto che va su e giù per l'affanno. Finalmente anche lui apre gli occhi e li fissa subito sui miei aprendosi in un grandissimo sorriso. Porta la mano sulla mia guancia accarezzandomi lo zigomo con il pollice, chiudo gli occhi sorridendo e restiamo così per qualche minuto.
<<Devi andare a lezione>>
Mugolo un si senza muovermi di un millimetro, ma Frederic interrompe il contatto obbligandomi a tornare alla realtà.
<<È meglio che tu vada, non voglio che arrivi in ritardo per colpa mia>>
<<Si è meglio>>
Concordo guardandolo tristemente. Lui sorride e mi si avvicina di nuovo per lasciarmi un bacio leggero sulla guancia, poi si gira e senza guardare indietro se ne va. Resto a guardarlo fino a quando non gira l'angolo e mi avvio verso la mia prossima lezione.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 06, 2020 ⏰

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