CHAPTER 15- Running for paradise

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Canzone del capitolo: Paradise - GOT7

"Sono pronta, questa volta non mi tirerò in dietro all'ultimo" continuo a ripetermi nella testa mentre la pressione del sangue comincia a farsi sentire sulle tempie.

Quando raggiungo il parco, dopo una decina di minuti, sono sorpresa di trovare Frederic già lì ad aspettarmi. "Ed io che speravo di avere qualche minuto da sola per mettere in ordine le idee" penso piegandomi sulle ginocchia per riprendere fiato.
<<Frederic?>> Lo chiamo a qualche metro da lui per avvertirlo della mia presenza.
<<Cate>> Esclama sorridendo allegramente, quando si gira verso di me.
<<Sono pronta>> Dico, e sono sicura che lui abbia già capito a cosa mi stia riferendo visto la rigidità che assume tutto d'un tratto il suo corpo.
<<È un bene perché io lo sono da un po>> Risponde lasciandosi andare in una risata di isteria momentanea per poi riprendersi inspirando rumorosamente.
<<Voglio provarci>> Butto lì con un sorriso <<Non posso assicurarti che funzionerà, io sono un disastro, ho una carattere del cazzo e mi arabbio per ogni stupidissima cosa, ma voglio essere felice e penso che tu possa riuscire a rendermi tale>>
Lui mi sorride di rimando, afferra il mio polso e mi strattona verso di lui, tanto che finisco per aderire completamente al suo corpo, mi circonda con le braccia e mi stringe a se, sussurandomi un grazie affannato all'orecchio. Sento il suo cuore battere fortissimo contro il mio orecchio appoggiato sul suo petto. Mentre il respiro caldo di Frederic mi accarezza il collo non posso fare a meno di notare quanto sia enorme la nostra differenza di altezza.
Dopo avermi lasciata andare mi accompagna al dormitorio e a metà tragitto mi prende la mano intrecciando le sue dita con le mie, le nostre mani sono così diverse, ma sembrano essere fatte l'una per l'altra stringo più forte la presa e mi appoggio al suo braccio mentre continuamo a camminare. Quando arriviamo davanti al portone in ferro, sono davvero triste che la strada sia così corta e Frederic sembra accorgersene perché si ferma davanti a me e poggia una mano sulla mia guancia mentre con l'altra mi sistema qualche ciocca ribelle dietro l'orecchio, chiudo gli occhi per la piacevole sensazione di calore che mi da la sua pelle a contatto con la mia. Quando li riapro lui mi sta fissando mentre sorride teneramente.
<<Che c'è?>> Chiedo arrossendo visibilmente.
<<Nulla, stavo solo pensando a quanto sono fortunato>> Risponde aprendosi in un sorriso ancora più grande.
Abbasso lo sguardo imbarazzata sussurando un "Anch'io" che probabilmente non ha nemmeno sentito. Restiamo così qualche minuto poi Frederic mi lascia un leggero bacio sulla fronte per poi darmi la buonanotte, faccio lo stesso.
<<Va dentro, voglio essere sicuro che tu non finisca per stare qui fuori da sola>> Dice sorridendomi.
Annuisco avvicinandomi alla porta ma appena lui si gira per andarsene io mi fermo e appoggiandomi al muro fisso la sua figura fino a che scompare nel buio. Dopodiché salgo in camera con il cuore ancora a mille.

Mattino seguente...

La sveglia suona come al solito e alle sette e mezza sono al chiosco per fare colazione.
Appena metto un piede dentro il negozio sento il telefono vibrare nella tasca posteriore dei jeans, lo prendo e con il dito sblocco lo schermo trovando la notifica messaggio di Frederic.

"Mi dispiace, non uscirò dalla mia stanza per oggi. Ieri sera per la fretta di incontrarti sono uscito con i capelli ancora umidi e stamattina mi sono svegliato con un mal di testa assurdo e David dice che mi si è alzata la febbre. Mi dispiace ancora, speravo di vederti oggi."

Sorrido pensando ad un Frederic febbricitante che si sporge a mala pena dal letto per scrivermi che non possiamo vederci. Replico scrivendogli di non preoccuparsi e di restare a riposo, aggiungendo che non sarei scappata e che quindi avremmo potuto vederci il giorno seguente.
Quando alzo lo sguardo dallo schermo noto subito i ragazzi seduti al solito tavolo e prima di raggiungerli mi fermo ad ordinare un cappuccino e una sfogliatina alla crema chantilly.
<<Ciao Cate>> Al suono della sua voce mi volto verso Ashley che mi sta sorridendo contenta. Ricambio il saluto un po imbarazzata e vado a sedermi accanto a lei.
<<Hei sorellina, dormito bene?>> Domanda mio fratello dall'altro lato del tavolo, annuisco con un sorriso per poi addentare la brioche e bere un sorso del mio cappuccino.
Dopo qualche minuto Seth fa la sua entrata nel chiosco assieme a Sean, Whitney e altre due ragazze che non ho mai visto.
<<Buongiorno ragazzi>> Esclama Whitney sorridendo allegramente.
<<Giorno>> Rispondono gli altri, io mi limito a sorridere.
Sean e Whitney si siedono accanto a David mentre vedo Seth puntare dritto verso di me seguito dalle due ragazze che sembrano non voler perdere l'occasione di stargli intorno. Inizio ad agitarmi non appena lo sento sedersi al mio fianco, alzo lo sguardo verso di lui cercando di scorgere la sua espressione senza però farmi notare, fallisco subito perché ringraziando la mia solita fortuna i miei occhi incrociano immediatamente quelli cristallini di lui, che appena nota il mio imbarazzo sorride maliziosamente prendendo a fissarmi più intensamente. Mi sento nuda mentre ispeziona con sguardo attento ogni millimetro del mio corpo, ma non voglio distogliere i miei occhi da lui visto che significherebbe dargliela vinta, in ogni caso il nostro scambio di sguardi non dura più di tanto perché, ci pensa una delle due sedute al suo fianco a mettere fine al tutto premendo la mano sulla coscia di Seth per poi appoggiare il mento sulla sua spalla, prendendo a guardarmi con fare stizzito come se rappresentassi un ostacolo per i suoi piani. La guardo a mia volta cercando di capire come potesse una bella ragazza come lei sentire il bisogno di andare a letto con il ragazzo al mio fianco, la guardo più attentamente notando qualche particolare che non si nota a prima vista, i lunghi capelli ramati con una leggera ricrescita nera le scivolano su una spalla come seta e i grandi occhi verdi circondati da folte ciglia nere si muovono veloci per catturare ogni movimento di Seth, la vedo passarsi la lingua sulle labbra rosee mentre l'altro ricambia per qualche secondo il suo sguardo, dopodiché entrambi tornano a guardarmi. Stanca della situazione bevo l'ultimo sorso di cappuccino e mi alzo dal tavolo.
<<Io vado, ci vediamo più tardi>> Informo i presenti, a cui probabilmente nemmeno interessa, mentre mi dirigo da mio fratello per lasciargli un leggero bacio sulla guancia. Lui mi sorride e prima che riesca ad allontanarmi abbastanza mi stringe in un abbraccio che, dopo ormai due settimane, sa ancora di casa.
Esco dalla caffetteria e mi dirigo verso l'aula che ospiterà la mia prima lezione della giornata. In classe mi siedo ad un posto centrale, appoggio lo zaino contro la gamba del banco e mi guardo un po intorno per passare il tempo, una ragazza due banchi più avanti attira la mia attenzione. Ha lunghi capelli neri legati in una coda bassa, una leggera frangia le copre le sottili sopracciglia mentre un paio di grandi occhiali dalla montatura nera e rotonda le si appoggiano delicatamente sul nasino piccolo e all'insù, le lenti spesse celano un paio di grandi occhi castani a mandorla, e una piccola bocca a cuore va a completarle il viso. Sta leggendo un libro mentre ascolta della musica da un paio di cuffiette bianche. Ad un certo punto, probabilmente sentendosi osservata, alza lo sguardo dalle pagine e si gira nella mia direzione incrociando il mio sguardo, arrossisce quasi immediatamente ma ricambia sorridendomi timidamente per poi tornare a leggere. Smetto subito di fissarla e cerco di concentrarmi sul blocco da disegno. Mi perdo subito nello schizzo di una delle tante immagini della sera prima con Frederic.
<<Caterina>> Sussulto sentendo una mano poggiarsi sulla mia spalla <<Scusa, non volevo spaventarti. È libero?>> Chiede Seth e senza aspettare una mia risposta tira indietro la sedia sedendosi al mio fianco.
<<Non mi pare di aver acconsentito>> Dico stizzita.
<<Non hai motivi per dire di no>> Ribatte offeso.
<<In realtà ne ho due>> Dico a voce abbastanza alta <<E sono sedute ai banchi di fianco ai nostri>> Espongo la mia teoria voltandomi verso le due ragazze che mi stanno trucidando con lo sguardo.
<<Ed io che c'entro?>> Domanda lanciando un'occhiata alle due.
<<Nulla, ma vorrei evitare di rischiare la morte ogni volta che metto un piede fuori dalla mia stanza>> Rispondo annoiata, riportando l'attenzione sul mio disegno.
<<Ma Caterina, io voglio poter parlare con te>> Esclama appoggiando la mano sulla mia, interrompo subito il contatto portandomi il braccio al petto <<Oh, ma seriamente?>> Chiede esasperato puntando gli occhi sul tavolo.
Non capisco subito a cosa si riferisca, ma subito dopo noto il suo sguardo diventare scuro mentre prende tra le mani il mio disegno <<Non mi dire>> Dice scoppiando a ridere, tutte le persone all'interno della classe si voltano interessate <<Te la fai con Frederic? Dopo appena due settimane vai già a letto con uno che hai appena conosciuto?>> Finisce strappando il disegno e lanciandolo verso di me.
Sono ferma immobile mentre tutti mi osservano incuriositi, non riesco a ribattere. Non è la prima volta che mi urla addosso, da un momento all'altro, senza un motivo apparente e comincio a pensare che non sarà neanche l'ultima.
<<Hei sono Rose, non è che ti andrebbe di sederti con me?>> Mi domanda la ragazza dagli occhi a mandorla, che senza aspettare una risposta inizia a raccogliere da terra i pezzi del disegno, passando poi a raggruppare le mie cose. Dopo aver sistemato tutto mi prende per mano e mi trascina letteralmente verso il suo banco, lasciando così Seth da solo.

Angolo autrice:

Salve ragazzi ecco a voi (dopo un casino di tempo) il nuovo capitolo....Che devo dire è abbastanza importante, visto che è qui che la storia prende del tutto il volo.
Grazie a tutti e alla prossima.

JUST LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora