CHAPTER 11-The almost kiss

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Canzone del capitolo: Blue -Troye Sivan

<<Che cos'hai ora?>> Chiede mentre ci dirigiamo verso le classi.
<<Illustrazione>>Rispondo con un sorriso.

Frederic mi ha accompagnato a tutte le lezioni della mattina, così quando mi ha chiesto di pranzare insieme non me la sono sentita di rifiutare. Ora siamo in mensa, in fila per prenderci da mangiare, che vista l'ora è gremita di studenti che si accalcano al banco per aggiudicarsi l'ultima fetta di torta al cioccolato o l'ultimo budino o l'ultima fetta di lasagne; c'è troppa troppa gente e a me non piacciono i luoghi affollati, quindi continuo a sentirmi a disagio e ogni volta che qualcuno mi si avvicina di qualche centimetro io mi avvicino di più a Frederic, che penso cominci a notare il mio strano comportamento. Quando all'improvviso un ragazzo mi viene addosso, salto, come se mi fossi bruciata, dietro a Frederic a cui per la sorpresa scivola di mano il frappè che mi si rovescia sulla maglietta inzuppandola.
<<Oddio perdonami!>> Dice Frederic cercando di asciugare la camicia con dei tovaglioli.
<<È colpa mia tranquillo>> Dico cercando di aiutarlo con altre salviette. Sinceramente è una situazione alquanto imbarazzante, non solo per il fatto che metà della mensa ci stia fissando incuriosita, ma soprattutto perché le mani di Frederic continuano a toccarmi e anche se so che non lo fa apposta mi sento intimidita, le ginocchia cominciano a tremare e i ricordi delle volte in cui sono stata violentata da mio padre riaffiorano come richiamati dal tocco delle sue dita. Ad un tratto le gambe mi cedono e sarei caduta se non fosse stato per Seth, che sbucato da non so dove riesce a prendermi al volo. Ha una mano sul mio fianco e l'altra a sorreggermi le spalle.
<<Tutto okey?>> Seth mi guarda negli occhi, è preoccupato, ha la fronte così corrucciata, ho una strana voglia di toccarla esattamente nel punto in cui gli si è formata una piccola ruga, il suo viso è a qualche centimetro dal mio così vicino che percepisco il suo respiro caldo sulle labbra, profuma di fragola e menta, ho così voglia di toccarlo che la mia mano si muove da sola e le mie dita si vanno a posare proprio sopra la ruga, vedo Seth chiudere gli occhi sotto il mio tocco solo per qualche secondo poi torna a guardarmi negli occhi incitandomi a rispondere, ma non ne ho la forza perciò mi limito a chiudere gli occhi e a restare in silenzio lasciando ricadere il braccio lungo il fianco.
<<Scusami per questo>> Mi dice all'orecchio prima di prendermi da sotto le ginocchia e alzarmi del tutto da terra, incrocio le braccia attorno al suo collo e appoggio la testa sulla sua spalla, odora di un profumo che sembra costoso e di fragole, questa è l'ultima cosa che ricordo di aver pensato, poi buio.
Quando mi sveglio sono nella mia stanza e quando faccio per alzarmi un asciugamano bagnato mi ricade sulle gambe, lo appoggio sulla scrivania e cerco il mio cellulare, non lo vedo da nessuna parte, poi ad un certo punto noto una luce provenire da sotto il letto così mi abbasso a controllare, come avevo pensato è il mio cellulare che però è andato davvero in là perciò mi tocca andare sotto il letto con piu di metà del corpo e mettere il culo in bella mostra. Quando finalmente riesco a recuperare il cellulare non faccio in tempo a tornare in piedi che Seth fa la sua entrata e si mette ad guardarmi il sedere come se fosse normale.
<<Ben svegliata>> Esclama sorridendo malizioso. Lo guardo in cagnesco, ma poi i ricordi di lui che mi prende al volo, io che gli tocco il viso, lui che mi prende in braccio ed io che mi appoggio a lui ricompaiono prepotenti nella mia mente facendomi arrossire. Il mio viso deve aver completamente cambiato espressione perché quella di Seth da strafottente è diventata preoccupata, e sono certa che lo sia per me.
<<Stai bene?>> La sua voce trema mentre mi si avvicina, si mette davanti di me e fissa i suoi pozzi azzurri nei miei occhi.
<<Sapevo che avrei dovuto portarti in infermeria, ma se ti avessero controllato li avrebbero visti, avrebbero visto le tue cicatrici...>> Mentre dice queste parole i suoi occhi corrono sui miei polsi, li prende tra le mani e li stringe, la sua voce trema ancora
<<Seth>> Dico il suo nome in un sussurro, come se avessi bisogno di pronunciarlo per poter riuscire a respirare.
<<Ho pensato fosse meglio portati in camera e restarti a fianco, ma tu non ti svegliavi ed io ero così preoccupato, Dio per un attimo ho persino pensato che non li avresti più riaperti, gli occhi>> Parla velocemente senza riprendere fiato come se avesse bisogno di dirmi tutto quello che pensa.
<<Lo hai rifatto? È per questo che sei svenuta? È perché hai perso molto sangue?>> Chiede, è davvero preoccupato, ma io non posso dirgli la verità non posso dirgli quello che mi ha fatto mio padre, non ci riesco.
<<Non è per questo, è stato solo un giramento, in questi giorni non ho mangiato molto. Dev'essere stato questo>> Dico giustificandomi. Seth mi si avvicina ancora, i nostri corpi si sfiorano, il suo respiro si fonde al mio e mi solletica le labbra, sento il viso in fiamme, ma non riesco a pensare a nessun altro posto in cui vorrei essere in questo momento, il ragazzo viene più vicino ancora e i nostri corpi ora aderiscono l'uno all'altro, lascia andare i miei polsi e con una mano intreccia le nostre dita mentre posa l'altra sulla mia guancia, lo fa così piano, come se volesse assaporare ogni millesimo di secondo, e dal punto in cui le sue dita toccano la mia pelle si propaga un'immediata sensazione di calore. Averlo così vicino mi fa sentire talmente bene.
<<Caterina, puoi dirmi la verità se vuoi>> Il suo viso è a qualche millimetro dal mio, le nostre labbra quasi si toccano e i suoi occhi mi scrutano dentro.
<<No, non posso. Non posso. Seth>> Sussurro e dubito che lui mi abbia sentito.
<<Non puoi? O non vuoi?>> La sua voce è come la melodia suonata con il flauto per un serpente, mi ipnotizza e le sue mani sembrano condurre il mio corpo. Lui lo sa, sa cosa riescono a fare la sua voce, le sue mani ed i suoi occhi, così cristallini e profondi che se ci cadessi dentro continuerei a cadere senza fine; sembra fatto apposta per persuadere le persone a fare o dire quello che vuole lui. Le nostre mani sono ancora intrecciate e le sue labbra stanno per toccare le mie; so che vuole baciarmi, lo sento, il suo cuore batte così veloce, il suo respiro è spezzato e le sue labbra tremano leggermente, quando però la sua mano lascia la mia guancia e va a posarsi sul mio fianco sussulto e come se mi fossi svegliata da un sogno, un bellissimo sogno, mi accorgo di quanto mi sia vicino e di come io lo abbia lasciato fare, perciò mi allontano bruscamente interrompendo ogni nostro contatto.
<<Che ti è preso?>> Chiede sorpreso dalla mia reazione.
<<Nulla, solo non starmi così vicino>> Lo sto pregando, ma mentre glielo chiedo lui si sta avvicinando di nuovo. Senza preavviso afferra il mio polso e mi tira verso di lui, schiacciandomi contro il suo petto.
<<Per favore Seth, lasciami>> Lo sto pregando ancora.
<<No, non ti lascerò. Non questa volta>> Dice, e preme sulla mia schiena con l'altra mano <<Smettila di mentire, non credo neanche ad una delle bugie che escono dalle tue labbra>>
<<Seth...>> La mia voce trema così tanto. Sono un'idiota.
<<Si, che c'è?>> Sta parlando tranquillamente, come se questa fosse una cosa che fa normalmente; mi da così sui nervi, ma allo stesso tempo ti piace no?
Adesso dovevi tornare!? Vocina del cazzo.
<<Non posso starti così vicino Seth, smettila>> Sembra fare finta di non sentirmi. E invece di allontanarsi, sento le sue labbra posarsi a lasciare un bacio umido sotto il mio orecchio, che mi fa rabbrividire dalla testa ai piedi. <<Seth!? Che stai facendo!?>> Esclamo sorpresa.
<<Non penso che tu sia così pura da non sapere cosa sia quello che ho appena fatto. Giusto Caterina?>> Domanda innocentemente, lasciando un altro bacio sul mio collo.
<<Smettila! Sei impazzito per caso!?>> Ma cazzo gli prende?
<<Penso che sia colpa tua>> Dice con il viso ancora premuto contro il mio collo e le mani che mi stringono in vita.
<<Eh!? Mia!? E sentiamo, che avrei fatto io!?>> Come fa a essere colpa mia se lui ha gli ormoni esagitati?
<<Nulla, non hai fatto niente, ma vedi quando ti sto vicino sento come se non potessi respirare, e di riuscire a farlo solo annullando la distanza tra di noi. Non so che mi prende quando ci sei tu di mezzo, non mi è mai capitato nulla del genere prima, ma da quando ti ho conosciuta è come se non potessi starti lontano>> Lo dice tutto d'un fiato come se dovesse liberarsi da un peso.

Angolo autrice

Ecco il nuovo capitolo. Spero vi piaccia.

Alla prossima.

JUST LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora