CHAPTER 2-The arrival

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Canzone del capitolo: Dangerously -Charlie Puth

È passata qualche ora dall'incontro con quello sbruffone e ormai siamo atterrati in California. Ancora non posso crederci, studierò in uno dei college più prestigiosi d'America, spero di essere all'altezza dei miei futuri compagni di corso.
<<Cate muoviti o non arriveremo in tempo per il discorso d'apertura>> La voce di Marco mi riscuote dai miei pensieri.
<<Calmati, sono qui>> Dico, ma finisco faccia a faccia col pavimento, dopo essere inciampata. Sento qualcuno ridere, probabilmente della figuraccia che ho appena fatto.
<<Che cazzo hai da ridere tu?>> Ringhio al ragazzo dietro di me, mentre mi rialzo da terra. Alzo lo sguardo, per incrociare i suoi occhi, ma mi blocco quando ne incontro un paio azzurro ghiaccio, belli da far paura, sbuffo sonoramente, quando mi accorgo che appartegono allo sbruffone del volo.
<<Che coincidenza>> Esclama divertito, mentre mi porge una mano.
<<No, non lo è...avevo immaginato che fossi uno stalker pervertito>> Dico rifiutando la sua mano. Mi alzo in piedi e raggiungo mio fratello, che sta fermando un taxi, lasciandomi alle spalle quel ragazzo dagli occhi quasi trasparenti. Saliamo in auto diretti verso il college.

Il viaggio è durato un'ora e io per tutto il tempo ho ascoltato musica guardando fuori dal finestrino, senza però ammirare davvero il paesaggio perché nella mia mente alleggiava l'immagine di un paio di occhi glaciali incastonato su un viso perfetto.
Ora siamo davanti ai dormitori che si dividono, da un lato quelli maschili mentre dall'altro quelli femminili. Marco lascia ai miei piedi le due valige e mi abbraccia.
<<Ricorda, tra un'ora in aula magna c'è il discordo d'apertura, quindi fatti trovare pronta almeno un quarto d'ora prima, vengo a prenderti io davanti la tua stanza. Ecco le chiavi, la tua stanza è al terzo piano, la numero 543, per qualsiasi cosa chiamami, ok?>> Dice sciogliendo l'abbraccio. Mi porge le chiavi, a cui ha appeso un orsetto rosa con una chitarra azzurra, come portachiavi. Annuisco e lo guardo con un sorriso ebete stampato in viso.
<<Che c'è?>> Domanda, guardandomi interrogativo.
<<È carino>> Sorrido mostrandogli il portachiavi. Lui arrossisce leggermente, accennando un sorriso.
<<Mi sei venuta in mente tu quando l'ho visto>> Dice, portando la mano dietro la nuca con fare imbarazzato. Gli schiocco un bacio sulla guancia, per poi prendere i miei bagagli e dirigendomi verso il dormitorio.

Sono davanti alla stanza, che sta per diventare la mia casa, indecisa sul bussare o meno. Decido di non farlo, in fondo è anche la mia stanza. Sto per infilare la chiave nella serratura, quando la porta si apre, ed una ragazza bellissima fa la sua uscita facendomi finire col culo per terra sommersa dalle valige.
<<HEII!!>> Urlo furiosa. Lei si gira verso di me, come se mi avesse appena notata, e con uno sbuffo infastidito chiama qualcuno all'interno della stanza.
<<Opal, c'è la ragazzina che aspettavi>> Esclama indicandomi.
<<Ragazzina a chi, scusa!?>> Dico alzandomi da terra. Lei mi snobba con un gesto della mano per poi andarsene sculettando. Sbuffo infastidita mentre raccolgo le cuffiette, fortunatamente intatte, che sono finite sul pavimento nella caduta.
<<Ciao, tu devi essere Caterina, io sono Opal, piacere di conoscerti>> Dice una voce femminile alle mie spalle, mi volto trovandomi davanti una ragazza, che mi porge la mano, sorridendo cordialmente.
<< Piacere mio. Si, sono Caterina, hai detto di chiamarti Opal se non sbaglio>> Dico sorridente stringendole la mano.
<< Si, il mio nome è Opal Stigmer, ho diciannove anni e da oggi sarò la tua compagna di stanza assieme alla biondina, che hai avuto la fortuna di incontrare prima>> Rido alla sua battuta. Poi lei riprende a parlare <<Ti dispiace se ti chiamo "Cate"?>> Chiede gentilmente dopo aver lasciato la presa sulla mia mano.
<<No, lo preferisco>> Dico rivolgendole un sorriso. <<Beh, penso di dovermi presentare anchio quindi, mi chiamo Caterina Pizzoli, ho diciotto anni e, a quanto pare, sarò la tua compagna di stanza assieme alla biondina di cui non so il nome>> Dico con un sorriso, per poi recuperare le valigie mentre Opal mi spiega come è strutturata la "gerarchia scolastica" in questo college.
<<Beh, tanto per cominciare la biondina si chiama Whitney, è una delle ragazze più ricche di tutta l'accademia, e si trova all'apice della piramide, al suo fianco si trova Sean che è il tipico "ragazzo figo", bello da far paura e irraggiungibile da noi "mortali", che non vuole una storia seria, ma che si scopa volentieri la maggior parte della popolazione femminile presente in questo college. Anche lui è schifosamente ricco e popolare, ed è uno dei pochi che riesce a tenere a freno Whitney>>
<<Che rapporto c'è tra loro?>> Chiedo, interrompendola, mentre prendo la trousse e mi posiziono davanti allo specchio. Lei sembra pensarci un po e poi risponde.
<<Di sicuro lui se la porta a letto, ma io penso che lei ne sia innamorata>> Risponde con una smorfia. Sorrido al pensiero di Whitney che sbava dietro ad un ragazzo. Mentre Opal mi illustra gli altri piani della "gerarchia", io mi sistemo il trucco e spazzolo i capelli.

Ho terminato di sistemarmi e anche Opal ha finito di raccontarmi della scuola, ora stiamo aspettando mio fratello, che voglio farle conoscere, per andare insieme in aula magna ad assistere al discorso d'apertura.
<<E tu?>> Le chiedo, curiosa.
<<Cosa?>> Mi domanda confusa.
<<Di quale piano della "piramide" fai parte?>> Le riformulo la domanda.
<<Beh, io sto con il gruppo di Whitney e Sean, anche se molto spesso preferisco stare da sola>> Dice ridendo <<Le ragazze del gruppo sono così montate, non fanno altro che parlare di se stesse>> Continua con una smorfia di disgusto sul viso.
<<Quindi anche tu sei in cima alla "piramide">> Esclamo piuttosto sorpresa.
<<Già, ma non mi importa più di tanto>> Dice con un sorriso <<Sono venuta in questa scuola per studiare recitazione e musica, non di certo per entrare nel gruppo "In" della scuola, in cui sono entrata senza volere>> Mi sorride ancora. E prima che io possa fare un'altra domanda alla mia nuova amica una voce urla il mio nome da lontano.
<<CATE! Sono in ritardo, scusami>> Esclama mio fratello dopo averci raggiunto. Dietro di lui c'è un ragazzo dai capelli bianchi che subito attira la mia attenzione.
<<Heiii...Come è andata?>> Chiedo a Marco, dopo averlo abbracciato.
<<Bene, e tu invece?>> Domanda lui invece.
<<A questo proposito....ti presento Opal, la mia compagna di stanza>> Dico indicando Opal, che fa un passo avanti tendendo la mano verso mio fratello.
<<Opal, piacere di conoscerti>> Dice quando lui le stringe la mano.
<<Marco, piacere mio>> Le risponde lui. Il ragazzo dai capelli bianchi fa un passo avanti e si presenta.
<<Sono Seth il compagno di stanza di Marco, piacere di conoscerti>> Dice rivolgendosi a me.
<<Piacere mio, sono Caterina, sua sorella>> Dico con un sorriso mentre indico mio fratello.
<<Heiii Seth, come stai?>> Urla Opal mentre lo abbraccia. Lui ricambia l'abbraccio della ragazza, che gli schiocca un sonoro bacio sulla guancia. <<Vi presento il mio migliore amico>> Esclama felice. Scoppiamo tutti a ridere, per poi avviarci verso l'aula magna.

Angolo scrittrice

Scusate se non ho aggiornato, chiedo umilmente scusa, ma ho avuto qualche problema con la scuola, aggiornerò più spesso durante le vacanze di Natale.
Come vi è sembrato?
Grazie a tutti

JUST LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora