L'ultimo giorno

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Le vacanze Natalizie erano ormai prossime e nei dormitori la confusione regnava sovrana, come se gli alunni non potevano fare a meno di mettere tutto sottosopra per riorganizzare i bagagli.

 
Nella sua stanza del dormitorio Asteria ripiegava i maglioncini e le camicie, riponendoli con cura nel suo baule, mentre canticchiava l'inno di Hogwarts a mezza voce, in una reinterpretazione piuttosto natalizia « Hogwarts, Hogwarts del nostro cuore... te ne preghiamo insegnaci bene ».

 
Lady Carmilla, la sua grossa gatta siberiana dal manto rossiccio, sembrava approvare la canzoncina, emettendo rumorose fusa da sopra il cuscino del letto di Asteria. L'umore della ragazza quella mattina era alle stelle, quel giorno sarebbe stato l'ultimo di lezione prima dell'inizio delle vacanze.

Due ore di Pozioni, seguite da Incantesimi per poi finire con altre due ore di Difesa Contro le Arti Oscure. E nemmeno la faccia da rospo della Umbridge sarebbe riuscita a cambiarle l'umore; aveva giusto finito di ricopiare i settanta centimetri di pergamena del compito "Dieci modi sicuri e privi di bacchetta per evitare un pericolo", e senza neppure chiedere aiuto a Sean, che sembrava quanto mai ben disposto - per la prima volta nei loro quattro anni di studi a Hogwarts - a consegnare la pergamena completamente in bianco.

 
Così chiuse il baule (per raccattare le ultime cose dal bagno e dal dormitorio di Daphne c'era ancora tempo ), prese il compito e scese nella sala comune per aspettare Sean; ma lo trovò già lì con la faccia sepolta in uno di quegli antichi tomi polverosi che non vedevano altra luce, se non quella della biblioteca, da quando vi erano entrati.

 
Asteria, per farsi notare dal ragazzo, dovette tirargli una ciocca di capelli. Sean riemerse dalle pagine già col sorriso sul volto, conoscendo perfettamente chi fosse la fonte del suo disturbo.

«Buongiorno, raggio di sole».

 
In risposta, lei alzò gli occhi al cielo.

«Certo che avresti potuto chiamarmi invece di startene qua a leggere uno dei tuoi vecchi stupidi libri. Muoio di fame!» brontolò incrociando le braccia al petto.

 
Sean sogghignò «Non è affatto un vecchio stupido libro. Anzi è un volume piuttosto importante, per tua informazione» ribatté chiudendo la spessa copertina di pelle, con un pesante tonfo. A chiare lettere vi era il titolo "Hogwarts, gli albori: le leggi e gli statuti da essi regolata".

 
Asteria starnutì «Sarà pure importante, ma è un agglomerato di polvere. La nuvola che si è alzata quando lo hai chiuso è ancora visibile. E ti sei reso conto che ti si sta gonfiando un occhio?».

 
Sean, intento a grattarsi con foga l'occhio sinistro, si fermò all'istante. Era almeno mezz'ora che gli pizzicava. Asteria sospirò vistosamente «Quando avevi intenzione di ricordarti che sei allergico agli acari della polvere? Vuoi per caso che la gola ti si chiuda ancora una volta, o cerchi semplicemente un nuovo look per far pena alle ragazze?».


Sean rise scuotendo la testa «La tua allegria mattutina è quella che preferisco in assoluto» decretò, alzandosi e tirando su le braccia per stiracchiarsi in un modo ben poco elegante.


«Penso che se tolgono la colazione prima del nostro arrivo, godrai della mia allegria mattutina per tutto il resto della giornata» lo avvisò, avviandosi verso il ritratto.


Sean la seguì con un singulto: «Per il nome di Merlino, no! Preferirei un'ora in più con la Umbridge piuttosto!» esclamò con un sorrisetto complice, beccandosi così una gomitata fra le costole. Arrivarono in tempo nella Sala Grande per mangiare qualcosa di corsa e poi correre di nuovo nei sotterranei per non far tardi alla lezione col professor Piton.

Come una stella nel buio (Harry Potter ~ Drastoria)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora