Sospesi tra le nubi

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Passarono altri due giorni durante i quali Asteria e Draco trascorsero assieme ogni momento libero. Asteria ancora non aveva detto nulla a Daphne di quegli incontri, si sentiva colpevole per certi versi e, ogni volta che sua sorella la fermava per chiederle cosa facesse fuori per così tanto tempo, il senso di colpa aumentava a dismisura.

 
Eppure sapeva che, se ne avesse fatta parola con qualcuno, quei momenti così felici assieme a Draco sarebbero andati distrutti. Si divertivano in quei giorni, con una semplicità tale che sembrava fossero tornati bambini, come se quel tempo trascorso insieme avesse il potere di allontanare la realtà del presente. 

Tutto sembrava più distante, una bolla di perfezione che Asteria si sentiva in dovere di non far rompere per nessun motivo. Infatti la situazione in casa Greengrass era cambiata drasticamente: Doron Greengrass trascorreva gran parte delle sue giornate al Ministero della Magia e si respirava un'aria pesante quando rincasava. Elladora e lui parlavano di rado e solamente da soli, a bassa voce. Molto spesso, quando Asteria scrutava suo padre durante la colazione, lo trovava perso nei propri pensieri e alle volte l'uomo si sfiorava distrattamente il braccio sinistro; quando compieva quel gesto i piccoli occhi verdi sembravano diventare stranamente grandi su quel grosso viso emaciato da profonde occhiaie. Asteria era ormai certa che, se gli avesse tirato su la manica della veste color prugna, avrebbe trovato il marchio nero a restituirle lo sguardo.


Così quelle ore lontano da casa in compagnia di Draco erano diventate una vera boccata d'aria fresca.

 
Inizialmente si era sentita disorientata da quel nuovo rapporto che la univa a lui. Era destabilizzata ora che si era notevolmente allontanata dall'abbraccio sicuro che le dava l'odiare Draco Malfoy, per gettarsi in sentimento diametralmente opposto. Un sentimento per cui aveva già sofferto in passato. Non lo avrebbe mai ritenuto capace di riuscire a farla stare così bene.

 
Camminavano spesso e, in più di un'occasione, lui l'aveva tenuta per mano; spesso giocavano a scacchi davanti al grosso camino di Villa Malfoy, oppure prendevano una tazza di thè e qualche dolce alla locanda.


La mattina di Natale Draco le aveva promesso una sorpresa e, quando Asteria arrivò al loro solito luogo d'incontro nel parco, l'accolse con un manico di scopa e un'espressione smagliante.

 « Non ci credo che sia questa la sorpresa di cui mi avevi parlato » brontolò tra sé la ragazza, mentre montava sul manico in modo piuttosto impacciato « Voi ragazzi siete tutti uguali ».

 
Draco le si era accostato per assicurarsi che non cadesse « Voi ragazzi? » volle sapere. 

Allora Asteria rise e rispose « Anche Sean è tutto un "il Quidditch è il miglior sport del mondo" e "guarda questa nuova scopa da corsa quant'è aerodinamica"! Certo, quando non è occupato a soffocare sulle pagine di qualche polveroso volume di cui solo lui conosce l'esistenza ». 

Per un attimo le sembrò che lo sguardo gli si adombrò, ma poi con voce leggera le disse « Rilassati, Asteria, non ci sarà nessun bolide pronto a colpire la tua graziosa testolina ».

 
Draco si mise seduto dietro di lei e per Asteria fu complicato concentrarsi su quel che doveva fare con la scopa, quando aveva le braccia di Draco strette attorno ai fianchi e il suo petto che le aderiva alla schiena tanto da sentire chiaramente il calore del suo corpo. 

La tensione in Asteria era tale che persero l'equilibrio almeno un paio di volte e, la terza, caddero dalla scopa atterrando sul morbido manto bianco che copriva il prato, l'una di fianco all'altro. 

Draco rideva e la prendeva in giro e in tutta risposta Asteria prese una manciata di neve e la spalmò in faccia a Draco, prima che lui potesse anche solo proporre di riprovare un'altra volta.

Come una stella nel buio (Harry Potter ~ Drastoria)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora