Amore senza le sue ali

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Era ormai sera e la Sala Comune di Serpeverde iniziava ad essere affollata. C'era chi studiava all'ultimo minuto per la lezione del giorno seguente, chi scherzava bevendo una Burrobirra davanti al caminetto, chi giocava agli Scacchi Magici o a Gobbiglie.


Poi c'era Sean, da solo, seduto in un angolo della sala, lontano dai posti vicino al camino che solitamente occupava con Asteria. Lady Carmilla, acciambellata sulle sue gambe, era l'unica compagnia che aveva trovato.


Asteria non era più uscita dalla propria camera del dormitorio, e oramai Sean aveva consumato le proprie dita a furia di mordersi le pellicine, completamente preso dall'ansia.


Non poteva andare nel dormitorio delle ragazze a controllare di persona, così aveva provato a parlare con le compagne di stanza di Asteria, ma loro l'avevo ignorato come se invece del loro compagno di casata gli fosse passato davanti il Barone Sanguinario vaneggiando su morte, tradimenti e sangue.


Sean infossò la testa tra le spalle, conscio del fatto di quanto fosse inutile continuare a sperare che Asteria scendesse da un minuto all'altro.


Con espressione imbronciata, guardava Draco seduto su un divano dall'altra parte della sala.

Accanto a lui, Daphne si teneva stretta al suo braccio e la testa poggiata sulla sua spalla. Tal volta si baciavano di sfuggita, senza troppe effusioni vistose che in genere le coppiette piaceva mettere in atto. Vicino a loro, Pansy Parkinson si affidava alla sua confezione di Cioccocalderoni, l'espressione un misto di afflizione e sconforto.


Sean continuò a fissare Draco con insistenza. Non si capacitava di come il ragazzo potesse essere l'espressione della tranquillità, senza mostrare il benché minimo turbamento. Si chiese come la stessa persona che dapprima non era riuscita a nascondere quanto fosse sconvolta, ora poteva apparire altrettanto calma e padrona di sé.


Solo dopo un po' Sean si rese conto di essere a sua volta guardato da Draco, il quale sembrava ben più che infastidito. Così decise che era giunta l'ora di levare le tende e si alzò, subendo per questo la zaffata di un'offesa Lady Carmilla.

**

Il mattino seguente Asteria si svegliò con un leggero mal di testa e un fastidioso ronzio nelle orecchie. Affondò il viso nel cuscino, desiderando di essere improvvisamente colpita da un incantesimo del sonno eterno pur di non doversi alzare e mettere il viso fuori dal dormitorio.

Considerò l'idea di darsi malata, ma avrebbe preferito di gran lunga affrontare il mondo esterno che restare un altro giorno da sola con sé stessa, costretta a rimuginare fino all'esasperazione.

L'unica consolazione fu pensare a Sean, che la stava sicuramente già aspettando per andare a fare colazione.

Entrando nella Sala Comune difatti lo trovò, come sempre davanti a un libro, ma questa volta con gli occhi persi nel vuoto.

« Buongiorno, raggio di sole » la salutò, come faceva ogni mattina; un sorriso timido che gli addolciva lo sguardo preoccupato.

Asteria ricambiò il sorriso. « Andiamo, sto morendo di fame! ».


Giunti alla Sala Grande presero posto al tavolo dei Serpeverde. Sean notò con piacere che Asteria aveva davvero riacquistato l'appetito. Cercava di parlarle con la solita allegria, ben attento a non lasciarsi sfuggire riferimenti riguardo il giorno prima.

D'un tratto però trattenne il fiato nel veder Daphne e Draco sedersi alla parte opposta del tavolo non molto lontano da loro, ansioso di vedere come avrebbe reagito Asteria.

Come una stella nel buio (Harry Potter ~ Drastoria)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora