Lasciami sognare

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Era passato un anno. Draco stentava a crederci, ma si trovava proprio sul treno di ritorno a casa per le vacanze di Natale, seduto nello scompartimento assieme ad Asteria, Sean e Daphne.

Alcune volte quell'anno gli sembrava essere durato una vita, altre invece - come in quel preciso momento - sembrava avere la stessa consistenza di un giorno.

Come se fosse solo il giorno precedente quando lui e Asteria non si parlavano per problemi che al tempo gli erano parsi abissali, ma di cui soltanto adesso si era reso conto di quanto fossero in realtà futili.

E, paradossalmente, adesso che problemi realmente importanti rischiavano di dividerli nel profondo, non sembravano essere stati mai altrettanto legati.

Nonostante tutto, Draco sentiva di essere felice in quel momento; sentiva di trovarsi proprio dove doveva essere. Forse era l'atmosfera del Natale imminente oppure, più probabilmente, era il sentirsi amato in modo così incondizionato da Asteria, a farlo sentire realmente bene.

Ma della stessa atmosfera di tranquillità e benessere, non sembravano beneficiarne Daphne e Sean, dato che ad una parola di uno ne seguiva una frecciatina dell'altro.

Draco aveva abbandonato la testa sulle gambe di Asteria già da qualche minuto, lasciando che gli accarezzasse i capelli, sperando che questo lo distogliesse a sufficienza dai loro battibecchi continui.

« Da quando Sean ha trovato il coraggio di risponderle, averli tutte e due nello stesso luogo è diventato intollerabile » bisbigliò Asteria, per farsi sentire solamente da Draco. Egli rise, attirando l'attenzione di Daphne, la quale sembrava più indispettita del solito.

« Questo ammasso inutile di noia che ti porti dietro da cinque anni, mi ha appena offesa e non dici nulla? » sbottò rivolgendosi alla sorella.

Sean alzò gli occhi al cielo « Non ti ho offesa, Daphne! Vorrei solamente leggere in pace senza che tu abbia qualcosa da ridire per ogni minimo gesto che io faccia » esclamò, esasperato.

Daphne strinse le labbra, lanciando al ragazzo un'occhiata velenosa « A commettere l'omicidio è stata Madama Poitel. Buona lettura » sibilò, alzandosi in piedi per andarsene.

Fu l'esclamazione stupita di Sean a trattenerla sul posto: il ragazzo non seppe se essere più sconvolto o più arrabbiato a quelle parole, tuttavia disse: « Hai letto la saga de "La lettera incantata"?! » con una sorta di stupore, approvazione e di sgomento.

Daphne incrociò le braccia al petto.

« Hai idea di quanto sia noioso passare l'estate in tua compagnia? Persino un libro del genere è meglio che doverti sentire parlare della crema troppo pastosa che ti ingrassa la pelle o della salsedine che ti rovina i capelli » ribatté a denti stretti.

« Vuoi dire che hai frugato nella libreria della mia camera da letto? » sogghignò Sean « Mi sento quasi violato » aggiunse, fingendosi sconvolto, portando con leggerezza la mano sul petto.

Daphne arrossì violentemente a quelle parole ed uscì dallo scompartimento sbattendo la porta.

Asteria afferrò la scatola di Biscotti Gufici e la tirò in testa al ragazzo: « Smettila, Sean! » lo sgridò, per poi correre via ad inseguire Daphne, come del resto succedeva il più delle volte.

Sean rimase inerme, il sorrisetto tronfio completamente scomparso dal viso. 

« Dai Asteria non intendevo offenderla » le gridò dietro, pur sapendo che oramai non lo poteva più sentire. « Mi hai sentito? Non volevo! ».

Come una stella nel buio (Harry Potter ~ Drastoria)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora