Capitolo 13

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Nella foto: Lucifero, Creatore degli Inferi e Re di tutti i demoni

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Finalmente al sicuro nella mia camera libero un sospiro di sollievo.

Vado verso lo scrittoio e accendo qualche candela per illuminare un po' la stanza.

Velocemente sfilo queste maledette scarpe che mi stanno uccidendo i piedi; disfo l'acconciatura e sciolgo i capelli lasciandoli ricadere lungo la schiena, iniziando a massaggiarmi un po' la testa indolenzita. Con gesti misurati inizio a far scendere la chiusura del vestito per potermelo finalmente togliere e mettermi a letto.

<<Devo ammettere di essere venuto qui con tutt'altra intenzione. Non mi aspettavo di certo una simile accoglienza da parte tua!>>

Al suono di quella voce lancio un urlo spaventato facendo un salto indietro.

<<Quindi in realtà hai paura di me?>> Mi chiede divertita la voce.

Rapida afferro una candela avviandomi verso il suono da cui proviene la voce, con i battiti e il nervosismo che aumentano di pari passo.

Una volta arrivata nella zona più oscura della stanza, trovo Lucifer comodamente seduto su una poltrona. Deve essere qui già da un po' visto che ha avuto il tempo di mettersi comodo. La giacca è stata posata sullo schienale di una delle poltrone; le maniche della camicia arrotolate disordinatamente fino al gomito; i capelli più arruffati del solito e lo sguardo di ghiaccio. Vedo un sorrisino aprirsi sul suo volto mentre accavalla le gambe e posa il viso su una mano.

<<Dimmi angioletto ti piace quello che vedi?>>

Sento il volto andarmi a fuoco, mentre mi accorgo che sono rimasta imbambolata ad osservarlo come una deficiente, così rapidamente distolgo lo sguardo.

<<Io direi di sì, visto come mi hai divorato con lo sguardo. Anche se in fondo non posso fartene una colpa.>> Lentamente torno ad osservarlo stupita dal suo tono.

<<Che vuoi dire?>> Il suo sguardo si fa vuoto e lo sento improvvisamente distante.

Non so perché ma vederlo così mi fa salire un magone. Il tutto però dura pochi istanti e subito il suo volto torna ad essere freddo e privo di emozioni.

<<Non credevo che ci servisse così tanto tempo per tornare in stanza, Anastasia.>> Rimango stupefatta e confusa per qualche istante, senza rispondere poi faccio un respiro profondo e mi massaggio le tempie.

'Oh no. Il mal di testa è tornato insieme a Mr simpatia.' Lui mi osserva attentamente mentre mi metto a letto distrutta.

<<Perché sei qui Lucifer?>> Domando infine, intrecciando i nostri sguardi.

<<Stai per caso evitando l'argomento?>>

<<Stai per caso evitando le mie domande?>> Sbotto infastidita.

Lui si irrigidisce per qualche secondo per poi aprirsi in un lieve sorriso che scompare subito dopo.

<<Ti ricordo che qui io sono il Principe, quindi sono io a dover porre le domande.>>

<<Mi sembra di averti già detto, o per lo meno fatto capire, che cosa penso di questa faccenda del Principe. E poi qui siamo in camera mia, quindi sono io a comandare.>> Dico incrociando le braccia al petto.

<<Sei il primo essere in assoluto ad avere questo atteggiamento irrispettoso nei miei confronti. Devo ancora capire se la tua è semplice stupidità o si tratta di un incredibile coraggio.>> Rimaniamo qualche minuto ad osservarci, fino a che stufa sospiro.

Guardians of the Elements: Infernum - Il Regno delle TenebreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora