Capitolo 14

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Nella foto: Lilith, la prima donna creata e Regina degli Inferi

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La mia mente è completamente in black out, mentre shockata continuo a fissare la donna davanti a me senza spiccicare parola.

Dopo un po' il mondo inizia a girare vorticosamente, così lascio andare il bastone e inizio ad indietreggiare goffamente fino a che, con la schiena, non urto un albero a cui mi appoggio consapevole di aver bisogno di un sostegno.

<<Capisco che questa rivelazione ti abbia sconvolta, ma ti prego di ricominciare a respirare piccola.>>

In quel momento mi accorgo di aver trattenuto involontariamente il respiro così piano lo lascio andare, tornando lentamente ad inspirare ed espirare.

Dopo poco finalmente il mondo smette di ruotare e torna al suo posto.

<<Conviene che ti siedi, non hai un bel colorito.>> Mi dice la donna con un sorriso triste.

Ascolto il suo consiglio e dopo qualche secondo di silenzio decido di sollevare gli occhi per incrociare i suoi.

<<Mi dispiace di aver reagito in quel modo, ma..>> Mi mordo le labbra mentre sento le guance andarmi a fuoco e imbarazzata abbasso lo sguardo.

<<Non preoccuparti piccola, ti capisco perfettamente.>>

La donna si siede accanto a me rivolgendo lo sguardo verso il lago.

<<È normale che tu reagisca in questo modo, ma ti assicuro che non è assolutamente mia intenzione farti del male.>>

Rimaniamo in silenzio ancora per un po', ognuna persa nei propri pensieri e finalmente inizio a rilassarmi.

<<So che non volete farmi del male; percepisco che siete buona.>> 

Lei si volta a guardarmi e rivolgendomi un sorriso triste.

<<Ma allo stesso tempo non riesci a fidarti completamente di me. Immagino che la causa di ciò si possa ricondurre all'atteggiamento di mio figlio.>>

Il suo sguardo si fa ancora più triste ed io non sono più in grado di reggerlo.

<<Lui.. diciamo che non si è comportato molto bene con me.>> Confesso infine.

<<Lo so piccola e mi dispiace davvero che tu abbia dovuto subire tutto questo.>>

<<Come fate a saperlo? Voi non c'eravate e di certo non è una cosa che si può immaginare tanto facilmente.>>

La mia doveva essere una semplice constatazione eppure senza volerlo il mio tono è uscito accusatorio. Il suo sguardo diviene desolato e subito vengo investita dal senso colpa per quello che le ho detto.

<<Mi dispiace, non era mia intenzione rattristarvi Regina.>>

Appoggio la schiena all'albero rivolgendo lo sguardo alle stelle. Rimaniamo qualche minuto nel silenzio più assoluto, fino a che non la sento sospirare pesantemente.

<<Non è colpa tua quindi non hai motivo di rimproverarti. Vedi Anastasia, so che per te sarà difficile crederlo, però fidati che so molto bene quello che stai provando.>>

Mi rivolge un sorriso dolce mentre con delicatezza mi sposta i capelli dietro l'orecchio.

<<Infondo chi meglio di me potrebbe capirti.>> Conclude con voce triste.

<<Che volete dire?>> Lei mi guarda attentamente come se stesse decidendo un qualcosa di importante e alla fine si apre in un sorrisino furbo.

Guardians of the Elements: Infernum - Il Regno delle TenebreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora