Capitolo 15

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La prima cosa che sento dopo non so quanto tempo è un tocco gentile sulla fronte che mi sposta i capelli.

Debolmente riesco ad uscire dalle tenebre che mi circondano e i miei sensi tornano velocemente a funzionare; quando il tocco si sposta sulla mia guancia rapidamente afferro il polso bloccandolo e spalanco gli occhi.

Finalmente sono tornata in me e ho ripreso il controllo del mio corpo che sento pesante ed intorpidito; ogni movimento mi causa un dolore indescrivibile. I miei sensi invece sono bombardati e sovraccarichi. La testa mi sta per esplodere e la gola sembra essere trafitta da migliaia di spilli ardenti; ogni volta che provo ad ingoiare mi sembra di buttarci benzina e peggiorare la situazione piuttosto che trarne un minimo di sollievo.

Provo a mettermi seduta per potermi prendere un po' d'acqua, ma come faccio il primo movimento delle mani mi spingono sul materasso trattenendomi lì. Mi irrigidisco immediatamente e provo a raccogliere le poche energie che ho in corpo per respingere il mio aggressore.

<<Non provare ad alzarti Anastasia!>>

La voce imperiosa di Daemon mi riporta alla realtà facendomi rilassare i muscoli contratti.

<<Se hai bisogno di qualcosa sarai costretta a parlare! Non sai lo spavento che ci hai fatto prendere ragazzina.>>

Mi volto verso il Capitano e il suo cipiglio scuro mi riesce a stappare un sorriso nonostante il dolore che provo.

Mi concentro e provo a formulare qualche frase per sapere almeno quello che mi è successo e da quanto tempo sono in queste condizioni, ma ho la bocca completamente impastata. Dopo vari tentativi finalmente riesco a pronunciare la parola <ACQUA> facendo capire al Capitano che ho sete.

Mentre Daemon va fuori a dare ordini per disporre di ciò di cui ho bisogno, ne approfitto per rilassarmi e fare chiarezza nella mia mente.

So che mi è successo qualcosa di importante, eppure nonostante questa consapevolezza ho un buco nei miei ricordi. Provo a sforzarmi ma le uniche immagini che mi scorrono nella mente sono gli ultimi istanti passati con Lucifer.

'Quel maledetto fetente mi ha aggredita impedendomi in qualche modo di muovermi e reagire, arrivando alla fine a farmi perdere i sensi per la perdita di sangue. È un miracolo che non mi abbia uccisa! Ma come diavolo ci sarà riuscito?'

Sento la porta aprirsi e vedo Daemon rientrare con in mano un vassoio. Si avvicina al letto e posa il tutto sul comodino. Rimango perplessa davanti a quella quantità eccessiva di cibo, sufficiente probabilmente a sfamare cinque persone.

Dopo essersi assicurato di non aver rovesciato nulla, si volta verso di me per aiutarmi a mettermi seduta.

Prende il bicchiere, ma prima che io lo possa afferrare me lo porta alle labbra per farmi bere; provo ad oppormi, ma basta una sua semplice occhiata per farmi desistere. Il liquido fresco mi scende finalmente in gola spegnendo le fiamme che mi attanagliavano e restituendomi un po' di forza. Una volta scolati altri due bicchieri mi sembra di essere rinata.

Sospiro soddisfatta aggiustandomi il cuscino e mettendomi comoda.

<<Ti senti meglio ora?>> Mi chiede con voce dolce scrutandomi attentamente in cerca di un qualche segno di cedimento.

<<Certo! Avevo proprio bisogno di un po' d'acqua. Anzi già che ci sono ci tenevo a ringraziarti per avermi aiutata e per essere rimasto a vegliarmi fino a che non mi sono svegliata.>> Dico sorridendogli grata.

Lo osservo attentamente accorgendomi solamente adesso delle sue borse sotto gli occhi, dei capelli scompigliati e dell'aria stravolta.

Sicuramente deve essere qui da un bel po' di tempo e considerando quanto sia sgualcita l'uniforme direi che questo pazzo non si è nemmeno andato a cambiare dopo aver terminato il suo turno di guardia.

Guardians of the Elements: Infernum - Il Regno delle TenebreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora