Capitolo 8

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Nella foto abbiamo Raphael

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Finalmente dopo non so quanto tempo posso svegliarmi riposata e con la mente libera.

Niente più incubi che mi fanno svegliare nel bel mezzo della notte con il cuore a mille; niente più ansia di ritrovarmi vittima di creature assetate di sangue; niente più mal di testa dovuti al mio continuo cercare di razionalizzare tutto ciò che mi è successo.

Ormai sono giunta alla conclusione che è impossibile dare una spiegazione logica a ciò che ho scoperto, quindi per il bene della mia sanità mentale, ho deciso di lasciarmi scivolare tutto addosso e non fasciarmi la testa prima di essermela rotta. Certo, sapere che sono prigioniera di mostri psicopatici, non mi ha fatto piacere e soprattutto non ha contribuito a rendere più semplice la situazione, ma non per questo devo disperarmi inutilmente.

Ormai sono già passati tre giorni e l'unico essere vivente con cui ho avuto a che fare è stata Mary, ma forse è così che funziona normalmente da queste parti. Si rapisce giovani ragazze per rinchiuderle dentro a delle camere e spaventarle a morte, prima di abbandonarle al loro destino e lasciarle marcire in solitudine per il resto dei loro giorni.

Sbuffando ripenso alle mie amiche e al fatto che se mi vedessero ora, così passiva e remissiva, mi scoppierebbero a ridere in faccia prendendomi per il culo a vita prima di tentare di farmi tornare in me a suon di calci nel deretano.

Scoppio a ridere da sola immaginandomi la scena e prima di raggiungere il punto di non ritorno, decido che è arrivato il momento di svegliarmi.

Lentamente inizio a stiracchiarmi, per poi coprire uno sbadiglio con una mano e strofinarmi un occhio con l'altra. Senza aprire gli occhi mi giro su un fianco cercando il cuscino impregnato del particolare odore del demone che mi abbraccio la notte, non trovandolo.

Dopo qualche istante di ricerca, non avendo voglia di aprire gli occhi e abbandonare il mondo dei sogni, inizio ad avvicinarmi verso la metà del letto prendendo delle grosse boccate d'aria. Quando finalmente percepisco il suo odore, afferro il cuscino e ci poggio la testa sopra sospirando di piacere.

<<Si può sapere che stai facendo?>> La voce glaciale mi arriva direttamente da sopra la testa e mentre l'ascolto il cuscino inizia a tremare.

Dei brividi di terrore mi scorrono addosso quando realizzo che il mio cuscino è diventato improvvisamente troppo grande, troppo caldo e troppo duro per essere un cuscino. Sconvolta spalanco gli occhi mettendomi a sedere.

Allungato sul mio letto con nonchalance c'è Lucifer che mi fissa in un misto di derisione e ira. Sento il viso avvamparmi e automaticamente provo ad allontanarmi il più possibile da lui, ma il bastardo mi afferra per un braccio tirandomi verso di sé.

<<Interessante il modo che hai di svegliarti angioletto.>> Mi dice con tono di scherno. Ed ecco come la mia bella mattinata va a rotoli per un bastardo pervertito.

<<Interessante il modo in cui tu trascorra il tuo tempo infilandoti nel letto di una povera ragazza indifesa, coglione!>>

<<Oh, vedo che siamo di buon umore la mattina.>>

<<Sicuramente sarei al settimo cielo se non fossi costretta a vedere la tua brutta faccia appena sveglia!>> Replico acida.

<<Sai angioletto, tutti qui dentro pagherebbero oro per poter avere un risveglio come il tuo.>>

<<Sai diavoletto, pagherei oro per non sentire la tua irritante voce e respirare il tuo fetore!>>

<<Il mio fetore?>> Lui mi guarda freddamente per poi aprirsi nel suo tipico sorrisino da strappamutandine.

Guardians of the Elements: Infernum - Il Regno delle TenebreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora