Capitolo 13

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Shinichi aveva passato la notte dal dottor Agasa perché ancora Goro non sapeva che Conan doveva tornare lì. A casa di Agasa erano già tutti alzati: Shinichi stava mangiando, il dottore preparava la colazione e Ai guardava la tv. L'inizio di una nuova giornata, adesso che Ran sapeva la verità, pesava di meno per Shinichi. Si iniziava anche a sentire il profumo di primavera.
Dalla finestra si vedevano svolazzare i petali di ciliegio. Tokyo era da amare in quel periodo. Shinichi aveva intenzione di andare a fare una passeggiata con Ai e Ran più tardi per andare a vedere i ciliegi in fiore. Squillò il cellulare di Shinichi che lo distrasse dalla sua colazione e dall'immagine dei ciliegi. Appena lo prese si accorse subito che era Ran e rispose contento.
-Si, Ran?-
-Emh ciao Shinichi...ascolta mi avevi detto che mi dovevi parlare con Ai di qualcosa. Se vuoi passo adesso-
-Ma già sei uscita dall'ospedale Ran?-
-Sto uscendo adesso-
-Ma ti avevo detto che ti sarei venuto a prendere!-
-Genio, tu non guidi! Ahaha! Ed io non me la sento di camminare a piedi ancora-
Shinichi si mise a ridere pure quando pensò che effettivamente non guidava.
-Gia, hai ragione!Allora vieni io sono qui, ti amo Ran-
- Anch'io Shin, a dopo-
Shinichi posò quello che stava mangiando prima che arrivasse Ran e aiutò il dottore a dare una sistemata alla cucina. Quella mattina c'era un po' di confusione dato che Shinichi aveva provato a preparare la colazione bruciando tutto.
-Sta venendo Ran, vero Shinichi?-
-Si Ai, dobbiamo dirle tutta la verità-
-Allora prima che lei arrivi qui io vado a comprare una cosa-
-Non tardare!-
Ai si prese la giacca e uscì dalla porta. Non aveva molta voglia di vedere Ran, non provava una gran simpatia per lei. Shinichi e Agasa finirono di sistemare e si misero a guardare la tv. Dopo poco tempo arrivò anche Ran. Agasa si alzò e andò ad aprirle la porta. Lei entrò e vide subito Shinichi sul divano che la salutava con la mano.
-Stai guardando una partita di calcio?-
-Si, non parlate. Sto guardando una partita dei Tokyo Spirits-
Ran strinse gli occhi in una smorfia infastidita. Il dottore Agasa le si avvicinò e piano piano le disse ridendo che non sarebbe cambiato mai.
-Si, lo so...-
E si misero a ridere entrambi divertiti.
-Shhhhh!!!-
Ma subito le loro risate si interruppero richiamate da Shinichi. Conoscendo l'amore di Shinichi per il calcio si stettero zitti e si sedettero anche loro a guardare la partita fino al primo intervallo di tempo.
-Shinichi?! Possiamo parlare adesso che c'è la pausa?!-
-Emh...si, certo ma dobbiamo aspettare Ai-
Il dottore si avvicinò a loro dopo essere andato a prendere dei biscotti e del tè da bere.
-A proposito di Ai, che fine ha fatto? È uscita mezz'ora fa!-
L'assenza di Ai si percepiva dato che dietro di lei c'era sempre un'aura un po' cupa ed il primo a sentirla era il dottor Agasa. Ma Shinichi non rispose perché sentì suonare il suo cellulare.
-Ran puoi rispondere tu? Tanto è il cellulare di Conan-
Ran prese il cellulare e rispose tranquillamente.
-Pronto?-
-Dov'è Shinichi Kudo?-
Ran tappò con una mano il microfono del cellulare e disse a Shinichi che era qualcuno che cercava lui. Shinichi prese subito il cellulare in mano e rispose, sentì uscire un urlo dal cellulare. Tutti e tre i presenti in quella stanza si guardarono in faccia. Poi Shinichi riprese il telefono.
-Pronto? Chi parla?!-
-Sei Shinichi Kudo, giusto?-
Shinichi riconobbe subito quella voce velata e inquietante proveniente dal cellulare.
-Gin, come hai fatto...-
-A scoprire il tuo numero? Beh me l'ha detto Sherry sotto tortura! Ahaha!!-
-Hai rapito Ai?!?! Farabutto lasciala andare!! Ormai lei è uscita molto tempo fa dall'organizzazione! Se hai qualcosa con qualcuno quello sono io!!-
-Ti dò un'ora per venire qui al porto dopodiché non so per quanto tempo Sherry potrebbe restare ancora integra!-
E senza dare il tempo a Shinichi di controbattere, Gin, chiuse la chiamata. Shinichi scaraventò il cellulare a terra per la rabbia. Il dottore e Ran chiesero subito chi era e cosa volesse.
-Era Gin, in qualche modo è uscito di prigione e ha rapito Ai. Devo andare immediatamente da lei!!-
Ran abbracciò improvvisamente Shinichi che restò lì pietrificato.
-Shinichi ti prego non andare! Non voglio perderti di nuovo!!-
-Piccola mia, non mi hai mai perso e non succederà adesso ma non fermarmi, ti prego-
-Allora io vengo con te!-
-Ran vuoi capire che non permetterò mai che ti succeda qualcosa?!?!-
Shinichi allontanò Ran da sé e uscì con lo skate sotto il braccio per poi salirci sopra. Ran restò lì a terra piangendo con una mano allungata verso Shinichi che ormai non si vedeva più. Il professore le andò dietro e le poggiò le mani sulle spalle.
-Piccola Ran, tranquilla, Shinichi è in gamba. Sono sicuro che tornerà a casa sano e salvo con Ai-
Ma a quelle parole non ci credeva manco lo stesso dottore. Sapeva con quali persone si stava mettendo contro Shinichi e sapeva a quali pericoli stava andando incontro ed era spaventato per quel ragazzo che ormai credeva un figlio.
-L'ultima volta che Shinichi se n'è andato in questo modo, io, non lo rivisto per mesi interi. Non voglio perderlo definitivamente. Lui mi ha promesso che un giorno saremmo stati insieme felici...-
Nel frattempo Shinichi, grazie alla velocità del suo skate, era quasi arrivato al porto dove si doveva incontrare con Gin. Quando arrivò lì abbandonò lo skate in un punto qualunque e poi si guardò in giro alla ricerca di Gin. Quel posto così angusto era enorme. Lì la luce del sole non arrivava, come se si volesse nascondere dall'oscurità. Arrivò un'email a Shinichi dal cellulare di Ai con scritto che doveva entrare nel magazzino del porto. Posò il cellulare e andò nel magazzino. Quel capannone era vecchio e malconcio. Entrò cautamente per paura che l'uomo in nero fosse lì pronto a farlo fuori. Appena fu totalmente dentro vide Ai appesa a testa in giù priva di sensi e Gin accanto a lei.
-Cosa le hai fatto?!-
-Stai tranquillo è ancora viva. Non è bellissima sotto questa luce scarlatta?-
E, mentre Shinichi se la stava vedendo con Gin, Ran aveva supplicato il professore di portarla da Shinichi e lui, davanti a tutto quel dolore e a quella tristezza, non seppe dire di no. Fortunatamente non fu difficile rintracciare Shinichi dato che aveva la spilla da detective con il rintracciatore satellitare accesa. Il dottore accese un altro paio di occhiali col gps e individuò Shin. Arrivarono al porto e videro lo skate di Shinichi poco piú il là del magazzino e Ran iniziò a correre per andare da lui ma venne fermata da Agasa.
-Ran fermati!! Se entri così potresti essere scambiata per qualcuno della polizia e potresti venire uccisa-
Ran a quelle parole si fermò improvvisamente ma non per paura che venisse fatto qualcosa a lei ma perché aveva paura che a causa sua venisse fatto del male a Shinichi.
-Se vuoi, Ran, per stare più tranquilla, possiamo salire sopra il tetto da quelle scale lì e sbirciare da quella finestrella là, va bene? Ma mi devi promettere che non farai stupidaggini!-
Ran annuì con un movimento del capo e poi si avviò sopra il tetto col dottore Agasa. Shinichi era di fronte a Gin a parlare.
-Come hai fatto a scappare farabutto?!-
-Sai qualcuno di noi é rimasto fuori e mi ha aiutato ad uscire ma adesso non siamo qui per questo. Adesso detective devi salvare lei e io sono disposto ad uno scambio-
Mentre loro parlavano, Ai aprì di nuovo gli occhi e, anche se leggermente stordita dato che sicuramente era stata colpita in testa visto la ferita che aveva, vide subito Shinichi e iniziò a piangere.
-Shinichi perdonami...non volevo-
-Oh, guarda...la bella addormentata si è svegliata! Ahahah!-
Shinichi stringeva entrambi i pugni per la rabbia che stava provando.
-Tornando al mio scambio. Sono disposto a lasciare libera Sherry se tu prenderai il suo posto-
Ran quando sentì quella proposta iniziò a tremare ma non si mosse dal suo posto. Shinichi non sapeva cosa fare. Pensava alla promessa fatta a Ran quella che un giorno sarebbero stati finalmente felici e non voleva deluderla di nuovo. Ma non poteva neanche lasciar morire Ai. 
-Shinichi non farlo!! Io sapevo che sarebbe successo ma tu hai ancora tante cose da fare e tante promesse da mantenere!-
È in quel momento si sentì un rumore di vetri infrangersi.

Non basta più il ricordo, ora voglio il tuo ritornoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora