Capitolo 19

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Tutti iniziavano a perdere le speranze. Passavano le ore che lasciavano posto ai giorni e alle settimane. Da ben due settimane nessuno si muoveva dall'ospedale. Ran stava sempre vicino a Shinichi per dargli tutte le cure di cui aveva bisogno. Le era stato persino dato un lettino accanto a quello di Shinichi. Heiji faceva avanti e indietro per i corridoi dell'ospedale per portare a Ran tutto quello di cui aveva bisogno. Si facevano in quattro per quel ragazzo con lo sguardo apatico. A Heiji era stato concesso di dormire nella stanza dei dottori che facevano i turni di notte. Anche a Yukiko, che come i due ragazzi non si voleva muovere da lì, fu offerto un posto più comodo ma lei rifiutò volendo restare vicino al suo bambino. Quando le infermiere dovevano lavare Shinichi, subito Yukiko e Ran si facevano avanti per dare una mano. Lei riusciva raramente a convincere Yukiko ad andare a dormire a casa. Diceva sempre che quando Shinichi si sarebbe svegliato avrebbe trovato lei, la mamma, proprio come quando era bambino. L'antidoto che gli aveva somministrato Ai una settimana prima aveva fatto veramente effetto. Lei, proprio come aveva detto, non si era fatta vedere più in ospedale. Restava a casa col dottore Agasa a tenerlo in rigorosa dieta e ad aiutarlo a tenere in ordine la casa. Adesso che aveva trovato l'antidoto non aveva più nulla da fare il giorno. Non c'era più quel rompi palle di Shinichi a tenere la casa, o meglio, la vita in movimento. Ran stava sbadigliando dopo aver aperto gli occhi in quella giornata. Si era appena svegliata e già era vicina al suo Shin.
-Buongiorno, tesoro mio. Oggi ho un po' più da fare. Devo sistemarti bene la stanza con l'aiuto delle infermiere, poi devo lavarti da sola dato che tua madre ha bisogno di un poco di riposo. Sai Shin lei sta lavorando molto per te e non si riposa mai. Per convincerla ad andare a dormire a casa anche solo per questa notte l'abbiamo dovuta supplicare. Infine la cosa più faticosa...parlare col dottore delle tue condizioni-
Le parole del dottore erano sempre le stesse. Diceva che ancora Shin non dava segnali positivi. Sentire sempre le stesse cose era straziante per tutti ormai. Ran si allontanò da Shinichi dopo averlo accarezzato per andare a sistemare il suo letto. Nel frattempo entrò in stanza Heiji ancora un po' insonnolito.
-Buongiorno Ran, Salve Mister Arroganza. Come va la giornata?-
-Sempre la stessa Heiji, come puoi immaginare-
Heiji fece una smorfia annoiata e si affacciò dalla finestra vicino il letto di Shin.
-I ciliegi in fiore, che meraviglia! Con tutte queste meraviglie sto testa di banana pensa solo a dormire...mah!-
Ran sorrise divertita continuando a sistemare le coperte sul lettino. Anche a lei sarebbe piaciuto andare a fare una passeggiata tra i ciliegi in fiore e sentire il loro meraviglioso profumo insieme al suo Shin.
-Senti Heiji oggi hai da fare? Dovrei lavare Shinichi e sostituire le lenzuola del suo letto con delle altre pulite ma dovrei anche parlare col dottore-
-Tranquilla...lo lavo io a mini pistolino!-
Ran disse grazie a Heiji e poi uscì per andare a cercare il dottore. Essendo ancora presto lo trovò davanti una macchinetta a prendere un caffè.
-Buongiorno Dottore, scusi il disturbo a quest'ora del mattino ma le volevo chiedere novità su Shinichi-
Il dottore finì di sorseggiare il caffè e prese la sua borsa che aveva appoggiato a terra.
-Ran non ho belle notizie. Pensavamo che il coma di Shinichi fosse una cosa momentanea invece sta andando avanti ormai per le lunghe. Penso che le probabilità che si svegli siano quasi pari a zero. Daremo al ragazzo altri due giorni dopodiché staccheremo le macchine che lo tengono in vita. Mi dispiace veramente-
Il dottore diede una pacca affettuoso sulla spalla di Ran e andò via con la sua borsa. Ran tornò piano piano, quasi trascinandosi a terra, verso la stanza di Shinichi. Heiji era immerso nel pulire Shinichi mentre chiacchierava con lui. Vide entrare Ran nella stanza e lanciò le lenzuola su Shinichi.
-Ran! Shinichi è nudo, non gli ho ancora messo il pigiama, fuori!-
Però Heiji percepì dal viso di Ran che qualcosa non andava.
-Ran tutto apposto? Eri così allegra stamattina!-
Lei si lasciò cadere sul suo letto e restò lì immobile.
Heiji le si avvicinò e le si sedette accanto mettendole una mano sulla spalla.
-Ti va di dirmi cosa ti è successo Ran?-
-Shinichi...il dottore mi ha detto che fra due giorni gli staccheranno le macchine-
Heiji scattò in piedi furioso e iniziò a girovagare per la stanza facendo avanti e indietro.
-Non possono farlo! Non glielo permetterò per nessun motivo!-
Heiji si avvicinò all'amico e sbattè le mani sulle sbarre del letto talmente forte che lo fece tremare.
-Shinichi, sei un genio! Ti sei arreso così facilmente?! E Ran, la vuoi lasciare di nuovo sola?! E a me chi mi fa ancora da maestro?! Non ti permetterò di abbandonarci così facilmente, hai capito?!-
Heiji uscì dalla stanza infuriato. Ran si alzò dal letto e andò da Shinichi. Finì di sistemarlo e di vestirlo e poi restò li a guardarlo per qualche minuto.
-Cosa mi tiene legata a questa terra adesso se non tu?-
Dopo aver pronunciato quelle parole prese un pezzettino di carta e scrisse qualcosa. Poi si prese la giacca ed uscì direttamente dall'ospedale. Heiji invece stava cercando il dottore che non si trovava da nessuna parte. Andò dalle infermiere a chiedere informazioni e gli dissero di andare nel suo studio a cercarlo. Entrò come una furia senza neanche bussare e lo trovò lì a firmare e leggere scartoffie.
-Mi scusi sono modi di entrare questi?-
Heiji gli si avvicinò e lo sollevò dalla sedia dal colletto della camicia.
-Mi ascolti bene. Non mi interessa se Shinichi non si sveglia ma voi non staccherete nessuna macchina, chiaro?!-
-Heiji lascialo!-
Yusaku e Yukiko stavano andando da Shinichi. Yusaku passando davanti la porta dello studio medico notò Heiji che sbraitava contro il medico ed entrò per fermarlo. Heiji lo lasciò andare e si girò.
-Voi non avete la più pallida idea di quello che ha intenzione di fare-
Yusaku e Yukiko si scusarono col dottore e tirarono Heiji fuori di lì fino alla stanza di Shinichi.
-Non dovevate portarmi via!-
Yukiko si mise davanti Heiji e lo abbracciò.
-Ran ci ha detto tutto Heiji. Ci ha chiamati poco fa da un telefono pubblico-
Yukiko che fin'ora non aveva versato manco mezza lacrima inizió a piangere senza però abbandonare il suo sorriso. Yusaku le si avvicino e la strinse a se. Heiji li guardava senza comprendere quello che avevano intenzione di fare. Non riusciva a capire come potessero arrendersi così facilmente.
-E voi accettate quello che hanno detto? È vostro figlio, diamine!! Non potete volerlo morto!-
-Figliolo, cosa significherebbe vedere Shinichi attaccato a tutti quei tubi per il resto della sua vita? Sarebbe solo motivo di sofferenza per noi e anche per lui-
Disse Yukiko con aria triste e rassegnata. Heiji si accasciò a terra privo di forze. Iniziò a versare lacrime che gli rigavano il volto stringendo i denti in una fitta morsa. Ma subito dopo qualche minuto si asciugò le lacrime. Lui non si sarebbe mai arreso. Però c'era una cosa fin troppo strana.
-Ran è uscita fuori dall'ospedale? È troppo strano!-
Yukiko stava leggendo il bigliettino lasciato da Ran e rispose a Heiji.
-Si Heiji, non hai visto il bigliettino che ha lasciato? C'è scritto: "Ti amo Shinichi ci vediamo più tardi".
-Dove sarà andata? Non ha voluto mettere piede fuori di qui manco mezza volta e adesso è uscita senza dire nulla a nessuno lasciando solo un bigliettino?!-
I coniugi Kudo si guardarono in faccia incuriositi. Anche loro trovarono qualcosa che puzzava in quella storia. Perchè Ran era uscita di lì senza avvertire nessuno?

Non basta più il ricordo, ora voglio il tuo ritornoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora