Pov- Thomas
Piove. Dannazione, piove anche.
Non solo mi sono dovuto sorbire Teresa e i miei per tutta la sera, ma nemmeno posso andarmene dal mio ragazzo in condizioni normali.
Ma in quel momento, non ci faccio molto caso. Afferro la maniglia della porta ed esco di casa.
Casa sua è poco distante da qui, ma la pioggia non mi risparmia per niente (le mie scarpe sembrano barche che hanno una falla e accumulano acqua su acqua).
Sono così arrabbiato, frustrato. Ho bisogno di lui. Ne ho un bisogno disperato.
Non so come farò a dire tutto questo a Teresa, ma in qualche modo dovrò fare.
Non me ne starò nascosto in eterno.
Prima o poi, tutti sapranno la verità.
Perfino lei, che ancora crede che io la ami.
Non mi sono nemmeno accorto, immerso da questi pensieri, di essere arrivato di fronte alla porta di casa sua. Ormai mi viene quasi automatico il tragitto.
So che i suoi non sono a casa, ma fuori ad una festa di colleghi di lavoro.
Ci siamo solo io e lui.
E la cosa un po' mi spaventa ... ma non tanto quanto il dover affrontare mio padre. Suono il campanello.
Neanche due secondi, e la porta si spalanca, facendomi scoprire Newt in pigiama di pile, con due grandi pantofole calde ai piedi. Comincio a sentire freddo.
"Tommy, come mai sei così zuppo?"
Le lacrime della frustrazione sono così tante che non riesco più a trattenerle.
Mi butto su di lui e lo abbraccio, piangendogli sul pigiama.
"Avevo bisogno di te!" gli sussurro all'orecchio.
Lui mi fa scansare il viso dalla sua spalla e i miei occhi incontrano i suoi. Adoro i suoi occhi.
Mi asciuga una lacrima che mi è caduta e poi mi accarezza la guancia.
"Cosa è successo?" mi domanda, preoccupato.
"Dobbiamo parlare!"
"Che è successo?" mi domanda di nuovo Newt, dopo minuti di silenzio.
Sono appoggiato con la testa sulle sue gambe, e lui intanto mi accarezza i capelli.
Mi ha prestato uno dei suoi pigiami e mi ha chiesto se avevo voglia di dormire lì.
Ho accettato.
"Niente ... Teresa ha dato di matto, come al solito!"gli rispondo, chiudendo gli occhi.
"Non sei un po' troppo duro con lei?"
"Cosa? Io? Ma se è lei che fa il bello e il cattivo tempo!" riapro gli occhi.
Lui si avvicina con le labbra e mi bacia la fronte.
"Guarda che è lei che comunque ci rimette!" dice lui, ricominciando ad accarezzarmi i capelli.
"No, Newtie! Sono io che ci sto rimettendo! Con il fatto che non posso dirle di noi due, mi sento oppresso. Non ce la faccio più a starmene zitto."
"Ma dall'altra parte, hai anche paura di parlare! Vero?"
Ci rifletto su.
La paura c'è, e tanta, anche.
STAI LEGGENDO
On Thomas' tracks ||Newtmas AU||
FanficThomas Edison, è un normalissimo ragazzo di diciott'anni. Nessun problema, voti alti, tre migliori amici, una fidanzata, genitori con un lavoro stabile, tutto sembra andare alla perfezione. E invece non è così. Il 26 giugno, giorno della consegna de...