Capitolo 15 - Boobear.

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Harry's pov.
Erano passati quattro giorni dal quel ti amo che io continuai a ripetergli perché ovviamente,dopo che Louis arrivava dal lavoro e si rifugiava in Hotel io ero pronto ad andare da lui,non importa a quale ora,io ci sarei sempre stato da ora.
Stavo anche cercando quanche lavoro a Londra,e che ci crediate o no trovai lavoro ad una rivista molto famosa,il The Sun,la rivista più popolare di sempre.
Louis ne fu orgoglioso,e diciamo che ne sono orgoglioso anche io. Avevo studiato per qualcosa,e finalmente dopo anni avevo realizzato uno dei miei piú grandi sogni. Ma il primo in assoluto era trovare l'amore della mia vita. Mi feci questa promessa a sedici anni,alla mia tenera età. Sono passati molti anni ma non mi pento di aver aspettato Louis. Il mio mondo,il mio tutto.
Ultimo giorno di lavoro qua,per me. Jennifer continuava a piangere mentre dava ordine di sistemare gli ultimi scaffali. Passó l'ultima mezz'ora ad abbracciarmi dicendomi di stare attento e che se Louis avrebbe fatto qualcosa lei ci sarebbe sempre stata.
"Mi raccomando Haz,qualsiasi cosa..chiamami,non esitare."
"Grazie Jennifer. Ti voglio bene."
"Harry cosí per me sarà piú difficile lasciarti andare! Ma ti voglio bene anche io,fannullone."
"Ci vediamo presto,ok?"
"Fai buon viaggio,e che Louis ti tratti bene."

Andai felicemente all'Hotel di Louis e chiesi come abitudine di farmi entrare,ovviamente mi fecero entrare,sorridendo. Presi l'ascensore e schiacciai il numero "tre" per poi aspettare che l'ascensore si riaprisse di nuovo. Arrivato al terzo piano l'ascensore si aprí,ed io mi avvicinai alla stanza 65,dove alloggiava Louis.
Bussai alla porta e sentí qualcuno inciampare e imprecare,mentre io ridevo.
"Ciao Haz."
"Ciao anche a te Boobear" Risi io,facendomi spazio per la suite,mentre Louis mi guardava.
"Boobear?"
"Mi piace!"
"É orribile,Haz.'
"Ma tu mi ricordi tanto un orsacchiotto tenero."
"Ah Styles,tu proprio non mi conosci. Io tenero?" (a/s quanto bipolarismo LouLou! la smetto..)
"Sei tenero come é tenera una madre con il proprio figlio,uhm,proprio cosí!"
"Sai cosa é tenero Styles?"
"Cosa?"
"Succhiarlo al proprio ragazzo."
Lo guardai disgustato allontanandomi da lui.
"La tua tenerezza é andata a farsi fottere! Forse é meglio..crazy mofos! ecco si,ti rispecchia al massimo."
"Cosi offendi il tuo Boobear.." Si avvicinó a me,sentivo il suo fiato sul mio collo caldo,i miei battiti cardiaci aumentavano,mentre Louis spingeva il suo corpo contro il mio. La sua lingua andó a tracciare un pezzo di pelle esposta dalla camicia,vicino alle rondini che avevo tatuato. Mentre sentivo stringere e succhiare,gemetti mentre lui continuava con un ghigno il suo lavoro.
Poco dopo si staccó,apparentemente soddisfatto,e i nostri sguardi si rincontrarono.
"Ora sanno di chi sei,Styles."
"Louis William Tomlinson,non so se picchiarti,o arrossire per quello che hai dettto."
"É visibile l'arrossamente,Styles."
"Fanculo,tu e i tuoi sbalzi d'umore." E dopo questa frase,io,Harry Styles ero fottutamente fottuto. La mia faccia andava a fuoco e Louis mi stava fissando mentre teneva ancora il suo corpo legato al mio. Ma poí capii e si stacco ridacchiando.
"Scusami Harriet."
"E questo cos'é!"
"Una vendetta."

Eravamo ormai in aereoporto mentre si svolgevano i soliti passaggi,e mentre tenevo la mano di Louis una bambina ci guardava e sorrideva,mentre la madre invece sembrava contrariata,e quindi fece girare la bambina verso il lato opposto. Ma la bambina non si arrese,e scappó dalle grinfie della madre,correndo verso di noi.
"Scusa signore!Voglio farti una domanda!"
Le sorrisi e mi abbassai verso di lei,mentre Louis si giró incuriosito.
"Dimmi piccola."
"Lo ami?"
"Lui?"
"Si,Lui!"
"Si,piccola. Lo amo tanto."
"Sono felice! Fai bene ad amarlo é proprio bello!" Sorrisi per l'innocenza della bambina,mentre la madre si avvicinava a noi.
"Darcy,muoviti vieni!"
Solo in quel momento la bambina si avvicinó al mio orecchio.
"Non fartelo scappare."
Le feci l'occhiolino mentre la mamma la trascinava via da noi.
"Cosa ti ha detto? Domandó Louis.
"Uhm,nulla."
Alzó le spalle,stringendomi ancora di piú la mano.

Oramai eravamo arrivati e devo dire che la casa di Louis era rimasta la stessa tranne per il divano bianco,ad angolo e le pareti bianche. Prima erano di un rosso acceso. Ora la casa aveva un arredamento piú moderno. Mobili neri,con una grande libreria che occupava tutto un muro,curioso andai a guardare,ma erano libri che mai in vita mia avrei letto.
"Sono tutti tuoi?"
"Certo che si,piccolo."
"E leggi questa roba?"
"Mi piacciono tanto le cose misteriose,e che cosa non é piú misterioso della mente umana?"
"Allora perché non hai studiato psicologia o cose cosi?"
"Perchè adoro fare i conti,e non mi dispiace essere un contabile. Anzi,sono felice anche del posto che mi hanno dato."
"Basta che sei felice,Lou."
"Sono sempre felice,ora." E capí subito a cosa era riferito ed io arrossí.
"Vuoi vedere la stanza?"
"Non vedo l'ora."
Mi riprese la mano,mentre mi portava al piano di sopra con un lungo corridoi,e alla fine di esso c'era la stanza di Louis. Era decisamente cambiata. Pareti bianche e pavimento in parquette nero,con una televisione a schermo piatto attaccato al muro di fronte al letto,la cabina armadio,sempre la stessa,solo che ora la porta di essa era nera. Guardai Louis che anche lui osservava la stanza ammirato. "È davvero bella camera tua Louis!"
"Ora é anche camera tua,amore."

(a/s okay,ed eccoci qui ad un nuovo stupidissimo capitolo! /amo Leonardo De Carli./ Vi lovvo tutti.
All the love as always.
-Iole.♡)

If I could fly.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora