Capitolo 5

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JUSTIN'S POV

"La sentii chiamarmi dal piano di sopra, mi alzai dal divano e entrai in camera nostra.
La trovai lì, in piedi in mezzo alla stanza, nuda.
-Piccola che fai?- non riuscii a staccare i miei occhi dal suo corpo.
Era così sexy...così perfetta.

-Fai l'amore come me- sussurrò, guardandomi con occhi provocanti.

-Cosa?- stentai a dire, strozzandomi con la saliva.

-Facciamolo Justin, adesso, non resisto più-piagnucolò mordendosi le labbra carnose, abbassando lentamente una spallina del reggiseno.

A grandi falcate mi diressi verso di lei, ci cominciammo a baciare, ci buttammo sul letto...

-Justin dai è ora di cena- mi disse lei, improvvisamente aveva tutti i vestiti addosso.

Corrugai la fronte.
Che stava succedendo?"

-Justin su, svegliati!-

Mi alzai di scatto con il busto.
Era un sogno, tutto un fottutissimo sogno.
Fissai con occhi strabuzzati la ragazza seduta accanto a me sul letto.
Dio mio, l'avevo sognata nuda...eppure era così reale...

-Ariana...- sussurrai il suo nome, ancora incerto se stessi ancora sognando o no.

Solo in quel momento, facendo scorrere sul suo corpo i miei occhi pieni di lussuria, mi accorsi di quanto fosse bella; il fisico che sembrava fosse stato dipinto a mano da un artista, la cascata di capelli mori che arrivava ad accarezzargli i fianchi, la frangetta che le dava un aspetto da bambina, gli occhi di un nero così intenso che sembravano calamite, le labbra carnose e il sorriso mozzafiato.

-Dimmi- mi sorrise.

Scossi la testa, facendole capire che non aveva più importanza, e cercando di riprendermi non solo dal sogno ma anche dai pensieri che mi stavano svolazzando in testa.
Mi passai una mano sul viso con frustrazione.

-Tu intanto vai, ti raggiungo tra poco- cercai di sforzarmi a sorriderle, guardandola fissa negli occhi.

Lei si alzò e andò in cucina senza aggiungere altro.
Io buttai la testa sul cuscino, chiusi gli occhi e sospirai profondamente. Quella ragazza stava entrando dentro alla mia testa, e non era affatto una cosa che succedeva a Justin Bieber.
Non avevo bisogno di un possibile punto debole, non con quello che facevo nella vita.
L'avrei messa in pericolo e sarei stato la rovina di me stesso.

Eppure, nonostante ciò, la volevo, la volevo fare mia, più non potevo averla, più mi sembrava sbagliato, e più la voglia e il desiderio crescevano dentro di me, facendomi quasi scoppiare.
E la parte peggiore era che non sapevo spiegarmi il perché di tutta quella merda.

Grugnii nervosamente alzandomi dal letto e uscendo dalla stanza, immettendomi nel corridoio.
Scesi le scale e andai in cucina.
Lei stava preparando la tavola mentre canticchiava canzoni a caso; era bella, non lo si poteva negare, si era legata i capelli in una coda alta e, per cucinare, si era macchiata la maglia...aveva un'aria così concentrata.
Mi poggiai allo stipite della porta, incrociai le braccia al petto e la cominciai a guardare con un sorriso idiota stampato in faccia, volendomi schiaffeggiare da solo per quanto mi sembrasse ridicolo il mio comportamento.

Quando si accorse della mia presenza quasi non fece cadere un piatto in terra.
Ridacchiai alla sua reazione, facendole l'occhiolino.

-J-Justin...- sorrise imbarazzata, poggiando il piatto, e sentii i suoi occhi scannerizzare tutto il mio petto nudo.

-Ti piace quello che vedi?- sbeffeggiai stampandomi un sorrisetto furbo in viso.

My brother's bestfriend //Justin Bieber//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora