ARIANA'S POV
<Hai sentito l'ultima notizia? Una ragazza nuova viene qui a scuola oggi, dicono che sia davvero figa...> sentii dire da due ragazzi del quarto anno che avevano gli armadietti nel mio stesso corridoio.
Non era la prima volta che sentivo quella notizia, durante la settimana tutta la scuola aveva parlato molto di questa presupposta ragazza, tutti la descrivevano come una ragazza perfetta, e tutto questo aveva solo aumentato la mia curiosità; era Lunedì, ancora non era suonata la campanella e tutti dicevano che lei sarebbe arrivata prima dell'inizio delle lezioni.
<Eccola, è lei!> esclamò una ragazza dall'altra parte del corridoio mentre indicava un punto remoto dietro di me.
Mi girai verso la direzione indicata e vidi quella che sembrava una modella più che una normale studentessa.
Una ragazza alta, magra, dal fisico perfetto camminava spavaldamente sui suoi tacchi, scuotendo i capelli biondi e agitando i fianchi.
Si avvicinò a me sorridendo e mi porse la mano.<Ciao, io sono Cassie> esclamò.
<Uhm...Ariana, piacere> dissi stringendole la mano.
<Sai, eri l'unica che non mi guardava in modo strano e allora ho deciso di provare a conoscere te> ridacchiò.
Aveva una risata carina, e i suoi occhi color ghiaccio la facevano sembrare un angelo.
Ridacchiai anche io, magari era arrivato il momento di farmi un'amica.
<Ehi Ari, ciao...tu sei?> sentii Justin arrivare di colpo alle mie spalle.
Inarcai le sopracciglia, non mi aveva mai chiamata "Ari", e di sicuro, quella mattina, non era venuto per salutare me.
Un senso di gelosia mi scosse dalla testa ai piedi, e mentre li guardavo fare amicizia e sorridersi a vicenda mi sentivo sempre di più il terzo incomodo.
Chiusi lentamente lo sportello del mio armadietto e me ne andai silenziosamente.<Ehi Ari! Aspetta!> sentii la bionda corrermi dietro.
<Ehi...Cassie> mi fermai sui miei passi e aspettai che mi raggiungesse.
<Allora...> mi sorrise.
<...che materia hai alla prima ora?> mi chiese poi.<Uh...storia> dissi.
<Fantastico! Anche io e Justin abbiamo storia!> mi sorrise amichevolmente, e solo in quel momento notai Justin camminare al suo fianco.
<Oh...si, meraviglioso> annuii io, il mio sarcasmo era davvero evidente, ma entrambi erano troppo impegnati a scambiarsi occhiate dolci e a ridacchiare tra di loro per accorgersene.
Sbattei le palpebre velocemente e cercai di non crollare.
"Ti sta portando via il ragazzo e tu pensi solo a piangere?" mi disse il mio subconscio.
"Non è il mio ragazzo...e non sto piangendo..." pensai.
Strinsi i libri al mio petto e camminai velocemente verso la classe di storia, cercando di non fare caso alle risate di Justin e Cassie.
***
Sei ore di lezioni dopo, fui finalmente libera di andarmene dalla scuola e di tornare a casa.
Presi velocemente le mie cose dall'armadietto e uscii dal portone della scuola.
Justin aveva promesso di portarmi a casa sua per finire di traslocare, dovevo solo aspettarlo nel parcheggio della scuola.
Non potei finire di camminare fuori dal cortile della scuola che qualcuno mi chiamò alle spalle.<Ehi Grande> mi girai, trovandomi James davanti.
<James, dimmi> sorrisi leggermente.
<Se stai cercando Bieber mi dispiace piccolina, ma è andato via in macchina con la ragazza nuova venti minuti fa> mi sorrise comprensivo.
<Oh...> fu tutto quello che riuscii a dire prima di abbassare lo sguardo sui miei piedi.
Una lacrima scivolò lungo il mio viso e cadde a terra; non avevo più forze per consolarmi da sola.
Strinsi la spallina del mio zaino e cercai di non farmi vedere ma fu inutile, poiché James mi alzò il mento con due dita e mi guardò preoccupato.<So quanto tu tenga a Bieber, ma credimi quando ti dico che non se lo merita...dovresti dare tutto l'amore che hai a qualcuno che saprebbe davvero come conservarlo> mi asciugò la lacrima con il pollice e mi sorrise.
<Grazie James...> sussurrai con un leggero sorriso.
<Hai bisogno di un passaggio?> mi chiese.
<oh non ti preoccupare, troverò un modo per arrivare fino a casa, posso andare anche e piedi> sorrisi gentilmente, ringraziandolo.
<Ah non dire cazzate, una bella ragazza non può girare sola per le strade> mi spinse scherzosamente verso la sua macchina, e io sorridendo salii sul posto del passeggero.
***
Alzai leggermente lo sguardo dal libro di letteratura e controllai l'orario sul telefono: 07:48 pm.
Vidi un messaggio da un numero sconosciuto.
Aprii il messaggio:- Oggi ci siamo divertiti da pazzi!
Ps. Non ti spaventare, sono Cassie, ho preso il tuo numero dal cellulare di Jus. xoxo -Rilessi quelle poche righe così tante volte che ne persi il conto, non ci potevo credere.
"O forse non ci vuoi credere?" Mi riprese il mio subconscio.
<Dannato subconscio, dannata la mia mente, dannata la mia vita, dannata Cassie, dannato BIEBER!> urlai gettando il libro in fondo al letto, e scivolai sul pavimento mentre le solite goccioline salate cominciarono a dipingermi il viso.
"Perchè proprio ora? Perchè proprio quando credevo che saremmo potuti finalmente stare insieme? Perchè proprio ora che pensavo di piacergli?!" Mi chiesi dentro di me.
Queste domande che mi ero posta durante il mio soliloquio mentale mi stavano pugnalando il cuore, mentre gli urlavano che avrebbe dovuto lasciar stare, che non si sarebbe dovuto affezionare a Justin, che non avrebbe dovuto lasciare che il biondo lo toccasse, che avrebbe dovuto lasciar scegliere alla mente, che non avrebbe dovuto mettersi così allo scoperto...
<Ari tutto bene? Ho sentito delle urla...> sentii mio fratello fuori dalla porta.
<S-si, tutto bene, t-tranquillo...> singhiozzai leggermente nonostante i miei tentativi inutili di calmarmi.
Sentii la porta aprirsi e richiudersi impercettibilmente.
<Smettila di mentirmi sempre> disse sedendosi sul pavimento accanto a me.
<Cos'è successo?> chiese poi.
<Lascia perdere, cose stupide> dissi scrollando la testa mentre mi alzavo dal parquet.
Camminai verso l'enorme specchio attaccato ad una delle pareti e mi avvicinai per poter vedere che aspetto avevo.
"Orribile" la mia coscienza mi disse.
Mi stropicciai gli occhi con il dorso delle mani, ma era tutto inutile, era palesemente chiaro che avevo pianto, e di sicuro il mio aspetto non sarebbe migliorato.<Non lo fare> lo sentii dire dall'altra parte della stanza.
<...fare cosa?> mormorai io guardandolo attraverso lo specchio, mentre lui fissava il muro.
<Non chiuderti in te stessa, non allontanarti da me e non cercare di allontanarmi...> girò la testa verso di me, ricambiando il mio sguardo attraverso lo specchio.
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My brother's bestfriend //Justin Bieber//
FanficI CAPITOLI SONO IN FASE DI REVISIONE-STORIA SOSPESA La dolce diciottenne, Ariana, è intrappolata nella sua terribile vita. I genitori completamente assenti. I compagni di scuola che la prendono in giro. Il fratello che non la difende. Il bullo che l...