ARIANA'S POV
Ero più che confusa dalla conversazione avuta con Ryan, mi aveva lasciata piena di domande senza risposte e quel poco che mi aveva detto non aveva fatto altro che suscitare milioni di reazioni diverse in me, lasciandomi in totale caos.
Erano davvero in una situazione così pericolosa? Come avevo fatto a non accorgermene?
Milioni di domande mi ronzavano per la testa ma nemmeno una sembrava in grado di uscire dalle mie labbra, proprio perché in quel momento non riuscivo a fare nulla, niente sembrava fattibile.-Ari, la cena è pronta- sentii la voce calda di Justin provenire dall'altra parte della porta della mia stanza.
Avevo passato tutto il giorno chiusa lì dentro, cercando il coraggio di fare quelle domande, ma rendendomi conto di non averne nemmeno per toccare la maniglia della porta e uscire.
Respirai profondamente scendendo dal letto con quella poca calma che mi era rimasta, sentendo dolori lancinanti partire da ogni centimetro del mio corpo.
Arrivai lentamente alla porta e strinsi la maniglia con la forza ormai inesistente che avevo, per poi girarla e aprire davanti a me la visuale del corridoio.
Camminai con talmente tanta delicatezza che i miei passi non si sentivano, non riuscivo a sentirli neppure io, tant'è che spaventai Justin quando arrivai in cucina sorprendendolo ad assaggiare la cena.-Ti ho cucinato uno dei tuoi piatti preferiti- mi sorrise calorosamente.
Sorrisi leggermente anch'io, costringendomi a capire che era sempre il solito Justin, anche se era un criminale a sangue freddo.
Mi sedetti in uno dei sgabelli dell'isola cominciando a giocherellare con la forchetta con il riso che mi aveva preparato.
Si sedette davanti a me e dopo un po' di tempo in cui non avevo ancora iniziato a mangiare, spostò tutta la sua attenzione su di me fissandomi.-Non ti piace? O non hai fa-
-Sei un criminale?- lo interruppi inchiodando gli occhi con i suoi, senza dargli via di scampo.Per poco non strozzò con il riso, guardandomi con gli occhi spalancati e il volto impallidito.
Velocemente la sua carnagione tornò normale e sul suo volto si dipinse un'espressione indecifrabile.
Passando da uno stato di shock in risposta alla mia domanda, ad una perfetta faccia da poker con la quale riusciva a nascondere perfettamente quello che davvero provava o pensava.-Chi te l'ha detto?- chiese con tono duro.
-Ryan- sentenziai cercando di usare anch'io un tono risoluto, senza staccare i miei occhi dai suoi.
-Cosa ti ha detto di preciso?- chiese poi.
-Quello che ha detto è poco e niente, la cosa importante che ha detto è che sei tu il capo e devo chiedere spiegazioni a te- dissi facendo spallucce.
Rimase ammutolito, quasi non sapendo come gestire la situazione, ma senza mai lasciar trapelare nulla.
-Dimmi perché hanno preso me...se erano arrabbiati con te...- sussurrai, mentre la voce mi si spezzava in gola e le parole diventavano pesanti -...cosa c'entro io?- chiesi con occhi lucidi.
-Non so cosa dirti Ari...- mormorò staccando i suoi occhi dai miei, senza nemmeno guardarmi, con la mascella contratta e i muscoli tesi più delle corde di un violino.
-Devi dirmi qualcosa, non puoi semplicemente stare in silenzio e fare finta che tutto questo non sia mai successo, o che non sia colpa tua!- urlai sbattendo sia la mano che la forchetta sulla superficie dell'isola, fiumi di lacrime scorrevano sulle mie guance -Trova il coraggio di dirmi cosa diavolo state facendo e soprattutto perché diamine sono stata coinvolta nella vostra merda!- continuai ad urlargli contro, puntandogli il dito mentre sentivo il mio corpo urlare pietà date le poche forze che avevo.
Alzò finalmente lo sguardo dal suo piatto, incrociandolo nuovamente con il mio; vidi riflettersi nei suoi occhi così tante emozioni diverse in un solo istante, che non ne riuscii a distinguere nemmeno una, sembrò un bagliore, un luccichio che li attraversò in pochi istanti per poi farli diventare di un nero scuro come la pece.
Sospirò passandosi le mani tra i capelli, tirandone leggermente le punte dalla frustrazione.
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My brother's bestfriend //Justin Bieber//
FanficI CAPITOLI SONO IN FASE DI REVISIONE-STORIA SOSPESA La dolce diciottenne, Ariana, è intrappolata nella sua terribile vita. I genitori completamente assenti. I compagni di scuola che la prendono in giro. Il fratello che non la difende. Il bullo che l...