JUSTIN'S POV
Io e Cassie rientrammo nel mio appartamento; io subito mi sentii in colpa per Ariana, mi ricordai troppo tardi di averle lasciato scritto su un foglietto che saremmo tornati per l'ora di cena, e invece erano le 10.27 pm.
Lasciai che Cassie si sedesse sul divano per togliersi i tacchi e mi guardai intorno, c'era qualcosa di strano, me lo sentivo.<Ariana?> la chiamai.
Aspettai qualche secondo ma non si voleva degnare di rispondermi.
La richiamai, urlando il suo nome, ma di nuovo non ricevetti alcuna risposta.<Lascia stare, magari è solo uscita oppure ha le cuffie e non ti sente> mi disse Cassie camminando verso di me con un sorriso provocante.
<No, c'è qualcosa che non va> dissi duro.
Salii i pochi scalini per il piano superiore e a passi veloci raggiunsi la sua stanza; lei non c'era, il letto era ancora tutto sfatto e la luce della stanza accesa.
Guardai in ogni stanza del piano superiore, ogni centimetro, mentre Cassie continuava a seguirmi cercando di convincermi si stare tranquillo, ma non mi sarei fermato finché non avessi trovato almeno una sua minima traccia.
Scesi velocemente gli scalini per dirigermi in cucina, magari se era uscita mi aveva lasciato un biglietto; arrivai davanti all'isola in cucina, il biglietto che le avevo lasciato era stato gettato in terra e al suo posto era stato lasciato un altro biglietto, in un secondo mi rincuorai arrivando alla conclusione che era uscita, ma quello dopo mi si bloccò il respiro e quasi mi strozzai con la mia stessa saliva.
Lessi le parole che mi distrussero per almeno 5 volte: "ti prego fai sapere ad Austin, Chaz, e ai miei genitori che gli ho sempre voluto bene, sempre. Addio Jus. xoxo Ariana".
Non riuscivo più a sentire niente, non riuscivo più a collegare niente, non riuscivo a capire, ero un pezzo di legno immobile davanti a quel pezzo di carta verde poggiata sul piano di marmo.
Cassie mi scuoteva il braccio continuando a chiedermi cosa fosse successo e perchè Ariana avesse lasciato un biglietto del genere.
Tolsi bruscamente il braccio destro dalla presa di Cassie, afferrai il mio iPhone dalla tasca dei jeans e composi velocemente il numero di Ariana; aspettai una qualsiasi risposta finché non sentii la sua canzone preferita risuonare dal divano in salotto, lentamente mi avvicinai trovando il suo iPhone plus squillare, vidi sullo schermo illuminato una foto nostra mentre io le mordevo una guancia e lei rideva, con sopra il nome del contatto con scritto Jus con un cuore accanto.
Mi si inumidirono gli occhi, attaccai la chiamata e chiamai Chaz.
Rispose al terzo squillo.<Justin cosa c'è?> chiese innervosito.
<Chaz...c'è qualcosa che non va, qualcosa di grave cazzo! Fottutamente grave!> mi passai una mano tra i capelli tirandoli poi dalle radici.
<Di che stai parlando? Non ti hanno pagato il pacco di droga? Te l'hanno rubato?> chiese confuso.
<No Chaz, porca puttana! Hanno pagato la dannata cocaina...è Ariana...lei è...cazzo prendi Austin e venite qui, muovete il culo!> sbottai attaccando il telefono.
<Justin? S-sei uno spacciatore?> mi chiese piano la bionda al mio fianco.
<Cosa?! No, no no...non stavo dicendo sul serio prima, Chaz mi prende sempre per il culo, tranquilla> le sorrisi leggermente cercando di essere credibile.
<Oh okay, mi ero spaventata> mi regalò un sorriso enorme avvicinandosi alle mie labbra.
Una strana sensazione si fece spazio nel mio stomaco, dopo aver visto quella foto sul telefono di Ariana mi sentivo così tanto confuso, volevo davvero stare con Cassie?
Mi girai verso la parte opposta, schivando il suo bacio e evitando di guardarla le rivolsi la schiena. La sentii muoversi dietro di me e poco dopo la trovai davanti a me.
<Justin che succede?> mi guardò con occhi confusi.
<Cassie...io non...> cercai di trovare una qualsiasi scusa, ma non ne avevo, tutto quello a cui riuscivo a pensare era Ariana.
<No, capisco, sei in pensiero per Ariana...> disse rimettendosi i tacchi.
Prese tutte le sue cose e si avvicinò alla porta.
<È meglio che tu ti prenda un po' di tempo per pensare, mi spiace per Ariana> disse prima di rivolgermi un piccolo sorriso e chiudersi la porta dietro di se.
Avevo lasciato che una donna perfetta mi scappasse dalle mani per cosa? Per una ragazzina scomparsa?
"La tua ragazzina scomparsa" mi riprese il mio subconscio.
La rivolevo tra le mie braccia, volevo che fosse al sicuro, tra le mura del mio appartamento fin troppo lussuoso, con me; e il mio subconscio aveva ragione, doveva essere mia, per sempre.
Mi appoggiai al retro del divano, cercando di pensare a tutto quello che poteva esserle successo, cercai di raggruppare tutte le diverse possibilità.
Venni risvegliato dai miei pensieri a causa del continuo sbattere delle nocche di Austin sulla porta del mio appartamento.
Corsi verso la porta e la spalancai, lasciando entrare i due ragazzi confusi e nervosi che mi fissavano come se mi volessero strangolare.
Richiusi la porta e camminai verso il salone.<Sedetevi, non sarà facile risolvere questo casino> gli indicai il divano, e così fecero.
<Cosa è successo a mia sorella? Dov'è adesso?> chiese Austin impaziente fissandomi torvo.
<Aus...io non lo so, sono tornato a casa e cazzo lei non...lei non è qui porca puttana!> esclamai innervosendomi al solo pensiero che qualcuno la potesse aver presa.
<Cosa?!> urlarono insieme.
<Di che cazzo stai parlando?!> disse Chaz proprio mentre Austin urlò il suo: "Justin dimmi che stai scherzando".
Andai velocemente in cucina, afferrai il biglietto che aveva lasciato Ariana e ritornai velocemente nel salone sbattendoglielo sul tavolino da caffè.
Mi sedetti sul pavimento, dall'altra parte del tavolino, con le gambe piegate, i talloni piantati sul parquet e i gomiti poggiati sulle ginocchia (sembrava stessi per partorire un fottuto bambino, ma non mi interessava).<Le avevo lasciato un dannato biglietto dicendole che sarei tornato per cena insieme a Cassie, ma non ho mantenuto la dannata parola, siamo tornati cinque minuti fa e lei ha lasciato questo biglietto...ha lasciato il telefono qui, non si è portata via niente e il suo letto è ancora sfatto> spiegai passandomi una mano tra i capelli e fissandoli senza saper trovare una soluzione.
<Qualcuno l'ha rapita> grugnì Chaz.
<Chiama Ryan, digli di entrare nel sistema operativo di tutte le telecamere da qui ad un raggio di un chilometro, digli di inserire la faccia di Ariana nel database insieme a tutte quelle dei nostri nemici e cercare una qualsiasi corrispondenza nelle registrazioni che vanno da stamattina prima che io lasciassi casa fino a quando siete arrivati voi> dissi ad Austin.
<Io e te rintracciamo tutti gli edifici di ritrovo di tutte le gang che sono contro di noi per qualsiasi motivo e restringiamo il campo facendo una lista di chi potrebbe voler rapire la mia fottuta ragazza> indicai Chaz afferrando il mio computer.
L'avrei ritrovata, anche a costo di morire.
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My brother's bestfriend //Justin Bieber//
FanfictionI CAPITOLI SONO IN FASE DI REVISIONE-STORIA SOSPESA La dolce diciottenne, Ariana, è intrappolata nella sua terribile vita. I genitori completamente assenti. I compagni di scuola che la prendono in giro. Il fratello che non la difende. Il bullo che l...