five

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Isaac

era passato molto tempo dall'ultima volta che le avevo rivolto la parola,il fatto è che non avevo idea di cosa dirle. Quel primo giorno che ci siamo rivisti, mi era sembrata tanto... non lo so... dolce, solare, la bambina di 5 anni che correva nel mio prato per inseguire gli scoiattoli.... ora invece... è così fredda e distante, sembra che voglia tenere tutti lontano e io non ho idea di come infrangere quel muro. Mi è mancata tantissimo in questi anni e ora che è qui, non posso averla. Non so cos'è successo a New York che l'ha fatta cambiare tanto... ma non voglio rinunciare a lei. è a questo che penso steso sul letto nella camera che condividevo con Scott. Prima stavo nella camera degli ospiti, ma da quando suo padre era tornato in città, dividevamo la camera per poterla lasciare a lui, credo che stesse tentando di riconquistare Melissa, ma non credo ci sarebbe riuscito, l'aveva ferita e per quanto quella donna fosse buona non credo l'avrebbe mai perdonato, o forse la pensavo così perchè semplicemente a me quell'uomo non piaceva per niente.  Guardavo il soffitto tentando di capire come comportarmi quando mi arrivò un messaggio al cellulare era di Stiles 

"tra 10 minuti a casa di Derek. riunione del branco. St."

alzai gli occhi al cielo, da quando lui e Derek stavano insieme,-dimostrando che avevo ragione- si era fissato che bisognava rendere più unito il branco.

Non avevo voglia di andare, non avevo voglia di vedere Derek, so perfettamente che cacciandomi di casa cercava solo di proteggermi... ma quel bicchiere che mi veniva contro, i cocci rotti, il rumore del vetro che si rompeva al suolo... non lo so, mi aveva fatto tornare alla mente troppi ricordi, troppo dolore, e per quanto io voglia bene al mio ex Alpha a volte, non riuscivo a guardarlo in faccia. il mio cellullare vibrò di nuovo

"Alza il culo e vieni, o non mi importa se sei un lupo mannaro, vengo lì e ti faccio a pezzi *-* St"

sospirai, per poi alzarmi dal letto, sapevo che se non mi fossi presentato si sarebbe precipitato in questa stanza come una furia con la sua mazza da baseball, (si perchè c'è chi combatte mostri con artigli e zanne, e poi c'è Stiles che lo faceva con a mazza da Baesball).

***

Peter, era lui il protagonista di quella riunione, non si faceva vedere da più di 2 settimane, ne una traccia, un biglietto, anche il suo odore era sparito. non sapevo esattamente che effetto mi facesse questo, ho vissuto per un po con lui e Derek eppure era sempre schivo, un fantasma, e quando parlava lo faceva in modo sarcastico, molto intelligente, una specie di Stiles, ma con una vena sadica negli occhi che metteva i brividi.  Non so esattamente perchè Derek fosse preoccupato, non era la prima volta che Peter spariva, ma il suo corpo era rigido ed emanava tensione da tutti i pori, faceva quasi preoccupare anche me. 

<<okay ragazzi ho craccato il suo computer, ma non ho ancora trovato nulla, dovremo dividerci i compiti e trovarlo>> disse Stiles.

già, esattamente come avremmo dovuto trovare Erika e Boyd, ma sembrava che fossi l'unico a ricordarsi di loro.... <<avresti craccato un computer?>> Jackson lo guardava con un sopracciglio alzato, la sua solita espressione di strafottenza e superiorità impressa nel volto <<perchè? non credi ne sarei in grado?>> gli sguardi che gli lanciammo tutti gli fecero capire che no, non ne sarebbe stato capace. <<okay, okay... l'ho chiesto ad Alyssa...>> il solo pronunciare il suo nome mi fece scattare in piedi, lei non doveva essere coinvolta, incominciai ad arrabbiarmi, non doveva entrare in questo mondo, lei non c'entrava, il respiro mi divenne improvvisamente affannoso, non poteva essere messa in pericolo, gli occhi mi diventarono gialli. Mi sentii strattonare, delle braccia mi tenevano fermo contro il muro <<cosa hai fatto?!?>> urlai, gli artigli ormai in bella mostra, Stiles aveva in volto uno sguardo che era un incrocio tra paura e comprensione, e fu quest' ultimo a spaventare me. Mi agitai ancora, finchè un paio di occhi rossi entrarono nella mia visuale <<Isaac!>> Scott urlava il mio nome con quello che ero sicuro fosse un ringhio, e allora mi tranquillizzai, il respiro mi tornò normale, gli occhi da gialli, diventarono azzurri e il senso di colpa prese il colpo della rabbia.  mi lasciai andare, scivolando contro il muro fino al pavimento, non posso credere di aver perso il controllo in quel modo, mi portai le ginocchia al petto poggiandoci sopra la testa, non volevo vedere lo sguardo deluso e preoccupato di Scott ne quello incazzato di Derek, volevo solo andarmene e così feci, non ascoltai nessuno, sentivo le loro voci gridarmi qualcosa, ma non sentivo niente, mi trascinai fuori d quell'appartamento senza una meta precisa. Vagai per le strade finchè non si fece buio,  solo allora, dopo aver ignorato le chiamate di Scott e Melissa e i messaggi di Stiles, mi decisi a tornare. Ero in un vicolo lì vicino quando successe, riuscii solo a vedere un paio di enormi occhi verdi, poi un dolore lancinante al petto e infine, il buio.



*scusate non ho resistito, amo troppo lo Sterek 

Ascoltami parlami amamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora