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Alyssa

Il suo volto era terribilmente intenso e gli occhi di un mare tanto profondo da farmici sprofondare, adoravo i suoi occhi, adoravo le sue labbra e il sapore di esse,adoravo i suoi ricci e l'aria da menefreghista patentato che cercava costantemente di tenere, adoravo ogni piccola cosa si lui... e solo dio sa quanto lo odiavo per questo. Lui voleva innamorarsi, io lo ero già, perché si,inutile dirlo, mi ero innamorato di un ragazzo tanto stupendo quanto pieno di casini, mi ero innamorata di un licantropo. Mi ero innamorata di Isacc Lahey. <<forse allora, sono la persona più stupida dell'universo>> gli risposi con un piccolo sorriso, lui agrottò le sopracciglia, creando un piccolo solco tra di esse, che Dio, avrei tanto voluto accarezzare <<che vuoi dire?>> mi chiese lui <<che sono innamorata>> feci spallucce, <<oh>> fu tutto quello che disse abbassando la testa e mettendo su la faccia da cane bastonato piú adorabile che avessi mai visto... ma perché non lo capiva? Perché i ragazzi non avevano un minimo di intelletto?!? Sono innamorata di te razza di idiota! pensai, e solo dopo mi accorsi che no, non l'avevo solo pensato, e dalla sua espressione direi che lui l'aveva anche sentito... sembrava avesse smesso di respirare, gli occhi spalancati e le spalle improvvisamente rigide. Ma che avevo fatto? Un lupo poteva cadere in stato di shock? E se lui non ricambiava? Beh andrei avanti,non sono una smidolata, saprei superare la cosa, non ho bisogno di nessuno io
Di nessuno che non sia lui
mi ricordò una stupida vocina nella mia testa
oh ma sta zitta
E poi successe l'impensabile... lui... mi abbracciò, mi tenne stretta al suo perto le sue braccia muscolose a circondarmi la schiena, il viso nascosto nell'incavo del mio collo, facendomi sentire protetta... e sì, amata. Sfregò il naso contro il mio collo per poi creare una scia di baci verso il mio orecchio, che una volta raggiunto, morse leggermente, credo non sia necessario dire quanto la cosa mi piacque...-ringraziai ci fossero le sue braccia a tenermi, perché mi stavo sciogliendo come un gelato al sole- quando ebbe finito di giocarci, in un sussurro, con voce sensuale, leggermente roca ma più sincera che mai disse <<ovviamente è così... perché, in caso contrario questa vita non sarebbe degna di essere chiamata tale>> non capii se il mio cuore si fosse fermato o se avesse cominciato a battere tanto forte non poterlo sentire, e quando i suoi occhi tornarono nei miei, capii, io un cuore non ce l'avevo più, lui lo costruiva per me <<ti amo Aly... e so che sono una specie di mostro.... ma ti ho amata dalla prima volta che ti ho vista, quando avevi 6 anni e portavi i codini e già allora ti lamentavi dei vestiti a fiori, perché tu volevi la maglietta di Capitan America... ti amo, amo ogni piccola cosa che è che scoprirò di te... >> lo interruppi posando un dito sulle sue labbra, e scuotendo la testa <<sta zitto e baciano idiota>> e così fu

***

Isaac

Eravamo nella clinica da Deaton, a quanto pare avevano trovato qualcosa su quel "coso" che ci aveva attaccato la scorsa notte. Alyssa era al mio fianco, avevo provato a dissuaderla, non mi piaceva facesse parte di questo mondo, non volevo perderla per colpa di qualche mostro con le zanne e problemi esistenziali... ma lei era testarda come un mulo, e continuava a dire di saper badare a se stessa... Non che non lo sapessi... -il dolore allo stomaco da quando me lo aveva dimostrato era un buon promemoria- ma avevo paura per lei okay?!? Fatto sta che non ce stato verso di farle cambiare idea... e almeno così Stiles era contento di non essere più l'unico umano del branco... anche se molto meno carino della mia umana. Umana che tenevo stretta al mio fianco mentre osservava uno Scott intento a litigare con quella che ormai era la sua storica e perenne fonte di monologhi strazzianti durante la notte ragazza, Alison. Derek come al solito teneva le braccia incrociste, uno sguardo serio nel tentativo di sembrare un duro senza cuore, falsa a cui ormai non credeva più nessuno, soprattutto da quando si era messo insieme a Stile e, che iperattivi come al solito giocava con dei guanti di lattice. Lydia, invece, era intenta a scambiarsi qualche fugace bacio con jakson... e per fugace bacio intendo che si stavano mangiando la faccia a vicenda. Deaton entrò nella stanza con il suo solito camice bianco e un espressione preoccupata in viso, mentre,con voce grave annunciava <<ragazzi, questo è un problema grosso... quello non era un semplice lupo... era un Wendigo>>

Ascoltami parlami amamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora