two

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Alyssa

Non so dove trovai il coraggio di farlo, di solito non ero una che si lanciava addosso ai ragazzi in quel modo... so solo che l'avevo fatto, e che lui mi stava stringendo a se. Era diventato talmente alto che gli arrivavo solo al petto, indossava una maglietta bianca con dei jeans scuri, gli anfibi e una giacca dello stesso colore della maglia. Mi piaceva stare così, tra le sue braccia, mi sentivo quasi... al sicuro, già che cosa ridicola. mi staccai da lui, notando lo sguardo scioccato degli altri due, no, cioè erano proprio a bocca aperta... ma perchè? non avevano mai visto una sconosciuta buttarsi addosso a lui? eppure era diventato proprio figo.. cioè ammettiamolo... era cresciuto proprio bene <<voi due vi conoscete?>> fu quello dagli occhi scuri a parlare, mentre l'altro era ancora a bocca aperta, cioè intendo proprio spalancata <<si, lei è Alyssa>> disse Isacc passandosi una mano tra i capelli <<Alyssa, loro sono Scott e Stiles, dei miei amici>> sembrava a disagio... Bhe lo ero anche io! feci ciao con la mano... dio, ero proprio strana. <Am okay... io vado... ciao>> mi allontanai il più velocemente possibile da quella situazione, le ginocchia mi facevano male e non smettevano di sanguinare, senza contare il fatto che nonostante avessi un quoziente intellettivo da genio, avevo appena fatto la figura da perfetta idiota. Ero quasi arrivata vicino a una fontana quando qualcuno mi prese per il braccio, per puro istinto mi girai e tiri una ginocchiata allo stomaco senza nemmeno vedere chi fosse la mia vittima, e facendomi ancora più male. Sentii un grugnito di dolore, quasi un ringhio a dire il vero, e quando vidi una massa di ricci biondo cenere piegarsi a metà mi mettei ad urlare <<Santo cielo Isaac mi hai quasi fatto venire un infarto!>> per una frazione di secondo mi sentii in colpa ma quando vidi che stava bene, quasi mi venne da ridere <<vedo che non sei cambiata>> disse massaggiandosi lo stomaco, stomaco che osservai incredibilmente piatto, attraverso la maglietta riuscivo a intravedere i muscoli. Mi morsi il labbro e con quello che posso giurare essere stato uno sforzo disumano spostai lo sguardo per puntarlo sui suoi occhi azzurri, <<scusa... mi sono spaventata e bhe.... che ci fai qui? non dovresti essere con i tuoi amici?>> mi guardava come se fossi pazza <<che ci faccio qui io? che ci fai qui tu! sono otto anni che non ti vedo.... e per quanto riguarda i miei amici posso assicurarti che sono da qualche parte ad origliare non è vero?>> alzò la voce per dire l'ultima frase, e Scott e Stiles uscirono da dietro un albero con la faccia delusa e il sorriso ebete di chi era appena stato beccato <<e ora sono qui...>> avrei voluto sapere come avrei continuato la frase ma a Stiles gli si illuminarono gli occhi come se si fosse accesa una lampadina nel  cervello <<Aspetta! ma tu sei Alyssa Green non è vero?!?>> annuii titubante, come faceva a saperlo? <<Il tribunale ha chiamato mio padre, sei quasi finita in riformatorio...>> lo fulminai con un occhiata assassina... perfetto, ora lui lo sapeva, Scott lo sapeva e Isaac lo sapeva, sarei stata etichettata come la criminale della scuola prima ancora di averci passato un solo giorno. <<Riformatorio?!?>> Isaac mi guardava sconcertato, mentre Scott guardava male Stiles, sì, mi stava davvero simpatico. Ma ora? cosa avrei dovuto dire? <<Si, bhe... sono finita un paio di volte nei casini....>> dalla faccia di Stiles capii che stava per controbattere quindi dissi <<Ma tu ascolti sempre le chiamate di tuo padre?>> <<quelle noiose no>> risposero tutti e tre in coro, ma in che razza di posto ero finita?

Ascoltami parlami amamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora