Ho sempre creduto che la vita di coppia fosse tanto piacevole quanto un improvviso attacco di dissenteria durante una vacanza in campeggio, senza un bagno a disposizione e con un numero limitato di rotoli di carta igienica. Almeno questa era la semplice conclusione che ero riuscita a trarre dalla mia scarsa esperienza in fatto d'amore. Eppure, con Harry, era stato tutto diverso già dal primo momento in cui avevamo deciso di definirci una vera coppia.
La nostra era una relazione fuori dal comune, o così continuavano a ripetere i nostri amici dall'esatto momento in cui Louis aveva deciso di dire a tutti che Harry ed io stavamo finalmente insieme. Dopo averci spiato da dentro la sua abitazione il giorno in cui ero corsa a casa sua per rivelare ad Harry i miei sentimenti, aveva immediatamente telefonato a Katherine, Liam, Niall, Audrey e Zayn per annunciare ciò che lui definiva il "glorioso evento". E fu proprio quel giorno che, dopo essere ritornata a casa con un sorriso sognante, mia madre e mio padre compresero che cosa fosse realmente accaduto tra me e Styles. Non mi chiesero nulla, ma non servivano parole per descrivere il mio stato di assoluta felicità. Mi ero innamorata del ragazzo che avevo sempre creduto di detestare e che, invece, era stato l'unico a farmi battere il cuore così forte.
E quel 24 dicembre, seduta su una poltrona del salotto di casa, riuscii a realizzare quanto fosse finalmente perfetta la mia vita e come tutto stesse andando per il verso giusto. Niente avrebbe potuto mettermi di cattivo umore, neanche la piccola festa che i miei genitori avevano deciso di organizzare la sera della Vigilia di Natale, invitando alcuni amici, compresi i genitori di Harry, oramai ritornati in città con Gemma.La famiglia di Styles non aveva idea di quello che fosse accaduto tra me ed Harry negli ultimi giorni e, più volte, avevo cercato di immaginare la possibile reazione dei suoi genitori. Alla fine, avevamo semplicemente deciso di dare tempo al tempo ed aspettare il momento giusto prima di comunicarlo ufficialmente. Ed, in effetti, sembrava essere la decisione più giusta.
Guardai l'orario.
Erano le 23.46 ed io avevo lo stomaco che stava per scoppiare per l'eccessiva quantità di cibo che ero riuscita a divorare. Avevo persino bevuto metà bottiglia di Coca Cola nel tentativo di digerire tutte le pietanze ingurgitate,ma era stata una pessima idea: mi sentivo un palloncino pieno d'aria e polpettone. Eppure non potevo di certo rifiutare il bis o il tris di quella deliziosa pietanza che mia madre aveva preparato con amore.
Sbadigliai sonoramente, iniziando a scrutare rapidamente ogni singolo invitato presente quella sera e notai proprio in quell'istante che, la signora Foster,aveva deciso di portare con sé anche Napoleone. Sorrisi nel vedere il gatto obeso tra le braccia dell'anziana padrona, intenta a discutere su quanto desiderasse iniziare a coltivare broccoli nel suo giardino una volta incominciata la primavera. E fu solo qualche secondo dopo che il mio sguardo si posò su Harry,seduto dalla parte opposta del salone. All'inizio della serata ci eravamo salutati di sfuggita, con un timido "ciao" che a sua sorella era sembrato piuttosto bizzarro.
Aveva perfettamente ragione.
Avrei voluto baciarlo non appena era entrato in casa, con i ricci tirati in sue con quelle sue adorabili fossette, apparse dopo una barzelletta di Gemma.
Avevamo trascorso l'intera mattina insieme e in compagnia dei nostri amici per festeggiare il compleanno di Louis, eppure, quelle occhiate furtive che ci eravamo scambiati fin dall'inizio della serata, mi stavano particolarmente facendo innervosire. Decisi di alzarmi dalla poltrona su cui ero seduta e, sperando che nessuno mi notasse, feci cenno ad Harry di seguirmi. Afferrai un pacchetto dalla carta argentata e, dopo essermi assicurata che Harry fosse dietro di me, uscii fuori dalla casa. Fui immediatamente travolta dal vento gelido ma non me ne curai più di tanto: desideravo solo restare un po' da sola con il mio ragazzo, lontana dagli occhi indiscreti di tutti gli invitati.
-Spero che non si preoccupino di venirci a cercare- disse lui afferrandomi per i fianchi e iniziando a lasciare delicati baci sul mio collo.
Chiusi gli occhi per un istante, travolta da quella piacevole sensazione. Poi mi allontanai quel poco che mi bastava per far incontrare i miei occhi con isuoi. Gli sorrisi e, dopo averlo preso per mano, lo condussi verso il piccolo dondolo sotto il porticato. Si sedette pesantemente ed io mi accoccolai al suo fianco, sentendomi la ragazza più felice del mondo.
-Questa serata è stata un'agonia- brontolai con aria incredibilmente infantile.
Harry scoppiò a ridere per poi accarezzarmi una guancia. Avevo un sorriso talmente bello, da non poter essere descritto con delle semplici parole.
-Allora dobbiamo rimediare in qualche modo- mi sussurrò all'orecchio,provocandomi dei brividi lungo tutta la schiena.
Sentii le guance andare a fuoco non appena i suoi occhi si posarono sulle mie labbra.
-Devo darti una cosa- parlai richiamando la sua attenzione.
Gli porsi il pacchetto argentato che ero riuscita a nascondere fino a quel momento.
-Cosa è?- mi domandò curioso, togliendomelo subito dalle mani.
-Aprilo e vedrai- affermai divertita nel vedere quanto fosse adorabile Harry mentre scartava quel regalo con la stessa enfasi di un bambino.
Non appena vide la maglia del Chelsea, i suoi occhi si illuminarono nel buio di quella fredda sera di dicembre e le sue fossette fecero capolino sul suo volto da bambino.
-Come facevi a sapere che adoro il Chelsea?- mi domandò piacevolmente sorpreso.
In effetti, non mi aveva mai detto quale fosse la sua squadra del cuore, quindi la mia scelta era stata assolutamente casuale ma questo lui non doveva saperlo.
-Intuito femminile- mi limitai a rispondere, iniziando a toccare con un dito una sua fossetta.
Speravo che il tempo si fermasse e che potessimo stare insieme per il resto della serata, senza i nostri genitori tra i piedi o senza dover evitare di rispondere male alle amiche di mia madre che continuavano a domandarmi dove fosse il "fidanzatino".
-Anche io ho un regalo per te- disse ad un tratto interrompendo i miei pensieri.
Lo guardai sorpresa mentre tirava fuori dalla tasca posteriore dei suoi jeans una scatolina rossa con un nastro di raso legato in un fiocco. Lo presi tra lemani, curiosa di scoprire che cosa ci fosse dentro e, senza aspettare neanche un attimo, tolsi il nastro e aprii la scatola.
Apparve ai miei occhi una collana d'argento con due ciondoli, una S ed una H.
-Sono le nostre iniziali, ma se l'idea non ti piace, puoi sempre dire che sono le iniziali del tuo nome e cognome- iniziò a parlare rapidamente, sembrando abbastanza nervoso.
-È stupenda, Harry- dissi indossando immediatamente la collana.
La sfiorai con le dita percependo le due lettere l'una vicina all'altra e azzerai le distanze ritornando ad accoccolarmi al suo fianco.
Potevo percepire il suo profumo avvolgere completamente il mio corpo, mentre il mio sguardo era impegnato ad osservare il cielo privo di stelle. Restammo per qualche minuto in un silenzio per nulla imbarazzante, bensì ricco di significato. Tutto era cambiato così rapidamente tanto da pensare che fossero trascorsi dei secoli dalla nostra ultima litigata. Eppure, sapevo di aver sprecato molti anni della mia vita senza rendermi realmente conto di quanto Harry fosse un bravo ragazzo. Ed esattamente con tale pensiero, decisi di interrompere il silenzio che si era venuto a creare.
-Sei come uno di quei libri che il professor Farwood ci costringe a leggere-parlai voltandomi verso di lui, per poterlo guardare negli occhi.
-Stai forse insinuando che sono noioso?- disse lui con aria imbronciata.
Risi nel vedere gli angoli della sua bocca rivolti verso il basso.
-No, Harry- parlai per poi continuare il mio discorso -Sei come uno di quei libri che siamo costretti dal professore a comprare, ma che comunque rifiutiamo di leggere, preferendo semplicemente guardarne il film o leggerne la trama dettagliata su Wikipedia. Decidiamo di non leggere il libro perché crediamo che la sua storia sia insignificante e priva di alcun interesse, perciò lo conserviamo semplicemente su uno degli scaffali della nostra libreria. Quel libro rimarrà lì per molto tempo prima che noi, ricordandoci della sua esistenza, decidiamo di riprenderlo e aprirlo per la prima volta. La copertina sembra carina, ma già diamo per scontato che la trama non sarà mai abbastanza entusiasmante e non soddisferà le nostre aspettative. Eppure iniziamo a leggere e, pagina dopo pagina, ne rimaniamo colpiti tanto da non riuscire più a smettere. Trascorriamo intere notti insonni pur di finire quella storia che sembrava banale, ma che invece può offrirci più di quanto avessimo mai potuto immaginare. E, non appena terminiamo di leggere anche l'ultima parola dell'ultima frase di quel libro, iniziamo a provare un vuoto dentro di noi, come se adesso non avessimo più alcuna idea di cosa fare del nostro tempo libero-.
Iniziò ad accarezzarmi una mano, con il suo solito sguardo da bambino. Era come se avesse intenzione di incitarmi a proseguire con il mio discorso. Socchiusi leggermente gli occhi e respirai profondamente.
-Mi dispiace di averti giudicato come uno di quei libri. Mi sono fermata all'apparenza, senza riuscire a capire quanto invece tu fossi meraviglioso-terminai di dire poggiando la mia testa sulla sua spalla.
-Non devi dispiacerti di nulla, Scarlett. Ho iniziato a credere che tutto accada per un motivo ed in queste due ultime settimane, entrambi ne abbiamo avuto la conferma- affermò scostandomi una ciocca di capelli che mi ricadeva sulla fronte e, dopo avermi accarezzato una guancia, poggiò le sue labbra morbide sulle mie. Fu un bacio dolce ed estremamente delicato. L'unico rumore che potevamo sentire era il suono dei nostri respiri che, di tanto in tanto, diventavano sempre più frequenti.
-Buon Natale, Scarlett- soffiò lui sulle mie labbra non appena ci separammo.
-Buon Natale, Harry- ricambiai probabilmente con un sorriso da completa ebete stampato sul viso.
-Santo Cielo!- sentimmo gridare in quell'istante.
Ci voltammo entrambi contemporaneamente, scorgendo una figura femminile osservarci con occhi sbarrati.
Era Gemma.
-Non posso crederci. Allora è vero che voi due state insieme!- affermò con un tono di voce fin troppo alto per i miei gusti.
-Manco solamente da qualche mese e accade l'impossibile. Che cosa dovrò sentire adesso? Che Johnny Depp è improvvisamente ingrassato?- continuò lei a blaterare ricevendo in cambio sguardi spaventati da parte mia ed di Harry.
In effetti, Johnny Depp era ingrassato, ma in quel momento non ebbi il coraggio di dirglielo considerando l'enfasi che stava mettendo nelle sue parole.
-Gemma, vorresti gentilmente darti una calmata?- domandò Harry, dirigendosi verso la sorella con fare allarmato.
-Ti giuro Scarlett che, poco fa, quando tua madre ha annunciato a tutti gli invitati che voi due stavate insieme ho creduto che fosse completamente uscitadi testa. Invece aveva ragione!- disse lei con un sorriso a trentadue denti.
Sembrava fosse felice che le parole di mia madre fossero vere. In quel momento però il mio cervello iniziò ad elaborare le informazioni apprese da Gemma.
-Cosa ha detto mia madre?- gridai furiosa, facendo saltare in aria i fratelli Styles.
-Che tu ed Harry siete una coppia. Credo che i nostri genitori stiamo affrontando la questione "matrimonio"- parlò lei con una naturalezza sconcertante.
-Matrimonio?- domandai titubante e con gli occhi palesemente sbarrati.
Sentii la risata cristallina di Harry riecheggiare nell'aria.
-In realtà ti ci vedo nel stirarmi le mutande e i calzini, proprio come una brava mogliettina. Tu ti occuperesti dei nostri otto figli mentre io, da bravo padre di famiglia, mi preoccuperei di portare il pane a casa- disse con un tono di estrema ovvietà.
-Sai dove puoi infilarti le tue mutande, i tuoi calzini e gli otto figli?-sbottai riducendo gli occhi in due fessure.
-Non vuoi procreare con me? Non hai a cuore la sorte della specie umana? Non temi il fatto che un giorno possa estinguersi completamente per il tuo comportamento egoista?- iniziò a dire lui incrociando le braccia e sollevando un sopracciglio.
Era serio? Si era bevuto il cervello o meglio il criceto che girava sulla ruota all'interno della sua zucca vuota?
-A chi hai dato dell'egoista?- sbraitai iniziando a percepire un leggero calore alle guance.
-A te, piccola bisbetica- gridò lui di rimando, facendo saltare in aria Gemma che stava assistendo alla scena.
-Ti conviene iniziare a correre, Harry- dissi con un ghigno che, doveva essere incredibilmente inquietante, considerando l'espressione interdetta del ragazzo.
-Non vorrai fare del male al tuo dolce e incredibilmente attraente ragazzo,vero?- domandò lui titubante.
-Ti ho detto di iniziare a correre- parlai ignorando completamente la sua precedente domanda.
Non se lo lasciò ripetere un'altra volta e, con uno scatto, iniziò a correre verso il giardino di casa.
-Non cambierete mai- mi disse Gemma con aria estremamente abbattuta, prima che io potessi lanciarmi nell'inseguimento del fratello.
Era vero. Non eravamo cambiati neanche di una virgola, eppure il nostro rapporto si era completamente trasformato. Perché si sa che a dividere l'odio dall'amore è una linea piuttosto sottile. Spetta a noi decidere se cancellarla una volta per tutte o rafforzarla, costruendoci un muro di sopra. Eppure si sa che prima o poi tutte le mura sono destinate a crollare e, finalmente, quelle che con il tempo sia Harry che io avevamo costruito, erano state abbattute dalla forza dei piccoli gesti e dalle parole che fino a quel momento non ci eravamo mai scambiati ma che, inconsciamente, avevano aperto i nostri occhi ma soprattutto i nostri cuori.THE END.
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Scusate per il ritardo, mi dispiace infinitamente!
Ho deciso di non dilungarmi molto in questo "angolo autrice" perché ho scritto un intero capitolo per ringraziarvi di tutto quello che avete fatto per me.
Quindi vi prego di continuare a seguire questa storia, seppur ormai conclusa, perché ho ancora qualche cosa da dirvi! Baci!
Wonderwall_96
P.s: mi scuso per le parole scritte unite, me ne sono accorta solamente ora e ho provveduto nel correggerle. Purtroppo non sono pratica con gli aggiornamenti dal telefono!
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10 Things I Hate About You [h.s]
ФанфикDove può condurre l'odio nei confronti del proprio peggior nemico? Questo era ciò che Scarlett Hastings ed Harry Styles si chiedevano da sempre, non riuscendo a trovare mai una risposta concreta. Eppure entrambi sapevano che il fato si divertisse ad...