-Ah-Ah-Ah-Ah-Ah-Ark
Oo-ooh-ooh, hoo yeah, yeah
Yeah, yeah
Yeah-ah-ah
Yeah-ah-ah
Yeah-ah-ah
Yeah-ah-ah
Yeah, yeah, yeah
7am, waking up in the morning
Gotta be fresh, gotta go downstairs
Gotta have my bowl, gotta have cereal
Seein’ everything, the time is goin’
Tickin’ on and on, everybody’s rushin’
Gotta get down to the bus stop
Gotta catch my bus, I see my friends (My friends)
Kickin’ in the front seat
Sittin’ in the back seat
Gotta make my mind up
Which seat can I take?
It’s Friday, Friday
Gotta get down on Friday
Everybody’s lookin’ forward to the weekend, weekend
Friday, Friday
Gettin’ down on Friday
Everybody’s lookin’ forward to the weekend!-
Canticchiavo allegramente versando i cereali all'interno di una tazza. Non feci nemmeno in tempo a riprendere con la strofa successiva che mi ritrovai una mela in bocca. Realizzai solo in quel momento che Harry aveva cercato di zittirmi con il frutto.
-Ti ringrazio Harry!- disse di cuore mia madre ricevendo un sorriso da parte del ragazzo.
Quei due si erano messi d'accordo? Volevano complottare contro di me?
Sputai la mela sul tavolo e li guardai fulminandoli con lo sguardo.
-Scusate se questa mattina mi sono svegliata con una certa allegria- commentai mettendo il broncio e affondando il cucchiaio nel latte.
-Tienitela per te l'allegria- sbottò lui alzando gli occhi al cielo.
Che essere insopportabile! Non potevo neanche canticchiare una stupida canzoncina sul venerdì che per altro aveva senso, considerando che quel giorno era proprio venerdì. Terminai la colazione e salii di fretta per lavarmi i denti. Appena raggiunsi l'ingresso con la tracolla in spalla, incrociai Harry che, con le chiavi dell'auto in mano, stava uscendo da casa.
-Styles!- lo raggiunsi di fretta posando amichevolmente una mano sulla spalla e sorridendogli con falsa gentilezza.
-Che cosa vuoi adesso?- domandò chiudendo la porta e percorrendo il vialetto.
-Stavo pensando che è da quasi una settimana che vivi in casa mia- parlai con tono calcolatore e sforzandomi di mantenere un'espressione amichevole.
-E allora?- chiese lui non comprendendo dove volessi andare a parare.
Gli diedi un colpetto al braccio come se fossimo vecchi amici che scherzavano, facendo finta di ignorare l'espressione infastidita del ragazzo.
-Allora che ne dici di darmi uno strappo fino a scuola?- domandai facendo un sorriso a trentadue denti e aspettando una sua risposta.
-Fammi pensare- iniziò a dire con falso sguardo dubbioso e portandosi due dita sotto il mento per poi sbottare un "No" secco.
-Sapevo che avresti detto di si- affermai, fingendo di non aver sentito la sua risposta e raggiungendo la sua auto con un’espressione allegra dipinta sul volto. La verità era che il Natale si stava avvicinando di giorno in giorno e con esso anche una certa gioia nell'aria. Mi guardò aggrottando la fronte ma probabilmente era ancora troppo assonnato per obiettare.
Quando arrivammo a scuola, trovammo il preside Fatbottom all'entrata, intento a distribuire dei volantini. Era un uomo senza capelli, basso, paffuto, con un sorriso sempre sul volto e dal bizzarro modo di fare.
Mi avvicinai seguita da Harry alla calca di gente che si era venuta a creare intorno al preside.
-Styles! Hastings! Come state ragazzi? È da un po’ che non mi venite a trovare in presidenza!- affermò Fatbottom avvicinandosi e abbracciandoci.
Era capitato spesso che, a causa delle nostre litigate, Harry ed io finissimo in presidenza ma il più delle volte Fatbottom ci offriva una tazza di tè caldo e iniziava a raccontarci un aneddoto di quando era giovane. Mi ero sempre domandata come quell'uomo riuscisse a mandare avanti la scuola, ma penso che questo rimarrà un mistero ancora per molto.
-Diciamo che non abbiamo trovato l'occasione per farle visita- rispose Harry soffermando il suo sguardo sui volantini che il preside teneva in mano.
-Di che si tratta?- chiesi a Fatbottom indicando i fogli di carta.
-Sto pubblicizzando la mia nuova band. Io e mio fratello Brad abbiamo sempre desiderato crearne una e adesso abbiamo l'occasione di esibirci anche al ballo di Natale organizzato dalla scuola- disse entusiasta e porgendoci due volantini con sopra scritto il nome della band, ovvero "Le note dolenti". Cercai di trattenere il più possibile una risata e vidi che anche Harry sorrideva sotto i baffi.
-Ora vi devo lasciare altrimenti rischio di trovare fredde le ciambelle che ho lasciato sulla mia scrivania- parlò lui salutandoci con un bacio sulla fronte.
-Secondo me, quell'uomo si fuma qualche cosa di pesante!- sbottò Styles una volta che il preside si era allontanato.
Mi limitai a fare spallucce continuando a leggere e rileggere il nome di quella band sul volantino. Le "Note Dolenti". Scoppiai a ridere come un'idiota mentre stavo entrando all'interno della scuola. Quell'uomo era fin troppo strambo!
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10 Things I Hate About You [h.s]
FanfictionDove può condurre l'odio nei confronti del proprio peggior nemico? Questo era ciò che Scarlett Hastings ed Harry Styles si chiedevano da sempre, non riuscendo a trovare mai una risposta concreta. Eppure entrambi sapevano che il fato si divertisse ad...