"Mi trovavo distesa su un prato. Era notte e le stelle splendevano nel cielo. La mia mano stringeva quella del ragazzo al mio fianco che sapevo già essere Zac Efron. Dovevamo trovarci lontano dalla città perché non vi era traccia di nessuna luce artificiale e la luna era l'unica ad illuminare quel luogo silenzioso.
-Dove siamo?- domandai continuando a guardare il cielo stellato.
-Non lo so neanche io. Questo posto è il frutto della tua immaginazione- parlò lui con voce rauca e iniziando a disegnare piccoli cerchi immaginari sul palmo della mia mano.
A quel gesto sorrisi e, appena mi voltai per osservarlo, notai qualche cosa di diverso in lui. Mi continuava a guardare con i suoi occhi verdi, come se non comprendesse il motivo per cui avessi aggrottato le sopracciglia. Da quando Zac aveva occhi verdi, capelli ricci e castani e persino le fossette?
Sobbalzai nel momento in cui compresi che quello non era affatto Zac Efron.
-Styles!- gli sbraitai contro".
Mi svegliai di colpo mettendomi seduta sul letto e con gli occhi sbarrati. Mi guardai intorno notando dei lamenti provenire dal letto del riccio. Si voltò verso di me, con un occhio mezzo aperto.
-Perchè cazzo hai gridato il mio nome?- bofonchiò lui con la voce ancora impastata dal sonno.
La luce aveva iniziato a irrompere dalla stanza quel tanto da farmi rendere conto che erano appena le otto del mattino. Per quale motivo dovevo svegliarmi presto anche la domenica?
La testa mi doleva per i troppi drink bevuti la sera prima e il pensiero di aver parlato nel sonno mi aveva appena fatto fare una figuraccia.
-Non è che mi stavi sognando?- continuò lui non avendo ricevuto nessuna risposta alla domanda precedente.
-Continua a dormire, idiota- commentai alzandomi dal letto.
Scesi in cucina per fare colazione e trovai mia madre e mio padre, mentre chiacchieravano seduti a tavola.
-Come mai ti sei svegliata così presto?- domandò mio padre sapendo che la domenica amavo svegliarmi alle undici o anche più tardi.
-Non ho sonno- mi limitai a dire prendendo la scatola di cereali dalla credenza e versando un po’ di latte in una tazza.
-Ieri non vi abbiamo sentito rientrare- constatò mia madre riferendosi alla sera precedente.
-Abbiamo fatto piano per non svegliarvi. Se vi interessa, siamo comunque tornati presto- mentii pensando che la sera precedente eravamo tornati alle tre di notte.
Iniziai a mangiare i cereali ascoltando le notizie del telegiornale che mio padre stava seguendo. Ogni tanto faceva qualche commento, soprattutto quando sentiva qualche informazione riguardante la politica. Appena terminai di mangiare mi sedetti comodamente sul divano del salotto, che comunicava direttamente con la cugina. Dovetti aspettare che il Tg terminasse per poter cambiare canale e scegliere un programma da guardare. Optai per "How I Met Your Mother". Amavo quel telefilm soprattutto perché riusciva a farmi morire dalle risate.
Trascorsi l'intera mattina davanti alla tv, soffermandomi sui programmi che reputavo più interessanti o semplicemente piacevoli da guardare.
Quando furono quasi le undici, notai Harry scendere dalle scale e camminare lentamente verso la cucina: sembrava quasi uno zombie. Aveva i capelli arruffati e lo sguardo un po’ spento. Lo seguii per capire che cosa avesse e, appena mio padre lo vide gli chiese:-Harry, cosa hai fatto al labbro?-.
-Questa notte, per non svegliarvi, abbiamo evitato di accendere le luci e lui è andato a sbattere contro lo stipite della porta- parlai veloce sperando che la mia balla fosse credibile.
-Ti vedo molto pallido- fece notare questa volta mia madre andandogli incontro.
Aveva ragione: Harry sembrava stare male.
-In realtà ho male alla testa e anche un po’ di nausea- ammise il ragazzo sedendosi su una sedia.
-Congratulazioni! Sei incinto!- commentai ironica ricevendo solamente lo sguardo di rimprovero dei miei genitori.
Mia madre poggiò una mano sulla fronte di Styles, cosa che di solito faceva per controllare la temperatura corporea.
-Ma tu hai la febbre- affermò lei accarezzando i ricci del ragazzo. Poi aggiunse: -Torna subito a letto. Ti raggiungo con un termometro e qualche cosa da mettere sotto i denti-.
Entrambi i miei genitori erano medici, con precisione mio padre era cardiologo e mia madre pediatra. Si erano conosciuti all'università e subito era scoccata la scintilla, almeno questo era quello che raccontavano loro.
Mi accorsi che Harry stava eseguendo l'ordine di mia madre, ma che improvvisamente aveva iniziato a correre verso il bagno del piano terra. Appena lo raggiunse lo sentimmo vomitare sonoramente: sembrava un tirannosauro.
-Penso sia meglio non dargli nulla da mangiare per il momento- commentò mio padre ricevendo il consenso di mia madre.
Dopo qualche minuto, vidi Harry uscire dal bagno e, con passo trascinato, si diresse su per le scale fino alla nostra camera. Non mi ricordavo di averlo mai visto in quello stato, nemmeno da piccolo.
Evitai di seguirlo per permettergli di riposare e ritornai davanti alla tv fino all'ora di pranzo.
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10 Things I Hate About You [h.s]
FanfictionDove può condurre l'odio nei confronti del proprio peggior nemico? Questo era ciò che Scarlett Hastings ed Harry Styles si chiedevano da sempre, non riuscendo a trovare mai una risposta concreta. Eppure entrambi sapevano che il fato si divertisse ad...