Chapter 7

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<Bellamy, vuoi dirmi che ti succede?> domanda Octavia insistente mentre mi sistemo i lacci degli scarponi. <Sei strano e me ne sono accorta. Senti, se è per colpa mia..>
<Non a causa tua. > rispondo rapido prima che inizi una delle sue paternali sul rapporto fraterno e i valori della famiglia.
<Allora è per Clarke? Certo, deve essere a causa di Clarke. Che ti ha detto? È successo qualcosa?> attacca a domandare.
La fermo con un gesto della mano e quella riprende a respirare.
<Bell, non voglio farmi gli affari tuoi, ma non mi piace vederti così. Solo questo.> conclude Octavia con fare apprensivo.
<Ho solo qualche pensiero di troppo, mi passerà presto.> la rassicuro.
Lei in risposta annuisce e sorride. Conosco Octavia e non mi crede nemmeno un po'.
<Sai.. - esordisce col tono di chi trama qualcosa - Kelly mi ha chiesto spesso di te negli ultimi giorni, cioè dopo la volte che vi ho beccati qui nella tua tenda e so che oggi verrà con una delle pattuglie per la caccia. Forse.. Forse dovresti andare con lei. Chissà che le cose prendano un risvolto positivo..>
<Kelly? Mh.. Lo farò.>
Mia sorella sorride, questa volta per davvero, convinta di lasciarmi in buone mani.
Esco dalla tenda e dall'aria gelida che tira non si preannuncia una caccia facile. A qualche metro da me Octavia parla con Kelly. Octavia e Kelly non sono realmente amiche, anzi credo che mia sorella la compatisca per esser caduta nel girone di Bellamy Blake e credo anche che sia convinta di aiutarmi addossandomela nella caccia.
I terresti si preparano, si avvicinano alla guerra dopo che il tentativo di pace è letteralmente andato in fiamme. Non posso distrarmi e permettermi una sveltina con Kelly.
Non posso fermarmi nemmeno un attimo. Non posso distrarmi a pensare a.. Emma.
Emma, davanti a me, col suo giubbotto di pelle logoro e i capelli raccolti in una elaborata treccia castano scuro, tiene in mano una pistola.
Emma. Emma. Emma.
Cazzo.
<Quindi.. Io e te facciamo coppia?> la flebile voce da gatta morta di Kelly interrompe il flusso dei miei pensieri. Rimango in silenzio, distratto da Octavia che alle sue spalle alza i pollici facendomi segno di andare.
<Così sembra!> rispondo sorridendo nel modo più credibile e lei deve essersela bevuta perché risponde con un sorriso altrettanto ampio.
<Quando vuoi Bellamy, noi siamo pronti.> afferma Jasper per poi girare i tacchi e andare via.
Accanto al cancello del campo Monty e Murphy e Alex, Raven, Finn e Lauren.
Accanto a loro Emma parla con Jasper e ride. Cingo le spalle a Kelly, non so perché lo faccio, è istinto. Lei in risposta si avvinghia a me, nel suo metro e settanta di superficialità e idiozia.
Kelly è secca, con grandi occhi azzurri e i capelli castano chiaro, la carnagione pallida tanto da risultare trasparente alle volte. Gracile che si potrebbe spezzare e stupida che non si potrebbe mai prenderla sul serio.
Raggiungiamo gli altri e mantengo la posizione fino a che lo sguardo di Emma mi pugnala.
Ma non smette di sorridere e parlare, distoglie lo sguardo da Jasper solo pochi secondi, ma comunque troppi perché io non me ne accorga.
<Andiamo!> mi limito a dire.
Duro come fosse un ordine, come quello che si aspettano tutti da Bellamy Blake.

Basta poco per accorgersi che le possibilità di caccia non sono male come previsto. Murphy riesce a sparare a un paio di strani uccelli da terra grassocci simili a pavoni prima che un grido squarci la foresta.
<Corri!> è tutto ciò che riesco a dire a Kelly. Murphy annuisce e ci segue tenendo per il collo i due grossi animali.
Qualche sparo si sussegue facendo eco nel silenzio. Attacchiamo a correre fino a restare senza fiato letteralmente.
Gli alberi si aprono in una grossa radura che sfocia sul fiume.
<Bellamy, io.. - esordisce Raven camminandomi incontro con aria colpevole, rasente alle lacrime - Mi sono distratta solo un attimo, erano così tanti..>
Jasper le cinge le spalle appena prima che lei scoppi a piangere.
<Dovresti andartene Bellamy. Non è il caso che tu..> comincia il ragazzo.
Non fa in tempo a finire la frase, con un gesto rapido lo scanso.
Emma.

Finn è ricurvo su di lei con le mani sporche di sangue.
<Che le hanno fatto?> domando senza distogliere lo sguardo e proprio quando vorrei urlare la voce non mi esce.
Nessuno di loro risponde. Nessuno parla o si muove. Nessuno, nemmeno Finn che si limita a premere sulla ferita.
<Che cazzo le hanno fatto?> ripeto, questa volta a pieno tono.
<Un cervo, dall'altro lato del fiume, Emma lo stava puntando. Raven doveva coprirla ma stava parlando con Finn. Non ci siamo accorti dei terrestri finché.. Mi dispiace Bell..> spiega Jasper confuso e frettoloso.
<Bellamy non è colpa sua, Raven si è distratta solo un attimo e..>
<Ma un attimo è bastato Finn. Ora spostati. Conto fino a tre e togli le mani, chiaro? Uno, due, tre!>
Tre secondi e le mie mani affondano nel sangue caldo di Emma che ha inzuppato la sua maglia.
Il foro deve esser largo tre centimetri circa. Fondo da parte a parte a costatare dalla freccia spezzata accanto al corpo.
<Qualcuno vada a chiamare Clarke! Non possiamo portarla al campo, non in questo stato, si deve stabilizzare!>
<Bellamy se i terresti dovessero tornare.. Probabilmente la freccia le ha perforato il polmone, se così fosse ad ogni respiro è sempre più vicina alla morte.. Non possiamo rischiare..>
<Toglimelo da davanti!> ringhio a Jasper. <Portati via Finn. Portalo al campo o lo faccio fuori io stesso. Portalo via!> sbraitò sempre più arrabbiato.
<Andiamo, forza! Avete sentito, no?> esorta Raven spinta dal senso di colpa.
Rimango solo con Jasper e Emma. Lui siede di fianco a me su una delle grosse rocce. Zitto. Immobile.
<Avanti Emma..> bisbigliò più a me che a lei. Le mani sono coperte dal liquido rosso mentre premo sul torace di lei. <Non può andare così. Non può andare così, cazzo!>
Sangue. D'appertutto. Gli occhi di Emma sono sempre meno vigili.
<Me l'hai promesso Emma. Me l'hai promesso, ricordi? Hai detto che avresti fatto di tutto. - esclamò mentre le mie parole risuonano a vuoto - Me l'hai promesso che non saresti morta.>

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