Chapter 3

1.3K 45 1
                                    

Bellamy risuona una voce lontana facendo eco nel buio solitario della notte.
Bellamy!
Il mio nome squarcia il silenzio per la seconda volta, sempre più insistente, pronunciato dalle note familiari della voce di Clarke.

La bocca di Emma si muove sul mio collo, vicino all'orecchio. Bellamy, bisbiglia e seppur a bassa voce, il mio nome pronunciato in quel modo mi risuona nella testa cento volte più forte della precedente.
Le unghie di Emma di graffiano la schiena, a fondo, riportando la mia attenzione su di lei.
Le due voci si alternano, mentre quella di Clarke si affievolisce, Emma continua a chiamarmi, sempre più forte, sempre più veloce, senza sosta.

Bell..
La voce di Clarke si interrompe, lasciando il richiamo in sospeso, nell'udire Emma lanciare un grido a malapena udibile.
Mi fermo, gli occhi di Emma nei miei, mentre sono ancora dentro di lei.
Le porto rapido una mano alla bocca mentre sento i passi di Clarke che si allontana ricominciando a chiamarmi.
<Cerca di non urlare, bellezza.> le consiglio sarcastico bisbigliando a mezza voce. Lei in risposta mi annuisce, portandosi un dito davanti alla bocca con fare innocente. Alza le spalle.
Ricomincia ad ansimare a ritmo crescente.
Bellamy mi sussurra sulla bocca prima di prendermi la faccia fra le mani e stampare le sue labbra sulle mie.

Si riveste lenta, sistemandosi svogliatamente i pantaloni, dandomi la le spalle.
Ho capito che tipo è, il tipo di ragazza consapevole del suo potenziale e a cui piace farsi ammirare e dalla mia non mi lamento finché quello che mi si presenta davanti è uno spettacolo del genere.
La canottiera corta le lascia scoperta un'abbondante striscia di pelle appena sotto l'ombelico.

Siede di fianco a me, il fucile appoggiato alle gambe, le braccia incrociate appoggiate alle ginocchia. Nascosti da un muro di terra rimaniamo zitti, fissando il cielo che schiarisce. Se devo ammetterlo lo preferisco. Preferisco il silenzio di Emma alle chiacchiere delle ragazze che finito di far sesso cominciano a programmare una vita insieme. Una vita che non vorrò mai, con nessuna di loro e sono certo, che persino loro, nel cuore, lo sanno.

<Allora? Ti sei ricreduta su tutte quelle dicerie?> le domando alzandomi da terra a fine turno, quando ormai il chiarore dell'alba ci avvolge.
<Se mai ho avuto le mie conferme.> risponde prontamente. Proseguo altri cinque o sei metri avanti. Fino a uscire dal fossato.
<Quindi hai capito come mai sono tutte perse di me. Proprio non ce la fanno a starmi lontano. - mi vanto, spavaldo come sempre mentre lei scuote la testa - Dovremmo rifarlo qualche volta.> suggerisco.
<Scusami Blake, non è colpa tua, ma non mi interessa. Ci vediamo in giro.> conclude sorridendomi prima di allontanarsi verso la navicella.

Rimango interdetto a fissarla allontanarsi.
Tornerà indietro. Ne sono certo.
Ma Emma non si volta fino a sparire oltre la grossa porta d'acciaio.
<Un gran culo, non ci sono dubbi!> esclama Jasper da dietro di me, posando un braccio sulle mie spalle.
<Ti avevo detto che era una sventola!> aggiunge fiero di se.
<Beviamo qualcosa?> domando voltandomi a guardarlo. Jasper ha il volto segnato da due pesanti occhiaie violacee che fanno risultare il suo viso più secco del solito.
Il ragazzo annuisce.

Sediamo sullo steccato, alle spalle della navicella, le gambe a penzoloni. Gli allungò la bottiglia di vetro graffiata, ritrovata in uno dei bunker sopravvissuti ai bombardamenti.
Jasper la afferra e la porta alla bocca con fare lento prima di trangugiarne un grosso sorso.
Strizza gli occhi sforzandosi a deglutire.
<Amico, quella roba è benzina pura!> mi si rivolge. Gli sorrido, cacciando giù un grosso sorso. Prima che possa rispondergli riprende a parlare. <Dicevo, una gran figa quella, non quanto tua sorella, ma, ehi, niente male.> gli allungo una gomitata che lui schiva prontamente. Sa che quando si parla di Octavia sono parecchio sensibile.
<Era troppo prevedibile! - mi rimprovera ridendo - Comunque, non che Lilian sia da meno o Alice o Jane, oggi l'ho vista uscire dalla tua tenda con il sorriso stampato in faccia. La lista si sta facendo lunghina, Bellamy.> mi fa notare.
Gli strappo nuovamente la bottiglia dalle mani, il secondo sorso brucia meno mentre scende per la gola.
<Me lo rimproverate tutti. Non siete stanchi? Sto solo vivendo la vita che sull'Arca mi era vietata, ciò che state facendo tutti voi.> mi giustifico.
<Ehi, non ti sto giudicando, solo.. Non è bello che tutte loro si illudano di poter diventare la futura signora Blake.> Jasper sorride, io ricambio.
Sgranchisco le gambe con fare innocente prima di domandargli <Mentre di lei.. Di Emma intendo.. Cosa sai di lei?>
Jasper sbarra gli occhi. <Perché ti importa? Cioè non fraintendermi, non mi dispiace che tu sia come tutti gli altri qualche volta, solo che non sei il tipo che va a chiedere in giro queste cose. C'è qualcosa che dovrei sapere riguardo a stanotte?>
I pensieri corrono indietro veloci.

Chi ti dice che non ti voglia?
Credi sia una ragazza innocente?
Tutte vogliono Bellamy Blake.

<No. - mento - Non c'è niente da sapere. - mento - Solo, non l'avevo mai vista sull'Arca.> mento.
<Una chimica. Faceva parte del reparto dei chimici. Raven dovrebbe conoscerla abbastanza bene.> suggerisce Jasper. <Andiamo amico, ho bisogno di farmi una lunga dormita!> conclude.

The 1(00) I hateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora