<Scegliti la tua squadra Bellamy, possibilmente senza lamentarti delle mie decisioni e vai in ricognizione, sono certa che ci siano altri bunker del genere ancora sigillati sotto terra. Una mente e un braccio, a squadre di due, di tre, fa ciò che credi e partite finché regge la luce. Al tramonto tutte le squadre dovranno essere di ritorno o verranno date per disperse. Che sia chiaro. Non possiamo permetterci il lusso di perdere altri uomini senza motivo.> riassume Clark, dura, col suo fare da comandante.
<Raven, con me!> ordino affacciandomi alla porta della navicella.
<Mi serve un piccolo genio.> aggiungo affinché il broncio contrariato sul viso della ragazza si sciolga.
<In realtà credo verrà con me.>
È Finn a correggermi prendendo la sua ragazza per mano e allontanandola.
Scusa mima Raven alzando le spalle con fare colpevole.
Raven era l'unica donna che avrei voluto accanto nella missione, considerando che Octavia e Clark rimarranno al campo. Piuttosto che un aspirante ribelle o una scriteriata arrogante me ne vado in esplorazione da..
<Bellamy! Mi sono ricordato del discorso che abbiamo fatto mentre bevevamo quell'alcol tremendo e.. - esordisce Jasper raggiungendomi a passo svelto - Emma, la stra figa, ricordi? Beh, era in coppia con John, ma si è rifiutata, lo conosci John.. Comunque per farla breve lei..>
<Sta cercando un compagno. - intuisco prima che il fiume di parole che esce dalla sua bocca si fermi - Grazie amico.><Jasper mi ha detto che ti serve un compagno che sappia sparare. Uno che sappia sparare per davvero intendo..>
Emma si volta col fare di chi viene colto alla sprovvista mentre è assorto nei suoi pensieri.
<Cercavo un compagno che non fosse John, ma a sapere che la riserva eri tu non mi sarei lamentata di lui.>
<Oggi sei radiosa Emma, sono praticamente certo che sia il tuo buon umore a illuminare il campo e non il sole!> la canzono posandole un braccio attorno alle spalle.
<Oggi sei più borioso del solito Blake, vieni da una notte di conquiste importanti?> domanda scoccando una frecciatina mentre si libera dalla mia presa.
<Nessuna conquista, non è il buon umore, non ho mai negato che tu sia bella o non avrei..> lascio cadere il discorso.
<Non avresti cosa? Fatto sesso con me soltanto una settimana fa? Non mi crea problemi che si sappia in giro.> conclude rapida prima di cominciare ad armeggiare col fucile accertandosi del suo funzionamento.
<Capisco. Quindi posso avere l'onore per oggi?> domando cauto fingendo un mezzo inchino.
Emma blocca il fucile con una mossa rapida. <Se il campo non offre niente di meglio.> risponde quella alzando gli occhi al cielo, ma faccio in tempo a vederla ridere prima che mi volti le spalle.<Camminiamo da ore e non ha spiccicato parola, mi odi davvero così tanto?> le domando.
<Non ti odio, ma è sempre il solito discorso: non mi voglio affezionare, lo dovresti sapere.> risponde fissandosi gli stivaletti neri consunti che smuovono le foglie.
<Beh, allora non ti credo. Non vuoi perché hai paura di soffrire, non perché hai paura che quelli che amino muoiano qui sulla terra.>
Emma alza lo sguardo trafiggendomi coi suoi occhi verdi. <Se le persone che amo morissero, soffrire non sarebbe una conseguenza logica?> mi domanda. <Ti stai accanendo così tanto solo perché non ti sbavo dietro come tutte le ragazze al..>
Nel giro di qualche secondo Emma è a qualche centimetro da terra. Stringe le braccia attorno ai miei avambracci mentre io faccio lo stesso. <Avresti preso una bella botta - la rimprovero - ma per lo meno sei inciampata su quello che stavamo cercando.>
Le do una mano a rialzarsi e mentre le si pulisce di dosso la poca terra di dove le gambe hanno toccato, io forzo per aprire la botola accanto ai miei piedi.
La catena che la chiude è arrugginita e corrosa dai 97 anni che si porta sulle spalle, ma almeno siamo certi che dentro vi sia ancora tutto.
Strattono con più forza e la catena cede. La porta si spalanca su una scala buia appena prima che un suono dia il segnale che la nebbia sta per espandersi.
<Vai! Vai!> esorto Emma urlando. La ragazza rapida segue i miei ordini mentre la imito il più velocemente possibile.L'interno del bunker odora di chiuso e di umidità. In fondo alla scala raccolgo a tentoni le cinque candele che come da prassi vengono poste nello scaffale d'emergenza.
La luce è scarsa ma la vista gradualmente si abitua fino a trovare il generatore di emergenza. La stanza sotterranea è stretta e lunga. Un tavolo di legno scuro spicca nel centro, delimitando quella che suppongo fosse la cucina adibita anche a sala da pranzo. Lo sguardo corre fino ad una tenda bianca che separa il letto dal resto.
Strascino una delle sedie di qualche centimetro per potermici sedere. <Ti metti comodo vedo..>
<La nebbia acida rimarrà in circolo per un paio d'ore almeno. Perciò tanto vale mettersi comodi come dici tu.> le rispondo sorridendo. <E faresti meglio a fare altrettanto.> suggerisco.
Mi sfilo il giubbotto e lo abbandono sulla sedia mentre osservo la ragazza frugare nelle dispense d'acciaio.
<Non intendevo così comodi. Che stai cercando? Quelle provviste saranno scadute da decenni!>
Lei mi ignora visibilmente mentre, sporgendosi sulle punte dei piedi, fruga rapida fra i viveri.
Dopo una decina di secondi si volta di scatto <Mi stavo mettendo comoda, come dici tu. - ammicca la mora - Pensavo che se dobbiamo restare qui almeno ci meritiamo un premio, una gratificazione per essere stati i primi a trovare questo posto dopo quasi cento anni!>
Agita fra le mani una bottiglia verde scuro, sigillata e etichettata di qualche alcolico che sull'Arca non ci siamo mai nemmeno immaginati.
Per la prima volta la vedo sorridere, mentre cerca di coinvolgermi nel suo piano.
<Solo un bicchiere a testa!> le concedo.
<Oh, Blake, sapevo che non ti saresti tirato indietro! Ne ero certa!> esclama entusiasta.

STAI LEGGENDO
The 1(00) I hate
Fiksi PenggemarSopravvivere alla terra non è facile, figuriamoci all'amore. FF SU BELLAMY BLAKE 🔥 hot