Chapter 13

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Emma si muove impercettibilmente sotto il mio tocco mentre le dita mi scorrono sul suo fianco nudo.
Respira piano, dorme tranquilla.
Non ho idea di che ore siano ma dobbiamo aver dormito parecchio stando a quanto dice il mio stomaco.
Sfilo la gamba incastrata fra le sue, con tutta l'attenzione necessaria a non svegliarla. Raccatto i boxer e i pantaloni da terra e li infilo svogliatamente.
Afferrò la bottiglia di whisky sul tavolo e tracanno un sorso.
Ehi! mi richiama la voce assonnata di Emma.
<Credi si possa firmare un qualche tipo di contratto che ti obbliga a svegliarmi così ogni mattina?> domanda sbadigliando mentre il suo sguardo corre lento sui miei addominali e giù lungo la pelle scoperta fino al bordo dei pantaloni.
<Buongiorno anche a te, principessa!> rispondo divertito.
<Buongiorno Bellamy..> mi imita, alzandosi dal letto completamente nuda.
La fisso rimettere l'intimo, di spalle, la schiena olivastra coperta dai lunghi capelli castani.
Lei se ne accorge e si volta a fissarmi di rimando.
<Non ti avvicinare! - le intimo - È mattina e sai.. non rispondo pienamente delle mie azioni, mi stai mettendo a dura prova..> ammetto senza persuaderla, tanto che lei prosegue la camminata verso di me.
Si ferma, a un palmo da me.
<Va bene fare un'eccezione, ma addirittura tre mi sembra troppo, Blake.> esclama prima di darmi le spalle.

<Una notte di sesso e colazione col whisky, non ti facevo quel tipo di ragazza.> la provoco calpestando il fogliame scuro della foresta.
Emma mi guarda, senza parlare.
E ciò che accade è inevitabile, che le mie mani siano sul suo viso e che la stia baciando, ancora e ancora e ancora.
<Sei stato parecchio fortunato allora!>
Così mi risponde e io mi fermo a pensare a quanto siano veritiere le sue parole.
A giudicare dal chiarore del cielo deve essere da poco passata l'alba.
La camminata è lunga ma non troppo, lei mi cammina accanto, ridendo ai miei discorsi di tanto in tanto.
Il campo si intravede in lontananza quando mi spingo a prenderla per mano, senza una ragione precisa, guidato dal puro istinto. Un gesto che mai e poi mai avrei fatto se avessi avuto un'altra accanto.
Lei rimane in silenzio, continua a guardare avanti, si limita ad accomodare le sue dita fra le mie.
Con la coda dell'occhio la vedo sorridere mentre abbassa lo sguardo e capisco che forse c'è una speranza per raddrizzare Bellamy Blake.

Rientriamo al campo, distanti, senza creare sospetti e senza parlare ognuno prende la sua strada.
Murphy mi viene incontro nonostante sia veramente presto. Le occhiaie marcate gli calcano lo sguardo.
<Clarke. Clarke è tornata!> esclama. Così attacco a correre fino all'infermeria.

<Dobbiamo tirarli fuori di lì!> esordisce la bionda ancora stesa sul lettino. <Bellamy, li uccideranno, lo capisci?>
Annuisco sovraccarico di pensieri.
<Devo parlare con loro, da soli non potremmo mai farcela.>
<Cosa pensi di fare? - le domando scettico - Dire ai terrestri: Ehi, ho avuto un'idea. Anche se vi abbiamo quasi sterminati con una bomba ora potremmo allearci!>
<Una cosa del genere o almeno provarci. Noi abbiamo le armi e loro conoscono il territorio. Entrambi abbiamo persone a noi care rinchiuse a Mount Weather.>
Clarke non è una che cambia idea facilmente, non è proprio una che tende a cambiare idea in generale.

Nel giro di due giorni però, imprevedibilmente, ci troviamo pronti a partire. A combattere gomito a gomito con i nostri peggiori nemici fin ora.

The 1(00) I hateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora