Apro gli occhi al suono di una sirena.
È forte, assordante, fastidiosa.
Fisso il soffitto sopra di me, chiedendomi per un attimo dove mi trovi, e che letto sia questo, e dove siano Gerard, Kristin e....
Deglutisco. Mi metto a sedere, sentendo la sirena che continua a rimbombarmi in testa, incessante.
Sono al Lambda Point.
Gerard e Kristin sono al sicuro.
Abbiamo trovato gli altri.
Mikey è morto.
Donald Way è ancora vivo.
D'accordo.
Quando metto piede fuori dalla mia stanza, noto che anche tutti gli altri si stanno guardando allarmati intorno, e c'è chi corre a sinistra e chi corre a destra, e tutti vanno verso la mensa. Avvisto Vic e Matt tra la folla e mi unisco a loro, mormorando un buongiorno.
-Dormito bene? – mi chiede cordialmente Vic.
Annuisco. –Cosa succede?
-Una riunione. Capita spesso, soprattutto negli orari più disparati. Ray lo fa apposta. Vuole vederci rapidi, scattanti, pronti ad affrontare qualsiasi minaccia a qualsiasi ora.
-Quindi è solo... un'esercitazione?
-Forse. O forse no.
Quando entriamo in mensa, tutti gli altri hanno già preso posto. Ray è al centro della stanza proprio come ieri sera, ed è armato. Ha un fucile dietro le spalle, e una pistola nella fondina appesa alla cintura, più un coltello che spunta dalla tasca posteriore dei pantaloni.
Prendo posto accanto a Gerard e Kristin, che si guardano attorno, confusi quanto me.
-Sono state avvistate due pattuglie di Vigilanti nella zona. È probabile che cerchino voi – Ray indica noi tre – e che si spingeranno molto vicino al Lambda Point. Dobbiamo farli fuori prima che possano raggiungere il grattacielo.
-Quanti uomini ti servono? – chiede subito Matt.
Ray si accarezza il mento, pensieroso. –Tutti – sentenzia poi. –Tutti quelli in grado di difendersi e usare una pistola. Comprese le donne. Gli anziani, i bambini e le mamme resteranno qui, e che nessuno osi mettere piede fuori dal Lambda, sono stato chiaro? Chiudete le finestre, sbarrate il portone principale, e voglio una decina di guardie che rimangano qui a proteggere gli altri.
Si guarda intorno per qualche istante, valutando gli sguardi sui volti dei presenti. –L'armeria è aperta a tutti. Vi consiglio di portarvi dietro almeno due pistole, o una pistola e un pugnale. Partiamo tra mezz'ora. – Ed esce a grandi passi dalla stanza.
Guardo Gerard. Si è alzato improvvisamente in piedi, e sta fissando Matt. -Dove si trova questa armeria? - chiede senza la minima inflessione nella voce.
È freddo, impassibile, vuoto.
So cosa sta pensando. So cosa vuole fare e so che non è il modo giusto per farlo.
Lo supplico con gli occhi, ma lui non mi degna di uno sguardo.
Ho paura.
Ho paura di come andrà a finire questa cosa.
Matt ci accompagna in armeria, uno dei locali agli ultimi piani del grattacielo. È un ambiente freddo, asettico, con le pareti bianche e il pavimento in piastrelle grigie, immacolato. Al centro della stanza c'è una depressione che ricorda quella di una vecchia, gigantesca piscina ormai vuota e impolverata. Al posto dell'acqua infatti, ora c'è un deposito di attrezzi di allenamento, materassini, pesi, cyclette, e altri marchingegni che non ho mai visto prima.
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Catch My Breath
FanficUSA, 2034. Dopo una catastrofe nucleare di dimensioni apocalittiche, la popolazione si è dimezzata notevolmente. Il governo ha emanato un nuovo codice di leggi, secondo le quali il contatto fisico è proibito e punibile con la morte. Non esistono pi...