Disasterology.

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Torno a prenderti.

Una frase, nella testa, la sua frase, che si ripete incessantemente, ancora e ancora, fino a farmi impazzire. Continuo a guardarmi intorno e a fissare i volti delle persone attorno a me come se fossero involucri vuoti, senza vita, insignificanti, perché l'unica cosa che conta qui, adesso, in questo preciso istante, è avere Gerard accanto a me, sano e salvo.

E non ce l'ho.

È come se una gomma stesse cancellando lentamente ogni dettaglio dell'ambiente attorno a me, dagli alberi all'erba al ruscello ai volti alle persone.
Puff. Sparito tutto.
C'è bianco e lo sanno tutti che io odio il bianco.
Oh, lo odio così tanto, perché si ostinano a farmi vedere il bianco?
Il bianco è freddo, crudo, accecante, cattivo.
Il bianco è morte.
Il bianco è la sensazione di desolazione dentro di me alle parole "Ho ordinato io la ritirata".
Il bianco è Gerard chissà dove, lontano da me.
Il bianco è che voglio accasciarmi al suolo e far tacere tutto fino a quando lui non ritornerà da me.
Perché lo ha detto che ritornava, lo ha detto dannazione lo ha detto, e io lo so che Gerard mantiene le promesse, lo so e basta.

-All'appello mancano anche Lindsey e Frances. – annuncia Vic tornando verso di noi dopo aver contato i presenti.

Chiudo gli occhi, ricacciando indietro il senso di panico che mi sta crescendo in gola. Minaccia di uscire tutto in una volta e io non posso non posso non posso lasciarglielo fare.

Devo mantenere la calma.

Gerard è vivo. È qui, da qualche parte. Così come Lynz e Frances. Sono vivi. Stanno bene. Torneranno presto.

-Dannazione – impreca Ray, passandosi una mano sulla fronte imperlata di sudore e sangue.

-Frank – Kristin mi posa una mano sulla spalla, stringendo forte. Mi guarda negli occhi. Sorride appena, un sorriso forzato e poco rassicurante, ma apprezzo comunque il gesto. –Va tutto bene, Frank. Staranno bene.

-Dobbiamo tornare al Lambda. – dice Matt. Ha una gamba ferita e si sostiene contro il tronco di un albero per mantenere l'equilibrio. È uno di quelli conciati peggio, e mi rendo conto che molti qui hanno bisogno di cure immediate.

Non possono aspettare oltre.

No, oh no. Io devo rimanere qui. Io devo aspettare che Gerard torni a prendermi.

-Ray... - comincio, ma lui mi blocca subito, sollevando una mano. –Frank, devo badare al resto dei miei uomini. Possiamo aver vinto, ma siamo stati comunque decimati, e la maggior parte di noi è ferita. Dobbiamo tornare a casa.

-Inoltre potrebbero esserci altre pattuglie di Vigilanti nelle vicinanze – aggiunge Vic.

Scuoto la testa. –Io rimango qui.

-Se rimane lui rimango anch'io – mi fa eco Kristin.

Ray guarda prima me, poi lei, poi di nuovo me, e infine sospira. –Voi due siete pazzi.

-Non possiamo lasciarvi qui – interviene Shannon, avvicinandosi.

-Non se ne parla, infatti. Verrete con noi. Non accetto discussioni. – Ray si volta verso il resto del gruppo, e ad un suo cenno del capo, tutti si preparano ad andarsene.
-Non hai capito - lo interrompo, fissandolo con decisione. -Io rimango.
Vic sospira, Ray mi lancia un'occhiata impassibile. -Certo, come no.
Fa un cenno a Matt dietro di me, e prima che possa rendermene conto mi sento sollevare e la terra si capovolge improvvisamente.
Matt mi carica in spalla, dandomi pacche sulla schiena e ridacchiando di gusto. -Oddio, sei un fuscello!
Comincio a sbraitare e a tirargli pugni sulle spalle, intimandogli di mettermi giù, ma lui sembra di ferro e irremovibile, e non posso far altro che accettare la situazione.
Ray reprime un sorriso, poi si unisce a Shannon e Jared, in testa al gruppo già pronto per la partenza. -Sarà meglio andare, prima che faccia buio.

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